Palestina martoriata
75 anni di Nakba
Giovedì 18 maggio 2023 siamo invitati a partecipare all’evento organizzato dall’Associazione Amicizia Sardegna Palestina in occasione del 75° anniversario della Nakba e della pulizia etnica e il suo protrarsi fino ai giorni nostri, come ci confermano gli eventi di queste ultime ore.
Ne parleremo con:
Tina Marinari – Amnesty international
Apartheid israeliano contro i palestinesi, un terribile sistema di controllo e dominio
Hanaa Mahameed – Giornalista palestinese corrispondente a Gerusalemme della TV Al Mayadeen
75 anni di occupazione e discriminazione
Raya Radwan – Attivista UPWC (Unione dei Comitati delle Donne Palestinesi)
La Nakba e le nuove generazioni palestinesi
Introduzione e moderazione a cura dell’associazione (Veronica Canu e Fawzi Ismail).
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“IO SONO MOLTO EBREO, MA NON SONO PER NIENTE SIONISTA”
di Moni Ovadia
La politica di questo governo israeliano è il peggio del peggio
Non ha giustificazioni, è infame e senza pari
Vogliono cacciare i palestinesi da Gerusalemme est, ci provano in tutti i modi e con ogni sorta di trucco, di arbitrio, di manipolazione della legge
È una vessazione ininterrotta che ogni tanto fa esplodere la protesta dei palestinesi, che sono soverchiamente le vittime, perché poi muoiono loro, vengono massacrati loro
La politica di Israele è segregazionista, razzista, colonialista
E la comunità internazionale è di una parzialità ripugnante
Tranne qualche rara eccezione, paesi come la Svezia e qualche paese sudamericano, non si ha lo sguardo per vedere che la condizione del popolo palestinese è quella del popolo più solo, più abbandonato che ci sia sulla terra perché tutti cedono al ricatto della strumentalizzazione infame della shoah
Tutto questo con lo sterminio degli ebrei non c’entra niente, è pura strumentalizzazione
Oggi Israele è uno stato potentissimo, armatissimo, che ha per alleati i paesi più potenti della terra e che appena fa una piccola protesta tutti i Paesi si prostrano, a partire dalla Germania con i suoi terrificanti sensi di colpa
Io sono ebreo, anch’io vengo da quel popolo
Ma la risposta all’orrore dello sterminio invece che quella di cercare la pace, la convivenza, l’accoglienza reciproca, è questa?
Dove porta tutto questo?
Il popolo palestinese esiste, che piaccia o non piaccia a Nethanyau
C’è una gente che ha diritto ad avere la propria terra e la propria dignità, e i bambini hanno diritto ad avere il loro futuro, e invece sono trattati come nemici
Ci sono israeliani coraggiosi che parlano, denunciano
Ma la comunità internazionale no, ad esempio l’Italia si nasconde dietro la sua pavidità, un colpo al cerchio e uno alla botte
Ci dovrebbe essere una posizione ferma, un boicottaggio, a cominciare dalle merci che gli israeliani producono in territori che non sono loro
La pace si fa fra eguali, non è un diktat come vorrebbero gli israeliani
Io non sono sul foglio paga di nessuno, rappresento me stesso e mi batto contro qualsiasi forma di oppressione, è il mio piccolo magistero
Sono con tutti quelli che patiscono soprusi, sopraffazioni e persecuzioni e questo me l’ha insegnato proprio la storia degli ebrei
Io sono molto ebreo, ma non sono per niente sionista
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UNICEF sull’escalation delle ostilità in Israele e nello Stato di Palestina
15.05.23 – UNICEF
14 maggio 2023 – “L’escalation di violenza nella Striscia di Gaza e nelle zone limitrofe sta ancora una volta devastando le vite dei bambini. Almeno sei bambini – il più piccolo di appena quattro anni – sono stati uccisi e 36 feriti nella Striscia di Gaza dal 9 maggio.
Tutte le scuole della Striscia di Gaza sono chiuse, così come quelle in Israele nel raggio di 40 km, interrompendo l’istruzione per migliaia di studenti. I sistemi idrici e igienico-sanitari nella Striscia di Gaza sono a corto di carburante e i centri sanitari stanno operando a metà della loro capacità, compromettendo l’accesso ai servizi essenziali per i bambini – soprattutto per i feriti – e per altri gruppi vulnerabili.
Quest’ultima escalation segue un’impennata di violenza legata al conflitto che ha causato la morte di 26 bambini palestinesi e quattro israeliani dall’inizio dell’anno – tre volte il numero di morti di bambini legate al conflitto registrate in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, e nella Striscia di Gaza nello stesso periodo del 2022. Questo dato arriva dopo che 87 bambini sono stati uccisi e più di 750 sono stati feriti durante i precedenti cicli di ostilità negli ultimi due anni.
Per decenni, i bambini dello Stato di Palestina e di Israele sono stati costretti a sopportare un ciclo apparentemente infinito di ostilità, molti dei quali non avevano un posto sicuro dove rivolgersi. Sono stati esposti a violenze terribili, che hanno avuto un impatto incalcolabile sulla loro salute mentale e sul loro benessere – giovani vite perse o cambiate per sempre.
L’UNICEF deplora tutti gli atti di violenza contro i bambini e chiede l’immediata cessazione delle ostilità e che tutte le parti proteggano i bambini da ogni forma di violenza e da gravi violazioni, in conformità con il diritto internazionale, compreso il diritto internazionale umanitario.
I bambini della regione hanno bisogno e meritano una soluzione politica a lungo termine alla crisi più ampia, in modo che possano crescere in pace e sicurezza”.
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