EUROPA TERRA METICCIA Newsletter Costituente Terra e Chiesadituttichiesadeipoveri

b8d4f079-0a9d-4306-b131-9b630a570a4ecostituente-terra-logo Costituente Terra Newsletter n. 128 del 16 agosto 2023 – Chiesadituttichiesadeipoveri Newsletter n. 309 del 16 agosto 2023

EUROPA TERRA METICCIA

Cari amici,
negli ultimi giorni si sono moltiplicati i naufragi e gli approdi dell’ormai immenso popolo dei migranti, vittima del nostro genocidio. In un naufragio a Lampedusa ci sono stati 41 morti, al largo di Marettimo 2 morti e due “dispersi”, cioè annegati, nei pressi della Tunisia, a Sidi Mansour, 18 morti, altri 12 al largo di Sfax e un naufragio anche nella Manica, con 6 vittime che i francesi hanno sepolto a Calais. Il cimitero del mare: ma un cimitero ancora più grande, ha detto papa Francesco tornando da Lisbona, è il Nordafrica, dove prima dei naufragi, i profughi finiscono nei lager. Ormai flottiglie intere attraversano il Mediterraneo, perfino la Guardia costiera, nonostante Salvini, è costretta a chiedere aiuto alle navi umanitarie altrimenti sequestrate o mandate dal governo in porti lontani.
Sempre più si avvicina una situazione per la quale saranno possibili solo due scelte: una, la più facile e perversa, mandare la flotta , secondo la prima idea di Giorgia Meloni, per difendere i confini marittimi sul “Mare nostrum” come diceva il fascismo ora tornato di moda; e la seconda, la più difficile ma virtuosa e aperta alle speranze del domani, è quella di far mancare il mare sotto i piedi ai trafficanti, e aprire i porti e i confini, e riconoscere il diritto universale di migrare (lo ius migrandi per la prima volta teorizzato da Francisco de Vitoria una volta “scoperta” l’America). La scelta politica di domani dovrà essere dunque di fare arrivare i profughi, i richiedenti asilo, i fuggiaschi per le guerre la fame ed il clima, o anche semplicemente i migranti in cerca di un nuovo mondo, con le navi di linea, gli aerei di ogni compagnia, i bus, le macchine e ogni altro vettore palese e legale.
Allora sì, che si dovrà organizzare l’accoglienza, e dovranno cambiare molte cose, nei nostri stessi modi di vita, nell’incontro con gli altri. Ma, come diceva De Gaulle, che pure si può considerare un cultore della nazione, “l’avvenire è nel meticciato”; come ricordava Senghor “tutte le grandi civiltà sono state civiltà di meticciato” e, come scriveva già nel 1999 il teologo francese Jacques Audinet nel suo libro “Le temps du métissage” (in italiano Ed. Queriniana), “Guardare in faccia il meticciato promette all’Europa di intraprendere un immenso mutamento di mentalità: la fine della sua egemonia politica ma ancor più intellettuale e culturale. In positivo, dire la novità di quanto sta accadendo sul suo suolo, la trasformazione delle identità, delle relazioni. Insomma il proseguimento di ciò che l’Europa ha sempre fatto e di ciò che ha fatto l’Europa, ma che curiosamente gli ultimi secoli hanno occultato. L’Europa terra meticcia. Il tema comincia a imporsi. Terra di mescolanze, sicuramente. La Francia in particolare si è costituita attraverso un apporto costante e un’interpenetrazione di vari popoli. Ma allora, perché mascherarlo, o cercare di dimenticarlo?”
Nel sito pubblichiamo “Naufragi e lager” di don Mattia Ferrari, che opera con “Mediterranea”, un rinnovato appello per l’Africa di Alex Zanotelli [anche di seguito] e “La Terra non ci appartiene”, di John Scales Avery, della Danish Peace Academy.

Con i più cordiali saluti,

Costituente Terra (Raniero La Valle)

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Un appello di padre Alex Zanotelli
ROMPIAMO IL SILENZIO SULL’AFRICA
16 AGOSTO 2023 / EDITORE / DICONO I DISCEPOLI / Costituente Terra

Le tante e ignorate guerre che imperversano in Africa: un appello ai giornalisti italiani, ma più ancora un’informazione per tutti. Dal “mare nostrum” al cimitero del Mediterraneo

Alex Zanotelli

Non vi chiedo atti eroici, ma solo di tentare di far passare ogni giorno qualche notizia per aiutare il popolo italiano a capire i drammi che tanti popoli africani stanno vivendo

Scusatemi se mi rivolgo a voi in questa torrida estate, ma è la crescente sofferenza dei più poveri ed emarginati che mi spinge a farlo. Per questo, come missionario e giornalista, uso la penna per far sentire il loro grido, un grido che trova sempre meno spazio nei mass-media italiani, come in quelli di tutto il mondo del resto.

