Che succede?

c3dem_banner_04PRESIDENTI DIVISIVI. IL PD SECONDO ARTURO PARISI

15 Ottobre 2022 su C3dem.
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Claudio Tito, “Presidenti che dividono” (Repubblica). Antonio Polito, “Le tensioni e le scelte da fare” (Corriere). Stefano Folli, “Quattro segnali dalle Camere” (Repubblica). Lina Palmerini, “A quali fili è appesa la nascita del governo Meloni” (Sole 24 ore). Simone Canettieri, “La guerra di Giorgia” (Foglio). Giuseppe Lorizio, teologo, s’interroga, non senza ironia, sul discorso alla Camera del neo presidente Lorenzo Fontana: “Impegnativa l’arte di citare la tradizione cristiana” (Avvenire). Lorenzo Dellai, “Non c’è un solo modo di far politica da cattolici” (lettera a Avvenire). “La lezione di Liliana” (testo del discorso di Liliana Segre in Senato – La Stampa). Massimo Giannini, “I pilastri della civiltà repubblicana” (La Stampa). Michele Serra, “La bambina e il presidente” (Repubblica). Paolo Armaroli, “La Russa e la via imparziale segnata da Crispi” (Il Giornale). Alessandro Campi, “L’Italia che vuole ripartire e i soliti affari di famiglia” (Messaggero). Claudio Cerasa, “Che cosa c’è a destra oltre il vaffa? Sei tesi per archiviare il populismo” (Foglio). Giuseppe De Rita, “Meloni e il lato buono del trasformismo” (intervista a Il Dubbio). PARTITO DEMOCRATICO: Carlo Galli, “L’unica cura per il Pd è imparare a opporsi” (Repubblica). Franco Monaco, “Il Pd si salva con la resa dei conti tra le cordate” (Il Fatto). Arturo Parisi, “Il Pd è un partito pieno di dirigenti ma senza un gruppo dirigente” (intervista a Marco Damilano per Politica). Pietro Scoppola, “Le ragioni del Partito democratico” (stralcio del discorso di Orvieto del 2006 – Politica). Marco Damilano, “Nella crisi lo spazio del partito (im)possibile” (Politica).
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UCRAINA, TRA SPERANZE DI PACE E REALTA’ DI GUERRA

15 Ottobre 2022 su C3dem
Stefano Stefanini, “Speranza di pace, realtà di guerra” (La Stampa). Charles Kupchan, “Se non vince nessuno è il momento di trattare. Zelensky si adeguerà” (intervista a Qn). Anna Zafesova, “Lo Zar si affida al Sultano per ricattare l’Europa divisa” (La Stampa). Lorenzo Cremonesi, “Gli sfollati di Kherson temono la deportazione” (Corriere). Lucio Caracciolo, “Lo Zar ha perso la faccia, è al muro. E per uscirne pensa alla follia atomica” (La Stampa). Vittorio E. Parsi, “La mediazione necessaria per la pace in Ucraina” (Messaggero). PACE: “L’accorato appello alla pace in Ucraina dei vescovi dell’Unione europea” (Avvenire). Editoriale, “I vescovi europei condannano Putin” (Foglio). Luca Liverani, “Pace, manifestazione nazionale il 5 novembre” (Avvenire). Pancho Pardi, “Non c’è pace senza giustizia per l’Ucraina” (Manifesto). Umberto Ranieri, “Sì al pacifismo che sia chiaro e non omissivo” (Mattino). Marco Bentivogli, “Per la pace serve verità” (Repubblica). Mons. Vincenzo Paglia, “Putin, Biden, siate audaci come diceva Montini” (Il Riformista). Andrea Riccardi, “La pace non è filoputiniana. Sì alle armi a Kiev” (intervista a Repubblica). Luigi Bettazzi, “Dove c’è Nato c’è guerra” (intervista a Tpi). Matteo Zuppi, “Fermare le bombe non è più un’utopia” (intervista a Tpi). Marina Sereni (Pd), “Occorre riallacciare un filo con i pacifisti” (intervista a Tpi). CINA: Michelangelo Cocco, “La grande muraglia ideologica di Xi per tenere lontano l’Occidente” (Domani). Guido Santevecchi, “Vita di Xi” (Corriere).
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TRA PACE E VERITA’. I VERI E I FALSI PROBLEMI DEL PD

