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Non di soli debiti muore un paese ma anche di bugie e di menzogne. E di colpevoli silenzi. Intervento di Vito Biolchini sul sito vitobiolchini.it
by vitobiolchini
Non di solo debito pubblico muore un paese ma anche di bugie e di menzogne, di valori morali calpestati e di arroganza. Se insultata troppo a lungo senza che nessuno la difenda, perfino l’intelligenza si stanca e non reagisce più. Un paese muore anche così: fiaccato dagli opportunismi, ammazzato dall’illegalità, dichiarata prima che praticata.
Il videomessaggio di Silvio Berlusconi, diffuso ieri dopo la condanna in Cassazione per frode fiscale, è mille volte più dannoso del reato commesso dal fondatore di Forza Italia: perché non rappresenta solo il discutibile, ma legittimo, tentativo di autodifesa di un condannato, ma perché stravolge indecentemente la vicenda storica italiana degli ultimi trent’anni. È un insulto all’intelligenza, alla storia, alla legalità, al buonsenso, alla verità. Qualcuno nel centrosinistra reagirà come si deve a questo insulto?
Il Pd afferma che a questo governo non c’era alternativa, che senza un accordo con il Pdl l’Italia sarebbe stata travolta dalla crisi. Ma dai debiti ci si salva, dalle bugie e dal degrado politico e morale no. Continuare a governare con una forza eversiva dell’ordine costituzionale di questo genere fa male al paese e fa male soprattutto al Pd.
Il silenzio del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e dei vertici del Partito Democratico davanti alle parole di Berlusconi non è un atto di responsabilità verso il paese ma un errore mostruoso. La stabilità del paese non conta nulla. Perché dai debiti ci si salva ma dal degrado politico e morale e dalle menzogne che minano i valori di una comunità no. E chi non le contrasta con vigore è colpevole quasi quanto chi le pronuncia.
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