Oggi sabato 29 luglio 2023
Regionali. Il PD non è legittimato a formare e guidare la coalizione contro le destre
29 Luglio 2023
Andrea Pubusa su Democraziaoggi
Si parla molto di tavoli, il più importante senbra quello che fa capo al PD e al M5S, ma il PD, fingendo apertura, pretende di decidere. La ragione è semplice, è il primo partito della coalizione. E dunque il metro è che chi ha più voti incide di più nelle decisioni. Come nelle società […]
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Se son rose fioriranno. Qualcuna è già fiorita!
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di Franco Meloni
Il dibattito politico sulle prossime elezioni sarde è in rapida crescita. Per quanto riguarda il centro destra tutto sembra ruotare sulla contrastata ricandidatura di Christian Solinas, che solo la Lega e la parte maggioritaria del PSdAz propongono. La destra rampante di Fratelli d’Italia e quella moderata di Forza Italia più cespugli vari vogliono un cambio di cavallo. E a parere di molti credibili osservatori ci riusciranno. E anch’io così penso. Basterà trovare un beatiful exit per l’ingombrate Christian: per lui si aprirebbe un dorato pensionamento al Parlamento europeo. La destra vincente punterebbe su un candidato di prestigio come l’attuale leader della Coldiretti Sardegna Luca Saba. Scelta intelligente che riunirebbe in una sola coalizione il centro destra. Sulla sponda opposta il centro sinistra stenta a trovare l’unità, nonostante una sola lista avrebbe ragionevoli previsioni di vittoria. Ma, si sa, come per primo disse il prof. Luigi Gessa: “il più grande avversario della sinistra è la stessa sinistra”.
Purtroppo le diverse formazioni della sinistra rischiano ancora una volta di perdere, perché incapaci di costruire un’alleanza intorno a un solo candidato presidente, con diverse liste che garantirebbero la diversità di posizioni. Viaggiano nell’ipotesi di una sola coalizione il Pd, il M5S, i Progressisti, Possibile, e altre importanti aggregazioni, tra le quali Demos con Insieme, queste ultime due rappresentanti un’area di Cattolici democratici, che in questa fase tentano, con qualche successo, di riportare molti Cattolici (o comunque persone che si ispirano ai valori cristiani) all’impegno politico. Significativo al riguardo un esplicito gradimento della conferenza dei vescovi italiani (CEI), che non manca di richiamare la entusiasmante stagione del grande compromesso costituzionale del dopoguerra. Il Vangelo e la Costituzione (Vangelo laico), sono i due fondamentali riferimenti; ma come non vedervi l’incitamento esplicito in dimensioni planetarie di Papa Francesco? Nel nostro piccolo, questa posizione è maggioritaria nell’ambito del Movimento Patto per la Sardegna, che si muove vivacemente nel nostro ambiente.
Ma torniamo al centro sinistra e dintorni. In direzione contraria alla grande coalizione si muovono, allo stato, l’arcipelago degli indipendentisti e, separatamente, la sinistra tout court. Sembrerebbe prevalere per ciascuna di queste aggregazioni la scelta di liste separate. Scelta sciagurata, soprattutto in caso di presentazione di coalizioni (anziché di liste singole), inesorabilmente punite dall’attuale pessima legge elettorale sarda. In sostanza: si può vincere e conquistare il governo della Regione solo con la presentazione di un’unica lista con un solo candidato presidente. Semplice a spiegarsi, duro a capirsi nonostante l’esperienza delle ultime tornate elettorali. Da segnalare l’incognita del neo movimento di “Sardegna chiama Sardegna”, che ha costruito un bellissimo programma per la Sardegna, ma che stenta a concretizzare la scelta sulla presentazione, attualmente affascinata da uno “splendido isolamento”. Noi di Aladinews siamo schierati senza alcuna reticenza per l’unica lista di coalizione del centro sinistra, guidata da un candidato (meglio da una candidata) scelta attraverso il meccanismo delle primarie. Si discuta apertamente senza preclusioni, badando al possibile e auspicabile risultato vittorioso. Il programma va costruito sulle bozze esistenti, trovando l’unità su una serie di punti, rispettando le diversità che devono essere esplicitate. Avanti nell’interesse dei sardi e dell’intera Sardegna!
Dalla chat Patto per la Sardegna.
Tonino Secchi
Mi permetto di precisare lo scenario politico sardo in via di evoluzione. Allego un puntuale resoconto di Mario Arca che condivido pienamente. Aggiungo che il Coordinamento delle Associazioni ha lavorato sul programma ed e’ pronto a condividerlo gia’ il 2 agosto p.v. nel secondo incontro di coalizione convocato in via Emilia sede del PD. Va inoltre ricordato che la sconfitta della sinistra alle precedenti regionali e’ stata anche causata dalla mancata partecipazione alla competizione del Mov.5Stelle al cui interno si registrano ancora oggi sussulti e dualismi di eventuali candidati alla Presidenza della Regione. Ma la coalizione va avanti nella sua tabella di marcia nonostante “is pindaccius”.
Mario Arca, Demos.
