La TAVOLOZZA di LICIA
Caravaggio: San Giovanni nel deserto (1602-1604 circa). Roma, Musei Capitolini.
Domanda: ma siamo sicuri che questo sia proprio S. Giovannino ?
Infatti: perchè dovrebbe abbracciare il capro con tanto “trasporto” ?
Perchè ride ? Inoltre, perchè è del tutto nudo?
La risposta è che potrebbe trattarsi di un altro soggetto, non di S.Giovannino.
La presenza del capro (animale sacrificale) e il riso che caratterizza l’espressione del personaggio, potrebbero far pensare, invece, a Isacco salvato in extremis, nel momento del sacrificio, dalla mano dell’angelo inviato da Dio. Isacco ha tanti bei motivi per ridere…S. Giovannino, no. E infatti, solitamente, il Caravaggio lo rappresenta con una espressione cupa/e/o assorta. Teniamo presente che il nome Isacco significa, in ebraico, “riso” (ho riso, la frase pronunciata da Sara, quando le venne annunciata la sua nascita in tarda età). Tornano i conti ?
Licia Lisei Ai piedi di Isacco , la pianta di tasso barbasso, simbolo di resurrezione (Isacco era condannato a morte ma…in un certo senso, resuscitò. Egli è “figura” di Cristo.). Da notare che Isacco è seduto su di una catasta di legna : il sacrificio doveva essere un olocausto.
Caravaggio: S. Giovanni Battista nel deserto (1602-1604 circa)
L’ artista si dedicò varie volte a questo soggetto: S.Giovanni, giovinetto, nel deserto, dove si era ritirato in penitenza e meditazione, in attesa della sua predicazione pubblica…ritratto con poche e succinte vesti, spesso coperto da una semplice pelle di cammello. In mano, una piccola croce astile.
Licia Lisei QUESTO è S. Giovanni nel deserto… guardate che espressione !
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