12 Ottobre 2022 su C3dem.
Il Manifesto per il sit-in di giovedì 13/10 del Movimento europeo di azione non violenta davanti all’ambasciata russa a Roma (tra i firmatari Marco Bentivogli, Marianella Sclavi, Angelo Moretti, Riccardo Bonacina, Luigi Manconi, Sandro Veronesi, Leonardo Becchetti, Luca Diotallevi, Mauro Magatti, Luca Jahier, Ernesto Preziosi, Flavio Felice, Roberto Rossini, Alessandro Rosina). Emilia Patta, “Pace, l’opposizione manifesta divisa. Il Pd aderisce al sit-in all’ambasciata russa. Conte in piazza con Acli, Arci e Cgil” (Sole 24 ore). Daniela Preziosi, “Letta resta solo al sit-in contro Mosca. Nasce anche la sinistra per Conte” (Domani). Ma Marco Furfaro (Pd) prova a mediare: “La piazza della pace non è di Giuseppe Conte” (intervista al Foglio). Così Marco Travaglio, “La marcia contro la pace” (Il Fatto). Gli interventi di: Antonio Polito, “Tutti vogliono la pace. Alcuni anche la verità” (Corriere della sera); Gianfranco Pasquino, “Non serve solo la pace, ma una pace che sia giusta” (Domani); Maurizio Crippa, “Tra pace e verità” (Foglio); Francesco Verderami, “Guerini e l’insofferenza per le troppe ambiguità” (Corriere della sera). La replica a L. Manconi di Francesco Vignarca (Rete Pace e disarmo), “Le strade della pace per uscire dalla guerra” (Manifesto). Roberta De Monticelli, “Realpolitik dei potenti: nessuna pace sarà mai possibile” (Domani). Raniero La Valle, “La manifestazione per la pace” (chiesa dei poveri). UCRAINA: Marta Dassù, “La debolezza di Putin” (Repubblica). Michael Walzer, “Le trattative? Mai senza Kiev” (intervista al Corriere). Nathalie Tocci, “Ma la vera tregua è ancora un sogno” (La Stampa). Ferdinando Nelli Feroci, “Non ci sono ancora spiragli per una soluzione politica” (intervista a Il Tempo). Tikhon Dzyadko, “Cresce il dissenso. La leva di massa è un boomerang” (intervista ad Avvenire). POLITICA E ECONOMIA: Lucrezia Reichlin, “La frenata della crescita è forte. Il nuovo governo intervenga senza fra crescere il debito” (intervista a Repubblica). Valerio Valentini, “Recovery Giorgia” (Foglio). Stefano Folli, “Le incognite delle nuove Camere” (Repubblica). PARTITO DEMOCRATICO: Salvatore Vassallo, “I veri e i falsi problemi del Pd” (Domani). Fabrizio Barca, “Il Pd non ha idee” (intervista a La Stampa). Franco Bruni, “Il Pd non ha scelto che sinistra vuole essere davvero” (Domani).
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RIPRENDE (PIANO) LA RASSEGNA STAMPA. LA VERA VIA DELLA PACE

