Santa Lucia festeggiata nel quartiere della Marina
Oggi la Chiesa Cattolica festeggia Santa Lucia. Com’è noto la Santa era e tuttora è venerata nella nostra città, in particolare nel centro storico: soprattutto nel quartiere Marina, dove nell’attuale via Sardegna, sorgeva una chiesa alla Martire dedicata, incomprensibilmente demolita nel 1947 per motivi legati a “ragioni urbanistiche” in realtà speculative. Esiste poi una piccola chiesa in Castello, in via Martini, e, infine, nel dopoguerra a Santa Lucia fu intitolata una chiesa moderna di grandi dimensioni nel quartiere di San Benedetto. Della vecchia Chiesa della Marina sono rimasti importanti ruderi, che per quanto riguarda la parte edificata rappresentano circa un terzo dell’antico edificio. Meritoriamente negli anni 70 il rudere fu riscattato da spazio di deposito di nettezza urbana con un’azione spontanea del Comitato di quartiere della Marina e del Coordinamento dei Comitati e circoli di quartiere della città che ne fecero la propria sede (*). Più di recente, per impulso della ricostituita Arciconfraternita posta sotto la protezione di S.Lucia, che fa riferimento alla parrocchia di S.Eulalia, e con la responsabilità scientifica del prof. Marco Cadinu dell’Università di Cagliari, l’area è stata ricuperata come sito archeologico di interesse cittadino, opportunamente protetta con una bella cancellata a giorno. Se è vero che molto è stato fatto anche con il recupero di alcuni ambienti, resta ancora da fare per realizzare un importante spazio attrezzato, da destinare ad attività culturali per il quartiere e per la città. Oggi, a conclusione delle piccole ma significative celebrazioni organizzate dalla parrocchia in onore di Santa Lucia, sotto la guida del parroco don Marco Lai, dopo la messa nella chiesa parrocchiale, si è svolta una suggestiva fiaccolata, dalla stessa chiesa fino allo spazio dei ruderi della chiesa di Santa Lucia, che in questo periodo ospita un artistico presepio e un bell’albero di Natale, gioiosamente illuminato. Occasione di preghiera per invocare la protezione della Santa per gli abitanti del quartiere e della città e anche per ricordare gli impegni del Comune per la definitiva sistemazione dell’area. Brevemente ne hanno parlato don Marco e il presidente dell’Arciconfraternita Salvatore Secci, che hanno auspicato che il prossimo anno si possa festeggiare negli spazi totalmente ricuperati, con adeguata solennità, anche con l’esibizione del recente costituito coro guidato da Gianluca. D’obbligo il commiato augurale di buon Natale accompagnato dal tradizionale augurio tutto cagliaritano: Atrus annus. Deus bolla!
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*Su Cittàquartiere febbraio 1986
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