Elezioni. Intervista alla candidata Francesca Ghirra
Francesca Ghirra (*) – candidata alla Camera dei deputati nel Collegio sardo plurinominale, capolista per l’Alleanza Verdi-Sinistra nell’ambito della Coalizione di centro-sinistra – a domanda risponde.
—————————
D: Francesca, tu e il tuo gruppo politico “Progressisti” avete sempre manifestato una differenziazione con il PD, salvo perseguire una unità politica in occasioni fondamentali. Faccio riferimento particolarmente alla collaborazione in Consiglio Regionale e nel Consiglio Comunale di Cagliari. Tale comportamento vi è costato accese critiche soprattutto per le scelte nella attuale tornata elettorale, nella quale siete impegnati con i Verdi e altre formazioni della sinistra, collocati nell’ambito del centrosinistra, disdegnando una alleanza con Unità Popolare, di cui molti esponenti sono tuoi amici personali e con cui avete portato avanti importanti lotte comuni, per esempio nell’ambito territoriale cagliaritano. Cosa mi dici in proposito?
R: Il gruppo dei Progressisti ha sempre lavorato per cercare l’unità delle forze di sinistra, sia nelle fasi elettorali che nel post elezioni, riuscendo a costruire ampie coalizioni che raggruppassero tutte le forze di centrosinistra e costituendo, dopo il voto, gruppi consiliari omogenei che unissero le forze civiche e progressiste che insieme al partito democratico si oppongono alle destre reazionarie e populiste. Non abbiamo mai disdegnato un’alleanza con Unione Popolare, ma anzi abbiamo dato la nostra disponibilità per aiutarli a raccogliere le firme. Purtroppo questo sistema elettorale scellerato e antidemocratico obbliga chiunque non abbia rappresentanti in Parlamento non solo a raccogliere le firme, ma a dichiarare a monte candidati e coalizione di appartenenza, rendendo di fatto impossibile – specie in tempi contratti come quelli di queste elezioni – costruire alleanze. Questo è uno dei motivi per cui, purtroppo, oggi siamo divisi.
[segue]
D: La destra è data per vincitrice anche perché si presenta unita contrariamente alla sinistra. Personalmente ritengo che non tutti i giochi siano fatti. Gli analisti enfatizzano il dato del centrodestra, in primis di FdI, ma oggi il partito più consistente è quello formato dagli astensionisti, di cui una componente è giovanile. Credi che la vostra proposta dell’alleanza Verdi Sinistra possa convincere almeno una parte di questi astensionisti, anche considerando la vicinanza di molti alla sinistra?
R: Purtroppo è così, nonostante auspicassimo una coalizione ampia, come testimoniano le assemblee convocate tra giugno e luglio al Caesar’s hotel di Cagliari (a cui hanno partecipato i capigruppo di opposizione in consiglio regionale – Progressisti, PD, Leu e 5 stelle, oltre al nostro presidente Massimo Zedda, candidato nel 2019 come Governatore) e ai Sali Scelti, a cui hanno aderito tutte le forze politiche di centrosinistra, la destra arriva al voto compatta (per quanto internamente divisa e dilaniata), mentre noi offriamo ai nostri elettori una gamma di scelte che potrebbe condurci alla sconfitta. Io non posso credere che questa destra possa ottenere consenso, specie in Sardegna, dove la stessa coalizione che governa la Regione ha dimostrato in questi anni tutta la sua incapacità e la sua grettezza. Confido, piuttosto, che la nostra lista – Alleanza Verdi Sinistra – ricca di candidate e candidati di grande qualità politica e professionale possa attirare quanti non vogliono andare a votare per i motivi più disparati. I nostri temi e le nostre battaglie possono offrire alla nostra isola una prospettiva nuova sul fronte del lavoro, dell’istruzione, dei diritti, della tutela dell’ambiente, dell’approvvigionamento energetico, delle garanzie su servizi indispensabili come la sanità e i trasporti.
D: Tra le ragioni del sostegno mio e di altri alla tua candidatura c’è senza dubbio il fatto che ti conosciamo e che apprezziamo, insieme al tuo impegno istituzionale, la tua presenza nei movimenti “fuori dal Palazzo”. Nel caso di tua elezione tu sarai sempre a disposizione dei cittadini, cosa che sembrerebbe normale, ma non lo è considerato che alcuni eletti spariscono proprio. A maggior ragione quando non si tratta di sardi.
R: Io interpreto la politica come servizio alle cittadine e ai cittadini che dimostrano la propria fiducia attraverso il voto. Sarei onorata di rappresentare la Sardegna a Roma, ma il mio ruolo potrebbe avere senso solo se rappresentativo delle istanze della mia terra.
D: Nella nostra società, in cui la povertà è in aumento spaventoso, e a cui a volte fa fronte solo la solidarietà del volontariato, quali sono le proposte per contrastare questa situazione? Insieme con la necessità di politiche economiche popolari, anche a radicale modifica dell’《Agenda Draghi》, come si dovrebbe intervenire nell’emergenza? La destra vuole abolire il Reddito di Cittadinanza, a volte l’unica misura pubblica per la povera gente. Cosa ne pensi?
