Per la Pace. Ostinatamente! Necessario il Disarmo nucleare.

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Le priorità della Conferenza Episcopale Italiana
Il Cardinale Matteo Zuppi nella sua prima conferenza stampa da neo-presidente della Cei parlando della guerra cita tra le priorità di intervento la questione del disarmo nucleare.
La Cei prevede di partecipare a una soluzione a guida Onu per bandirle, “credo che l’adesione al trattato sia importante per scongiurare l’ipotesi di perdita di valore dell’Europa, quest’adesione per noi è importante. Non possiamo tornare indietro, a chi eravamo prima altrimenti si è peggiori e noi vogliamo essere migliori”.
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18b67547-4c43-4fde-a3a3-64893332ea43Il Trattato TPNW: strada maestra contro la minaccia distruttiva delle armi nucleari
LA MINACCIA ESISTENZIALE DELLE ARMI NUCLEARI
Le armi nucleari minacciano l’esistenza stessa dell’umanità e l’intera vita sul nostro pianeta. I loro effetti travalicano i confini nazionali e si protraggono per generazioni. Sono immorali, illegittime e ora – finalmente – anche illegali.
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Il 7 Luglio 2017, dopo un decennio di azione da parte di ICAN e dei suoi partner, 122 Stati hanno votato per adottare un accordo globale storico di messa al bando delle armi nucleari, conosciuto ufficialmente come Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari (TPNW). Questa nuova norma legale offre una potente alternativa ad un mondo in cui si permetta alle minacce delle armi di distruzione di massa di prevalere. Fornisce un percorso positivo in un momento di allarmante crisi globale. Se mai c’è stato un momento per i leader internazionali di dichiarare inequivocabilmente la propria opposizione a questo tipo di armi, quel momento è ora.

RIEMPITO UN VUOTO LEGALE
Prima dell’adozione di questo Trattato, le armi nucleari erano le uniche armi di distruzione di massa non soggette ad un bando categorico nonostante le loro catastrofiche, persistenti, diffuse conseguenze umanitarie. Il nuovo accordo riempie così un rilevante vuoto nella normativa internazionale. Proibisce agli Stati di sviluppare, testare, produrre, realizzare, trasferire, possedere, immagazzinare, usare o minacciare di usare gli armamenti nucleari, o anche permettere alle testate di stazionare sul proprio territorio. Inoltre impedisce loro di assistere, incoraggiare o indurre altri Paesi ad essere coinvolti in tali attività proibite.
Le Nazioni che possiedono armamento nucleare devono, a seguito dell’adesione al Trattato, impegnarsi a distruggere i propri arsenali in accordo con un piano definito nel tempo e legalmente vincolante. Nazioni che ospitano armi nucleari alleate sul proprio territorio dovranno rimuoverle entro una data limite stabilita.
Il Trattato obbliga i propri Stati parte a fornire assistenza a coloro che hanno sofferto come risultato dell’uso e del test di armamenti nucleari, prendendo misure utili a risanare i territori contaminati.
Il Trattato è stato negoziato presso il Palazzo di Vetro dell’ONU di New York nel corso di quattro settimane di riunioni durante il 2017, con la partecipazione di 135 Stati e della società civile internazionale. È di natura permanente e sarà legalmente vincolante per le nazioni che vi aderiranno.
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IL TPNW DIVENTA IL RIFERIMENTO NORMATIVO INTERNAZIONALE PER IL DISARMO NUCLEARE
Dal 22 gennaio 2021 è stato raggiunto lo storico traguardo dell’entrata in vigore del TPNW (grazie al superamento delle 50 ratifiche), realizzando un passo fondamentale verso la possibilità che le armi nucleari possano davvero essere completamente eliminate, in particolare solo grazie al lavoro e alla pressione di cittadini di tutti gli Stati del mondo.
Il TPNW ribadisce il disarmo nucleare come uno dei principali obiettivi delle Nazioni Unite, sostenendo l’idea fondante del multilateralismo democratico: anche gli Stati più poveri hanno lo stesso diritto di esprimersi dei più militarmente potenti, soprattutto quando è in gioco la loro stessa sopravvivenza. I popoli hanno parlato e non intendono cedere a decisioni prese solo dalle potenze nucleari. L’azione della campagna “Italia, ripensaci” ha come obiettivo quello di porre anche il nostro Paese dalla parte giusta della storia, insieme alla maggioranza degli Stati membri dell’ONU: quella che proibisce le armi più disumane e crudeli che l’uomo abbia mai inventato.
Questo ottimismo sugli sviluppi futuri dei percorsi di disarmo nucleare è confermato dai sondaggi di opinione: la maggioranza della popolazione italiana e di altri cinque Stati membri della NATO rifiuta in modo schiacciante la presenza di armi nucleari statunitensi sul proprio territorio e sostiene il Trattato per la Proibizione delle Armi Nucleari.

