Prendiamo Partito per la Pace

b8d4f079-0a9d-4306-b131-9b630a570a4ecostituente-terra-logo Costituente Terra Newsletter n. 129 del 21 agosto 2023 – Chiesadituttichiesadeipoveri Newsletter n. 310 del 21 agosto 2023

PACE TERRA E DIGNITÀ

Cari amici,
ormai dopo 18 mesi di orrori, la guerra d’Ucraina ha assegnato vittorie e sconfitte. Una vittoria l’ha conseguita l’Ucraina che è diventata la star del mondo e ha preservato la sua sovranità e indipendenza. Ma ha pur vinto la Russia perché ha fronteggiato la NATO, non è stata ridotta alla condizione di paria, come Biden voleva, né è stata espulsa dal consorzio mondiale, mentre ha rimesso in gioco le terre russofone aggregate all’Ucraina, il cui status potrebbe passare al vaglio di un nuovo referendum, e ha ribadito la sovranità russa in Crimea.
Ma la guerra ha anche inflitto alla Russia, all’Ucraina e all’America una severa sconfitta. La Russia ne esce perdente perché con l’aggressione ha compromesso il suo onore. L’Ucraina è sconfitta perché chi la doveva difendere l’ha gettata in una fornace di fuoco ardente facendole credere che la scelta fosse tra la schiavitù e la morte, e non era vero, né il popolo ci ha creduto, mentre in tutti i 72 distretti di reclutamento la corruzione ha permesso a molti di sottrarsi alle armi. E, come ormai anche i suoi alleati riconoscono, la sua controffensiva è fallita. Ma sconfitta è stata anche l’America perché non ha raggiunto i suoi scopi e ha profuso miliardi che peseranno sul suo debito, mentre viene messo in gioco il monopolio del dollaro negli scambi mondiali, la sua vera ricchezza. Né le basterà accrescere la sua potenza militare per affrontare la “sfida culminante” con la Cina e assicurarsi un dominio mondiale, che è contro natura e che non potrà conseguire.
Perciò la guerra d’Ucraina ha già dato tutto quello che poteva dare, vittoria e sconfitta a entrambi i contendenti, per non parlare di noi, i veri corrotti e sconfitti nel giudicarla e darne conto. Dunque perchè non finisce? Oltre questa soglia c’è solo la guerra mondiale e forse perfino l’atomica.
Non finisce perché l’antagonista alla pace non è semplicemente la guerra, ma è il sistema di guerra che ormai è diventato il vero sovrano e “padre di tutti”, tanto che comanda ogni cosa, pervade l’economia e domina la politica anche quando la guerra non c’è o non è dichiarata. È questa la ragione per cui la stessa guerra d’Ucraina non riesce a finire, benché in essa entrambi i nemici già ne siano allo stesso tempo vincitori e sconfitti, e non finisce perché essa, così ben piantata nel cuore dell’Europa per rialzare la vecchia cortina sul falso confine tra Occidente ed Oriente, è funzionale o addirittura necessaria al sistema di guerra, e perciò gli stessi negoziati sono stati proibiti.
Per questo la pace non può essere solo una guerra che finisce, essa deve essere istituita, anch’essa come un sistema, alternativo al sistema di guerra. Ciò vuol dire stabilire un “nómos” della Terra, una sintesi armonica di pensiero e ordinamenti, di cui la pace sia sovrana, rovesciando la scelta che dall’antichità è stata fatta fino ad ora, della guerra come sovrana da cui tutto il resto dipende. Non è solo un sogno di “pacifisti”, è un compito di tutti i pacifici.
Perché questa prospettiva alternativa sia assunta, e diventi programma e oggetto di lotta politica, il 26 agosto alla Versiliana, a Marina di Pietrasanta, sarà lanciato un appello per dar vita a un’ “assemblea permanente” che “prenda partito” per la Pace, per la salvezza della Terra e per l’affermazione della Dignità di tutte le creature, iniziativa di cui si dovrà poi discutere per giungere a fine settembre alle opportune decisioni operative. Tra i promotori Michele Santoro e Raniero La Valle. I destinatari di questa lettera sono i primi invitati a prenderne atto e a partecipare all’impresa.
Con i più cordiali saluti,

Costituente Terra (Raniero La Valle)
———————————————-
img_4113
—————————————————————-
img_4047

Un appello di padre Alex Zanotelli
ROMPIAMO IL SILENZIO SULL’AFRICA
16 AGOSTO 2023 / EDITORE / DICONO I DISCEPOLI / Costituente Terra

Le tante e ignorate guerre che imperversano in Africa: un appello ai giornalisti italiani, ma più ancora un’informazione per tutti. Dal “mare nostrum” al cimitero del Mediterraneo

Alex Zanotelli

Non vi chiedo atti eroici, ma solo di tentare di far passare ogni giorno qualche notizia per aiutare il popolo italiano a capire i drammi che tanti popoli africani stanno vivendo

Scusatemi se mi rivolgo a voi in questa torrida estate, ma è la crescente sofferenza dei più poveri ed emarginati che mi spinge a farlo. Per questo, come missionario e giornalista, uso la penna per far sentire il loro grido, un grido che trova sempre meno spazio nei mass-media italiani, come in quelli di tutto il mondo del resto.