R: Penso che abolire il reddito di cittadinanza sarebbe un grande errore. Si tratta di una misura indispensabile, che va sicuramente corretta, ma non certo abolita. L’errore più grave è stato renderlo uno strumento promiscuo, confondendo il supporto alle estreme povertà con le politiche attive per il lavoro. Io credo che entrambi gli strumenti debbano essere attuati, ma gestiti in maniera differente. La nostra Terra ha bisogno di prospettive e opportunità: bisogna ripensare il sistema economico, accompagnando la transizione energetica con una riqualificazione della forza lavoro, per non lasciare nessuno indietro. Occorre dare prospettive ai giovani, ma anche a tutte le persone di mezza età espulse dal mercato del lavoro. Occorre trasformare la Sardegna in una piattaforma per sperimentare nuove forme di produzione, fondate sulle industrie digitali, sul riciclo, sulla bonifica, sulla riqualificazione delle nostre terre, sulle energie rinnovabili, sulla riconversione delle industrie dismesse. C’è tanto lavoro da fare, ma ci sono anche tante prospettive. Dobbiamo riuscire a utilizzare tutti i vantaggi garantiti alla Sardegna dall’introduzione in Costituzione del principio di insularità.
D: Come hai già detto rispondendo alle precedenti domande, in Sardegna abbiamo molte emergenze, tra cui spiccano la sanità, i trasporti, lo spopolamento, l’incapacità di una politica di immigrazione fatta di accoglienza e integrazione, le eccessive servitù militari, la situazione ambientale (bonifiche)… Rinviando le risposte politiche più complesse alla lettura del vostro programma, ti chiedo: quali alleanze si dovrebbero formare per concretizzarle e attuarle?
R: Al di là delle alleanze politiche all’interno delle istituzioni, credo sia fondamentale un patto di cittadinanza, che coinvolga le comunità e le associazioni attive sul territorio. Solo così si potranno portare avanti proposte e progetti coerenti con le necessità dei territori.
D: In questo ambito come vedi l’impegno dei cattolici organizzati, che a molti sembrano spariti o comunque irrilevanti? Quale lettura dai di questa situazione, pensando in positivo al grande compromesso costituzionale che fu decisivo per la rinascita dell’Italia dalle ceneri del nazifascismo?
R: Spero che i cattolici decidano di opporsi a questa destra razzista e xenofoba, che intende promuovere politiche a favore di chi è già privilegiato a scapito dei più deboli, come la flat tax o i condoni fiscali, da pagare con l’abolizione di misure fondamentali come il reddito di cittadinanza. Solo una forte unità delle forze democratiche e progressiste (al riguardo è pertinente il richiamo all’alleanza costituzionale antifascista del dopo guerra) potrà garantire la tenuta dello stato sociale del nostro paese, con servizi pubblici come la sanità, la scuola o i trasporti a prezzi contenuti come in nessuna altra parte del mondo. Diversamente rischiamo che l’Italia si trasformi in un paese in cui solo i ricchi potranno accedere a servizi che ora ci sembrano scontati, ma che scontati non sono affatto.
D: Mi piacerebbe continuare a discutere con te di tante questioni che non hanno trovato spazio in questa intervista, ci saranno sicuramente altre occasioni anche al di là della imminente scadenza elettorale, concludo con una domanda sulla partecipazione popolare alla vita pubblica, sempre più marginale nei programmi dei partiti. Come fare per invertire questa situazione sia sul piano istituzionale (leggi elettorali) sia sul piano delle politiche per la cittadinanza attiva?
R: Io credo molto nella partecipazione popolare alla vita pubblica. Credo che il coinvolgimento della cittadinanza sia un processo faticoso ma indispensabile, fondamentale per portare avanti politiche utili ai territori. Visto che spontaneamente è difficile che le amministrazioni portino avanti processi partecipati, credo che – soprattutto per grandi progetti strategici (che siano opere pubbliche o programmazione di attività sociali) – dovrebbero essere resi obbligatori per legge e se ne dovessi avere la possibilità mi adopererò per farlo.
—————
(*) Francesca Ghirra, un’autopresentazione.
Sono nata il 25 luglio 1978 a Cagliari, dove ho frequentato le scuole elementari Satta, le scuole medie Spano e il liceo classico Siotto Pintor. Nella scuola pubblica ho appreso i valori della solidarietà, dell’onestà e dell’equità. Laureata in Conservazione dei beni culturali alla facoltà di Lettere dell’Istituto universitario Suor Orsola Benincasa di Napoli, ho frequentato il master di II livello per Curatore di arte contemporanea all’Università Sapienza di Roma e la scuola di specializzazione in storia dell’arte presso l’Università degli studi di Cagliari.
Nel 2008 ho vinto il concorso bandito dalla Regione Sardegna e sono funzionaria dell’Assessorato regionale Enti locali, Finanze e Urbanistica.
Nel 2006 sono stata eletta come consigliera presso la Circoscrizione di Sant’Avendrace nelle liste dell’Ulivo.
Nel 2011 sono stata eletta con Sinistra Ecologia Libertà in Consiglio Comunale dove, per 5 anni, ho ricoperto il ruolo di Presidente della Commissione Cultura, Spettacolo, Pubblica Istruzione, Politiche giovanili e Sport.
Nel 2016 sono stata rieletta, sempre con Sel, risultando la più votata in assoluto tra tutti i consiglieri comunali. Il Sindaco Massimo Zedda mi ha scelta per guidare l’assessorato alla Pianificazione strategica e Urbanistica da luglio 2106 a marzo 2019.
Candidata Sindaca per il centrosinistra per le elezioni del 16 giugno 2019, oggi faccio parte del gruppo Progressisti.
———————————————-
[…] confronti dell’Alleanza Verdi-Sinistra, anche ospitando due interviste a candidate della stessa, precisamente alla capolista del plurinominale del Collegio Sardegna Francesca Ghirra e alla candidata Giulia Andreozzi, da noi personalmente conosciute e stimate. Abbiamo poi in […]
[…] per l’Alleanza Verdi-Sinistra, nell’ambito della Coalizione di centro sinistra. Che splendida sorpresa! A dire il vero ci avevamo creduto. [dal sito del Ministero […]