11 Ottobre 2022 su C3dem
“La pace è urgente e necessaria. La via per costruirla passa da un ristabilimento della verità, del diritto internazionale, della libertà del popolo ucraino. L’Europa è un bersaglio di questa guerra”: così Sergio Mattarella nel discorso ai Cavalieri del lavoro (10 ottobre, sito Quirinale). L’Avvenire, sul tema pace, pubblica tre principali articoli: Gianfranco Marcelli, “L’Europa ‘bambina’, il Concilio e la pace”; Fulvio Scaglione, “Alt al partito della guerra”; Marco Tarquinio, che riporta le lettere di Lia Quartapelle (Pd) e di Marco Bentivogli, e risponde: “Si ascolti e rispetti il popolo della pace”. Mario Giro su Domani: “Perché è arrivato il momento di negoziare”. Si prepara intanto la manifestazione nazionale per la pace, di cui dà conto Rete Pace e Disarmo, “Fermate la guerra. Negoziato e Conferenza di pace”. Ne scrivono, muovendo critiche: Luigi Manconi, “Per chiedere la pace bisogna marciare sotto l’ambasciata russa” (Repubblica); Massimo Adinolfi, “E’ giusto scendere in piazza, ma lo Zar va fermato sul campo” (Mattino); Mattia Feltri nel suo “Buongiorno”: “Un bacio in fronte” (La Stampa); Guido Rampoldi, “Perché dobbiamo ascoltare le ragioni degli Ucraini” (Domani); Claudio Cerasa, “Il nuovo cavallo di Troia del putinismo” (Foglio); Paolo Mieli, “La neolingua dei furbi che dà la colpa alla vittima” (Corriere della sera). Su altri aspetti scrivono: Lucio Caracciolo, “Cessate il fuoco” (La Stampa); l’ex ambasciatore Stefano Stefanini, “Possiamo armare ancora Zelensky, ma per arrivare alla pace serve la Cina” (intervista l Messaggero). Marta Ottaviani, “Mosca sprofonda. Metà dei russi ha paura e non crede più allo Zar” (Qn). Sui rapporti tra Pd e M5S rispetto al pacifismo scrive Alessandro Campi, “La nuova ‘sinistra’ che insidia la sinistra” (Messaggero).
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Strumenti per la partecipazione
10 Ottobre 2022 by Carlo Baviera | su C3dem

Mi permetto brevi considerazioni sulla partecipazione, stimolato anche dai contributi di chi cita i Consigli di Quartiere.

1) credo utile alla partecipazione (e maggiore interessamento alla vita pubblica) una legge elettorale proporzionale. Penso infatti che l’assenteismo dal voto dipenda anche dalla mancanza di offerta politica più vicina al proprio sentire. Se si è convinti che serva alla governabilità una polarizzazione delle proposte per evitare che il 2% dei consensi permetta di far saltare le maggioranze o condizionarle con qualche ricatto, si può tener conto del sistema in uso nei Comuni che richiede di allearsi prima delle elezioni: senza però l’indicazione del ; i personalismi sono sempre dannosi! Insieme al voto per la singola lista (pur all’interno di una coalizione) la possibilità di esprimere preferenze (con alternanza di genere).

2) come seconda cosa ritengo di ripensare al grave errore del taglio dei Parlamentari. Non dico di ripristinare i 1000 e più eletti, ma è necessario alzare i numeri (dagli attuali 400 deputati + 200 senatori) per una maggiore e migliore rappresentanza, soprattutto per le aree interne e periferiche, per quelle storiche e/o socio-economiche oggi difficilmente rappresentabili. Quindi collegi più piccoli.

3) venendo ai Consigli di Circoscrizione, aboliti nelle città medio-piccole, andrebbero invece ripristinati perché occasione e strumento di crescita civile e democratica. Forse (anzi sicuramente) dovrebbero essere ripensati, perché gli strumenti individuati negli anni sessanta non rispondono più alle esigenze; non ho una proposta precisa, né saprei suggerire il sistema elettorale più adatto (listone unico, o liste di partito?) ma il Consiglio potrebbe avere compiti più operativi e di rappresentanza, mentre andrebbero introdotti momenti più flessibili su stile assembleare per definire le scelte maggiori, le priorità di impegno.

4) I Consigli (mi sia permesso questo suggerimento) non dovrebbero essere, se non in parte minore, l’occhio dell’Amministrazione sui problemi di quartiere (in genere riguardano lavori pubblici, sicurezza, viabilità, servizi sociali) né pregiudizialmente opposizione o fiancheggiamento a Giunta, Sindaco e Consiglio comunale. Dovrebbero invece, nell’approfondimento dei problemi esistenti, fare esercizio di confronto per individuare e suggerire soluzioni, inglobando quando possibile i diversi Comitati “per” o “contro” qualcosa. Ascoltare i cittadini, aiutarli ad approfondire le novità di quest’epoca che non richiede discussioni da bar ma risposte complesse. Quando necessario indire referendum (o consultazioni anche con questionari) su argomenti importanti per il quartiere (e per la città): la Democrazia Deliberativa, in attesa di nuovi strumenti, può iniziare ad essere esercitata dai quartieri.

Carlo Baviera

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