Trovo infatti la maggior parte dei nostri media, sia cartacei che televisivi, così provinciali, così superficiali, così ben integrati nel mercato globale.

So che i mass-media , purtroppo, sono nelle mani dei potenti gruppi economico-finanziari, per cui ognuno di voi ha ben poche possibilità di scrivere quello che veramente sta accadendo in Africa.

Mi appello a voi giornalisti/e perché abbiate il coraggio di rompere l’omertà del silenzio mediatico che grava soprattutto sull’Africa.

È inaccettabile per me il silenzio sulla drammatica situazione nel Sud Sudan (il più giovane stato dell’Africa) ingarbugliato in una paurosa guerra civile che ha già causato almeno trecentomila morti e milioni di persone in fuga.

È inaccettabile il silenzio sul Sudan, retto da un regime dittatoriale in guerra contro il popolo sui monti del Kordofan, i Nuba, il popolo martire dell’Africa e contro le etnie del Darfur.

È inaccettabile il silenzio sulla Somalia in guerra civile da oltre trent’anni con milioni di rifugiati interni ed esterni.

È inaccettabile il silenzio sull’Eritrea, retta da uno dei regimi più oppressivi al mondo, con centinaia di migliaia di giovani in fuga verso l’Europa.

È inaccettabile il silenzio sul Centrafrica che continua ad essere dilaniato da una guerra civile che non sembra finire mai.

È inaccettabile il silenzio sulla grave situazione della zona saheliana dal Ciad al Mali dove i potenti gruppi jihadisti potrebbero costituirsi in un nuovo Califfato dell’Africa nera.

È inaccettabile il silenzio sulla situazione caotica in Libia dove è in atto uno scontro di tutti contro tutti, causato da quella nostra maledetta guerra contro Gheddafi.

È inaccettabile il silenzio su quanto avviene nel cuore dell’Africa , soprattutto in Congo, da dove arrivano i nostri minerali più preziosi.

È inaccettabile il silenzio su trenta milioni di persone a rischio fame in Etiopia, Somalia , Sud Sudan, nord del Kenya e attorno al Lago Ciad, la peggior crisi alimentare degli ultimi 50 anni secondo l’ONU.

È inaccettabile il silenzio sui cambiamenti climatici in Africa che rischia a fine secolo di avere tre quarti del suo territorio non abitabile.

È inaccettabile il silenzio sulla vendita italiana di armi pesanti e leggere a questi paesi che non fanno che incrementare guerre sempre più feroci da cui sono costretti a fuggire milioni di profughi. (Lo scorso anno l’Italia ha esportato armi per un valore di 14 miliardi di euro!).

Non conoscendo tutto questo è chiaro che il popolo italiano non può capire perché così tanta gente stia fuggendo dalle loro terre rischiando la propria vita per arrivare da noi.

Questo crea la paranoia dell’“invasione”, furbescamente alimentata anche da partiti xenofobi.

Questo forza i governi europei a tentare di bloccare i migranti provenienti dal continente nero con l’Africa Compact , contratti fatti con i governi africani per bloccare i migranti.

Ma i disperati della storia nessuno li fermerà.

Questa non è una questione emergenziale, ma strutturale al sistema economico-finanziario. L’ONU si aspetta già entro il 2050 circa cinquanta milioni di profughi climatici solo dall’Africa. Ed ora i nostri politici gridano: «Aiutiamoli a casa loro», dopo che per secoli li abbiamo saccheggiati e continuiamo a farlo con una politica economica che va a beneficio delle nostre banche e delle nostre imprese, dall’ENI a Finmeccanica.

E così ci troviamo con un Mare Nostrum che è diventato Cimiterium Nostrum dove sono naufragati decine di migliaia di profughi e con loro sta naufragando anche l’Europa come patria dei diritti. Davanti a tutto questo non possiamo rimanere in silenzio. (I nostri nipoti non diranno forse quello che noi oggi diciamo dei nazisti?).

Per questo vi prego di rompere questo silenzio-stampa sull’Africa, forzando i vostri media a parlarne. Per realizzare questo, non sarebbe possibile una lettera firmata da migliaia di voi da inviare alla Commissione di Sorveglianza della RAI e alla grandi testate nazionali? E se fosse proprio la Federazione Nazionale Stampa Italiana (FNSI) a fare questo gesto? Non potrebbe essere questo un’Africa Compact giornalistico, molto più utile al Continente che non i vari Trattati firmati dai governi per bloccare i migranti?

Non possiamo rimanere in silenzio davanti a un’altra Shoah che si sta svolgendo sotto i nostri occhi. Diamoci tutti/e da fare perché si rompa questo maledetto silenzio sull’Africa.

Alex Zanotelli*

*Alex Zanotelli è missionario italiano della comunità dei Comboniani, conoscitore dell’Africa e direttore della rivista Mosaico di Pace
—————————-

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>