Il Presidente Solinas, come Giorgio Gaber.

sedia-van-gogh4La sedia
di Vanni Tola
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img_3570Sta per scadere il mandato di una delle più inadeguate Giunte regionali di sempre, quella del presidente Solinas. E’ tempo di bilanci, ma è difficile tirare le somme tra il nulla realizzato e il niente ancora da fare. L’impresa appare quanto meno difficoltosa. Tra le ultime “perle” di questa Giunta come non ricordare che, da oltre due anni, il Presidente è stato nominato Commissario straordinario di dieci grandi opere infrastrutturali incompiute per affrettarne la realizzazione. A tutto oggi nulla è cambiato, ad eccezione dell’annunciato probabile sblocco dei lavori della Sassari – Alghero, una delle dieci incompiute. I finanziamenti destinati alla Sanità per eliminare le code nella prenotazione di importanti e urgenti esami diagnostici, non sono stati utilizzati nonostante ce ne fosse un gran bisogno. L’inadeguatezza dell’Amministrazione Solinas nel supportare l’applicazione del PNRR è sotto gli occhi di tutti. Diversi esponenti politici hanno denunciato più volte il rischio che la Sardegna non riesca a spendere, se non una minima parte, gli esigui finanziamenti ottenuti.

La sanità regionale è allo sfascio, non si contano più le proteste e le mobilitazioni dei pazienti di vaste aree dell’isola per richiedere che siano garantiti livelli minimi di assistenza sanitaria.

Si comprende quindi perché il Presidente viva un momento di grave difficoltà nella disperata ricerca di un rilancio della propria immagine. Parafrasando il grande Giorgio Gaber mi piace immaginarlo mentre pensa: “Una brutta giornata, chiuso in casa a pensare, una vita sprecata, non c’è niente da fare, non c’è via di scampo, mah, quasi quasi mi faccio uno shampoo”. Con una piccola differenza rispetto a Gaber, mi si perdoni l’irriverente accostamento. Lui non ha bisogno di uno shampoo, ma piuttosto di un’idea “vincente”, una proposta che mostri capacità di programmare e voglia di fare. Niente di meglio quindi che promettere ai sardi quattro nuovi ospedali da realizzare ex novo, facendo piazza pulita perfino di ottimi ospedali esistenti e nei quali sono già corso d’opera importanti interventi di ristrutturazione e riqualificazione. Come quando si decide di ristrutturare casa e si buttano via tutti i mobili, quelli vecchi e quelli ancora buoni, per acquistarne di nuovi.

L’idea, per la verità non è né nuova né originale. L’ex assessore alla sanità Nieddu, cacciato a furor di popolo da manifestazioni di pazienti infuriati e da una valanga di #niedduacasa nei social, era maestro indiscusso nel promettere nuovi ospedali. Indimenticabile una sua conferenza di servizio ad Alghero con i massimi dirigenti della sanità catalana durante la quale l’assessore Nieddu promise una mirabolante rivalutazione del sistema ospedaliero algherese garantendo che l’ospedale di Alghero sarebbe diventato un importante centro sanitario di eccellenza per le terapie ortopediche e la rieducazione motoria. A molti, ma per fortuna non a tutti gli ascoltatori, è forse sfuggita una considerazione finale espressa dall’Assessore a conclusione del proprio intervento: “Faremo tutto questo nel più breve tempo possibile. Naturalmente appena avremo i finanziamenti necessari”. Con la sua disarmante ingenuità, l’ex Assessore alla sanità Nieddu aveva appena promesso agli algheresi la realizzazione di una ristrutturazione del sistema sanitario non disponendo ancora dei finanziamenti necessari per realizzarla.

Questa volta, il presidente Solinas ha rilanciato alla grande, non un nuovo ospedale, bensì quattro e con la garanzia aggiuntiva di realizzare il tutto in soli due anni, nel breve spazio di tempo ancora disponibile per la Giunta in carica. Converrete con me che, in una strana giornata che non si muove una foglia, con la testa ovattata e senza neanche una voglia, anche per il presidente Solinas non c’era via di scampo. Avrebbe fatto meglio a farsi per forza uno shampoo.
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