NASCE IL CAMPO LARGO PER FAR RINASCERE LA SARDEGNA DALLE CENERI DEL GOVERNO DELLA DESTRA SARDO-LEGHISTA
Il 7 luglio, a Cagliari, si è finalmente riunito il “tavolo di coalizione” di quello che dovrebbe essere il campo largo della Sardegna che, si spera, alle prossime elezioni regionali previste a febbraio 2024, mandi in archivio una delle peggiori esperienze di governo della Sardegna: la maggioranza destro-sardo-leghista.
L’obiettivo era quello di consolidare un “campo” molto largo che vada oltre il Movimento 5 Stelle e che, partendo dal centro sinistra, includa le tante istanze sociali, rappresentate da un vivissimo associazionismo politico e prepolitico, ma anche il mondo dell’autonomismo e di quell’indipendentismo responsabile che sostiene la necessità di potenziare l’autogoverno nell’isola e nei territori.
Democrazia Solidale Sardegna era pronta da tempo a questo appuntamento. Già nel mese di aprile, a Nuoro, aveva chiamato la politica sarda e, in particolare il centro sinistra, a discutere su una proposta articolata che il partito ha elaborato dopo mesi di lavoro. Un Quaderno per la Sardegna 2050, per proporre una visione di futuro coniugata a proposte concrete, articolate su sei traguardi:
Sardegna solidale e accogliente
Sardegna vivibile e sostenibile
Sardegna colta e consapevole
Sardegna sana e longeva
Sardegna prospera e moderna
Sardegna democratica, partecipata e autonomista
Quello sforzo ha dato buoni frutti perché da quella data, le altre forze politiche del centro
sinistra sardo hanno a loro volta elaborato idee e proposte. La Sardegna ha infatti bisogno vitale non solo di non essere governata da una destra tanto demagogica quanto inconcludente ma, soprattutto, di una visione futura e idee chiare su come portare a soluzione i drammatici problemi che vive: isolamento geografico, trasporti interni, scuola e istruzione, lavoro e sviluppo, ambiente ed energia, povertà diffusa e esclusione sociale, spopolamento e inverno demografico.
Demos Sardegna è una delle forze politiche del tavolo che sta lavorando per un suo orientamento verso una direzione sociale e solidale e lo sta facendo non solo portando in dote il lavoro già fatto, ma anche coordinandosi con altre forze politiche (movimenti e associazioni) vicine sul piano ideale e valoriale, così da portare a sintesi una parte della grande pluralità che compone il centro sinistra sardo. Con Insieme, Sardegna 2050, Orizzonte sinistra, Orizzonte comune e Sinistra Futura ha costituito un coordinamento politico che, nel tavolo di coalizione, possa esercitare un ruolo più efficace e “pesante”, nell’elaborazione del programma elettorale e nella scelta del candidato o candidata alla carica di Presidente della Giunta regionale.
Si è perso molto tempo, perché a soli 7 mesi dalle elezioni, la coalizione sta muovendo solo i primi passi su tutti e due questi delicatissimi aspetti, ma si è ancora in tempo per recuperare bene.
Il tavolo si tornerà a riunire il prossimo 2 agosto, per organizzarsi in vista della ripresa dopo la pausa estiva, ma anche per superare alcune polemiche nate intorno alla candidatura a Presidente che, secondo qualche testata giornalistica locale, sarebbe stato oggetto di un accordo romano tra PD e M5S, cosa peraltro nettamente smentita dai vertici del PD isolano.
Per Demos Sardegna è inviolabile il diritto della Sardegna di scegliere chi dovrà rappresentare l’alternativa alle destre sarde, così come è inviolabile il diritto, soprattutto in una Regione autonoma, di decidere priorità e programmi.
Demos ritiene che programmi e candidato/candidata debbano essere un unicum inscindibile perché, se da una parte è indispensabile che le forze politiche si riapproprino della legittimità a progettare il futuro e superare il personalismo politico che ha già fatto troppi danni, dall’altra è indiscutibile che questo programma si incarni in una Persona degna e adeguata per portarlo avanti: così dice anche la legge elettorale che dà agli elettori la possibilità di eleggere direttamente il/la Presidente della Giunta.
Il “Tavolo” dovrà quindi individuare quale Sardegna futura e le priorità e di come le stesse dovranno essere affrontate in una logica di breve, medio e lungo periodo. Ma dovrà, un minuto dopo, tentare di individuare quella personalità che sia capace di interpretare al meglio priorità e indirizzi dati dalla politica, sia portatore di esperienza e di consenso e, soprattutto, capace di tenere unità tutta la coalizione.
Sarà possibile? Demos lavorerà perché ciò si realizzi. In caso contrario sarà indispensabile farsi aiutare dagli elettori. Primarie? forse… ammesso che ci sia il tempo, ma non certo sul modello delle esperienze passate. Sicuramente le assemblee popolari dovranno comunque in ogni caso convocate sul territorio, per coinvolgere le persone e, se necessario, per aiutare la politica a scegliere chi sarà l’uomo o la donna che si farà carico di condurre il campo largo alla vittoria e poi di governare la Sardegna. Ma soprattutto, il coinvolgimento del territorio e delle persone sarà indispensabile per riavvicinarli alla politica e per costruire un clima di rinata volontà di rinascita.
Mario Arca segretario regionale Demos Sardegna