Pensieri
Citazione conclusiva da Brunetto Salvarani “Senza Chiesa e senza Dio”
Si legge nella Mishnà, nel trattato Pirkè Avot, in un detto attribuito a rabbi Torfòn: “La giornata è corta e il lavoro è tanto; gli operai sono pigri, il compenso è abbondante e il padrone di casa incalsa. Ma non è tuo il compito di complementare l’opera, né sei libero di esentartene”*. Se c’è un tempo per ogni cosa, questo è il tempo per non esentarsi dal tentare l’opera e dal sentirsi partecipi, tenendo conto che l’attuale cambiamento d’epoca richiede in primo luogo di mutare sguardi, cuori e pensieri: perchè “la Chiesa del futuro dipenderà dalla Chiesa di oggi che ascolta e risponde al mondo in cui vive“**
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* Pirkè Avot 2, 18-19.
** J. Cornelio, “Le sfide globali della Chiesa del futuro”, cit., p.57.
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Elogio di un pubblico dipendente per aver fatto con efficienza semplicità e cortesia il suo lavoro al servizio dei cittadini.
di Franco Meloni
Sarà perchè sono un “ex burocrate” e mi dispiace quando gli operatori delle Pubbliche Amministrazioni vengono ingiustamente attaccati, facendo “di ogni erba un fascio”, con riguardo ai loro comportamenti in servizio, mi piace condividere alcuni pensieri. Sia ben chiaro: nessuna benevolenza verso la burocrazia quando affligge i cittadini, a volte non solo per colpa di leggi e regolamenti farraginosi e incredibilmente complicati, che pure esistono in grande quantità nel nostro ordinamento, a tutti i livelli. Non solamente perchè? Perchè a complicare la vita dei cittadini e delle loro entità organizzative, spesso sono proprio gli stessi operatori, con le applicazioni concrete di leggi e regolamenti. Ne facciamo esperienze tutti i giorni, per esempio quando abbiamo a che fare con gli addetti a un qualsiasi sportello o telefonisti di call center sgarbati e/o incompetenti. Al contrario, a volte – oggi meno frequentemente che nel passato – sono gli stessi operatori che superano nell’applicazione pratica vincoli e prescrizioni assurdi scritti nei testi di legge e regolamenti. In questi casi i sociologi, tra essi l’amico professor Gianfranco Bottazzi, parlano di “disapplicazione funzionale delle norme” da parte di quei funzionari pubblici che interpretando virtuosamente le norme evitano danni a carico di cittadini, imprese, associazioni. Il discorso sarebbe lungo e colmo di implicazioni. Tutto quanto ho detto in realtà costituisce per me un semplice pretesto: quello di elogiare il comportamento efficiente/veloce/efficace e cortese di un impiegato comunale dell’Ufficio di città di Via Montevecchio (Is Mirrionis) che oggi mi ha rilasciato il duplicato delle chiavi (Pin e Puk) per l’accesso ai servizi online della Pubblica Amministrazione attraverso la CIE (carta d’identità elettronica). Grazie signor Paolo Delogu! Si dirà: un elogio perchè ha fatto solo il suo dovere di impiegato comunale? Sì, mi sono sentito di farlo quasi a compensare le contumelie spesso scagliate ingiustamente contro i pubblici dipendenti. Ovviamente nel caso non le meritino. Per me anche un’occasione per ribadire la necessità di una buona Pubblica Amministrazione al servizio dei cittadini, senza la quale non si va da nessuna parte.
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