Trovo infatti la maggior parte dei nostri media, sia cartacei che televisivi, così provinciali, così superficiali, così ben integrati nel mercato globale.

So che i mass-media , purtroppo, sono nelle mani dei potenti gruppi economico-finanziari, per cui ognuno di voi ha ben poche possibilità di scrivere quello che veramente sta accadendo in Africa.

Mi appello a voi giornalisti/e perché abbiate il coraggio di rompere l’omertà del silenzio mediatico che grava soprattutto sull’Africa.

È inaccettabile per me il silenzio sulla drammatica situazione nel Sud Sudan (il più giovane stato dell’Africa) ingarbugliato in una paurosa guerra civile che ha già causato almeno trecentomila morti e milioni di persone in fuga.

È inaccettabile il silenzio sul Sudan, retto da un regime dittatoriale in guerra contro il popolo sui monti del Kordofan, i Nuba, il popolo martire dell’Africa e contro le etnie del Darfur.

È inaccettabile il silenzio sulla Somalia in guerra civile da oltre trent’anni con milioni di rifugiati interni ed esterni.

È inaccettabile il silenzio sull’Eritrea, retta da uno dei regimi più oppressivi al mondo, con centinaia di migliaia di giovani in fuga verso l’Europa.

È inaccettabile il silenzio sul Centrafrica che continua ad essere dilaniato da una guerra civile che non sembra finire mai.

È inaccettabile il silenzio sulla grave situazione della zona saheliana dal Ciad al Mali dove i potenti gruppi jihadisti potrebbero costituirsi in un nuovo Califfato dell’Africa nera.

È inaccettabile il silenzio sulla situazione caotica in Libia dove è in atto uno scontro di tutti contro tutti, causato da quella nostra maledetta guerra contro Gheddafi.

È inaccettabile il silenzio su quanto avviene nel cuore dell’Africa , soprattutto in Congo, da dove arrivano i nostri minerali più preziosi.

È inaccettabile il silenzio su trenta milioni di persone a rischio fame in Etiopia, Somalia , Sud Sudan, nord del Kenya e attorno al Lago Ciad, la peggior crisi alimentare degli ultimi 50 anni secondo l’ONU.

È inaccettabile il silenzio sui cambiamenti climatici in Africa che rischia a fine secolo di avere tre quarti del suo territorio non abitabile.

È inaccettabile il silenzio sulla vendita italiana di armi pesanti e leggere a questi paesi che non fanno che incrementare guerre sempre più feroci da cui sono costretti a fuggire milioni di profughi. (Lo scorso anno l’Italia ha esportato armi per un valore di 14 miliardi di euro!).

Non conoscendo tutto questo è chiaro che il popolo italiano non può capire perché così tanta gente stia fuggendo dalle loro terre rischiando la propria vita per arrivare da noi.

Questo crea la paranoia dell’“invasione”, furbescamente alimentata anche da partiti xenofobi.

Questo forza i governi europei a tentare di bloccare i migranti provenienti dal continente nero con l’Africa Compact , contratti fatti con i governi africani per bloccare i migranti.

Ma i disperati della storia nessuno li fermerà.

Questa non è una questione emergenziale, ma strutturale al sistema economico-finanziario. L’ONU si aspetta già entro il 2050 circa cinquanta milioni di profughi climatici solo dall’Africa. Ed ora i nostri politici gridano: «Aiutiamoli a casa loro», dopo che per secoli li abbiamo saccheggiati e continuiamo a farlo con una politica economica che va a beneficio delle nostre banche e delle nostre imprese, dall’ENI a Finmeccanica.

E così ci troviamo con un Mare Nostrum che è diventato Cimiterium Nostrum dove sono naufragati decine di migliaia di profughi e con loro sta naufragando anche l’Europa come patria dei diritti. Davanti a tutto questo non possiamo rimanere in silenzio. (I nostri nipoti non diranno forse quello che noi oggi diciamo dei nazisti?).

Per questo vi prego di rompere questo silenzio-stampa sull’Africa, forzando i vostri media a parlarne. Per realizzare questo, non sarebbe possibile una lettera firmata da migliaia di voi da inviare alla Commissione di Sorveglianza della RAI e alla grandi testate nazionali? E se fosse proprio la Federazione Nazionale Stampa Italiana (FNSI) a fare questo gesto? Non potrebbe essere questo un’Africa Compact giornalistico, molto più utile al Continente che non i vari Trattati firmati dai governi per bloccare i migranti?

Non possiamo rimanere in silenzio davanti a un’altra Shoah che si sta svolgendo sotto i nostri occhi. Diamoci tutti/e da fare perché si rompa questo maledetto silenzio sull’Africa.

Alex Zanotelli*

*Alex Zanotelli è missionario italiano della comunità dei Comboniani, conoscitore dell’Africa e direttore della rivista Mosaico di Pace
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