Melano? Chi era costui?
Salvatore Cubeddu nell’intervento laico come presidente del Comitato po sa Die de sa Sardigna, al termine de
ha ricordato la figura di Filippo Melano, arcivescovo di Cagliari nel periodo dei fatti celebrati, che ebbe un ruolo di primissimo piano nell’evitare spargimenti di sangue. Melano fu l’unico piemontese non “scommiatato”, evidentemente benvoluto dal popolo cagliaritano, in primis dai rivoltosi. A dimostrazione dell’ottimo rapporto con tutta la Chiesa sarda. Circostanza che Salvatore ha messo in relazione di continuità con l’attuale stretta collaborazione con la stessa, pur nella distinzione dei diversi ambiti di azione e missione. Al riguardo ha ringraziato l’arcivescovo mons. Giuseppe Baturi per la sua presenza e per il suo intervento, nonché mons. Arrigo Miglio, suo predecessore. Aladinpensiero è intervenuto diverse volte con importanti approfondimenti (che qui riproponiamo) sulla figura di Filippo Melano, mettendo in risalto le sue doti di abilissimo diplomatico. Anche di persona spregiudicata, come dimostrato, per fare un solo esempio, nello schierarsi con Napoleone Buonaparte, quando, trasferitosi a Novara, partecipò, a Milano, all’incoronazione dello stesso come re del Regno d’Italia napoleonico (1805). Venne addirittura nominato da Napoleone conte del Regno e più tardi conte e senatore dell’Impero francese (1809). Lui che a Cagliari contrasto’ G.M. Angioy parteggiando per la corrente più conservatrice dei nobili [vicende che sarebbe interessante approfondire]; lui che a Cagliari combatte’ i francesi contribuendo a far fallire il loro assalto dal mare (1793). Ricordiamo che portò il simulacro di Sant’Efisio (quello del Lonis) sul bastione intitolato al Santo nei pressi del molo Sant’Agostino del porto cagliaritano, per invocarne l’aiuto contro la flotta francese che aveva cominciato a cannoneggiare la città, poi costretta alla ritirata per un nubifragio che la investi’. Melano come ringraziamento istituì una processione votiva da tenersi annualmente . Proprio per ricordare tale avvenimento la Confraternita del Gonfalone porta ogni lunedì di Pasqua il simulacro di Sant’Efisio (quello del Lonis) in Cattedrale.
Atrus annus. Deu bollada! (fm).
Da Aladinpensiero online del 23 aprile 2013.
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VITTORIO FILIPPO MELANO
Arcivescovo di Cagliari durante il triennio rivoluzionario, conte, nato a Cuneo il 27 settembre 1733, quasi sessantenne nei giorni della rivolta, era un abile diplomatico. Certo si sentiva superiore al Vicerè Balbiano, non solo per nobiltà di sangue, ma per cultura e intelligenza. Domenicano, maestro di teologia, nominato a Cagliari dal 10 giugno 1778, conosceva meglio le cose di Sardegna, mentre il cavalier Balbiano era vicerè da soli tre anni.
Così lo faccio parlare in “Sa dì de s’acciappa“: (segue)
Melano – Si parla dell’arresto di due stimati cittadini, addirittura di un membro del Parlamento…
Vicerè – Due congiurati che tramavano contro il Re…
Melano – D’accordo. Ma il fatto ha eccitato gli animi. Sarebbe forse meglio chetare le acque, sopire…
Vicerè – E che dovrei fare? Accontentare i rivoltosi? Io ne rispondo al Re!
Melano – Avete agito in maniera troppo solitaria. Avete preso tutti di sorpresa, me compreso. Consultate gli amici, sentite gli Stamenti, avvicinate i nobili, rinsaldate le alleanze.
…………..
Melano – Suggerisco di invitare anche un giudice della Reale Udienza.
Vicerè – Avete ragione. Ma chi?
Melano – Suggerirei Giovanni Maria Angioy.
Vicerè – Perchè proprio lui? Credo sia più vicino ai congiurati che a noi!
Melano – Fidatevi di me. La chiesa è maestra di mediazione e di conciliazione.
Il 24 luglio 1797 Melano è trasferito in Piemonte, diocesi di Novara.
Poco dopo il Piemonte è invaso dai francesi. Anche qui fa valere le sue capacità diplomatiche, ossequioso con chi comanda, siano repubblicani o uomini dell’Imperatore Napoleone, evita a sè stesso, al clero e alla chiesa possibili violenze.
Melano muore a Novara il 23 dicembre 1813.
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Ulteriori approfondimenti su aladinpensiero online del 26 aprile 2023: https://www.aladinpensiero.it/?p=41326
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