Punti chiave di questo risultato storico

Anche gli Stati che si sono rifiutati di aderire al TPNW sono comunque in qualche modo coinvolti dalla sua entrata in vigore e dall’esistenza, da oggi, di una norma internazionale riconosciuta di proibizione delle armi nucleari
I precedenti trattati di disarmo hanno portato a un cambiamento di comportamento anche nei Paesi che si sono rifiutati di aderire.
Decenni di attivismo hanno raggiunto quello che molti dicevano fosse impossibile: le armi nucleari sono vietate. La democrazia ha trionfato, la stragrande maggioranza delle persone nel mondo sostiene il TPNW.
Da oggi aderiranno altri Stati, come è successo con l’entrata in vigore di ogni altro Trattato di questo tipo.

Cosa cambierà

Ci sono diversi modi in cui tutti gli Stati saranno interessati nei mesi ed eventualmente negli anni successivi all’entrata in vigore, non solo quelli che hanno ratificato il Trattato. L’attivismo è la chiave per far progredire questi impatti.

Cosa diventa illegale esattamente?

Il Trattato TPNW proibisce specificamente l’uso, lo sviluppo, i test, la produzione, la produzione, la fabbricazione, l’acquisizione, il possesso, il possesso, l’immagazzinamento, il trasferimento, la ricezione, la minaccia di usare, lo stazionamento, l’installazione o il dispiegamento di armi nucleari. Il Trattato rende illegale per i paesi che lo firmano permettere qualsiasi violazione nella loro giurisdizione o assistere, incoraggiare o indurre qualcuno ad impegnarsi in una di queste attività. Il Trattato rafforza la norma contro le armi nucleari come primo strumento legale per vietarle.

Per ulteriori informazioni sulle implicazioni legali, leggere il documento informativo di ICAN.

Impatto sulle alleanze militari

Gli Stati che non sono parte di alleanze militari con gli Stati firmatari possono essere interessati dall’entrata in vigore del TPNW se gli Stati firmatari sono tenuti a modificare la loro cooperazione con gli Stati dotati di armi nucleari e con quelli alleati a causa dei loro obblighi derivanti dal trattato. Ad esempio, mentre i membri della NATO possono aderire senza problemi al TPNW per essere in regola una volta entrato in vigore questi Stati dovranno rinunciare all’uso di armi nucleari per loro conto.

Impatto sulla produzione e sull’uso

Gli ultimi decenni insegnano che con l’entrata in vigore di altri Trattati di proibizione di armamenti la produzione di armi vietate tra gli Stati che ne fanno parte e gli Stati che non ne fanno parte è praticamente cessata. Ad esempio aziende statunitensi che producono munizioni a grappolo negli Stati Uniti hanno cessato la produzione da quando è entrato in vigore, nonostante gli Stati Uniti non ne siano parte.

Lo stesso avviene per quanto riguarda uso e trasferimento: dopo l’entrata in vigore del Trattato sulle mine anti-persona i circa 34 Stati che hanno esportato mine terrestri hanno cessato tutti i trasferimenti (nonostante non abbiano aderito al Trattato). Gli Stati Uniti hanno modificato la loro posizione sulle mine terrestri e sulle munizioni a grappolo dopo l’entrata in vigore di questi trattati.

L’entrata in vigore di precedenti divieti su specifiche armi (ad esempio per quanto riguarda le mine anti-persona o le munizioni a grappolo) ha portato a cambiamenti concreti ed evidente anche nella produzione, nelle politiche di utilizzo e nel trasferimento di queste armi anche nell’ambito di Stati non partecipanti a tali norme internazionali. Ciò avverrà anche per il TPNW inquinato alcune aziende hanno già iniziato ad adeguarsi a questo nuovo panorama giuridico.

Cosa significa questo per gli istituti finanziari?

Poiché l’assistenza è proibita dal Trattato, per molti Stati ciò significherà come in altri casi che il finanziamento o l’investimento nella produzione di armi nucleari venga considerato una violazione. Gli istituti finanziari spesso scelgono di non investire in “attività su armi controverse”, che sono tipicamente armi proibite dal diritto internazionale. L’entrata in vigore del TPNW colloca chiaramente le armi nucleari in questa categoria e probabilmente innescherà ulteriori disinvestimenti. Inoltre, gli Stati parte possono impartire direttive alle istituzioni finanziarie sotto la loro giurisdizione per la cessione da parte di società che producono l’arma proibita in Stati non parte. In previsione dell’entrata in vigore del TPNW, alcune istituzioni finanziarie, tra cui ABP, uno dei cinque maggiori fondi pensione del mondo, hanno già deciso di non investire più in produttori di armi nucleari.

Pressione internazionale

Gli Stati parte di questo Trattato TPNW avranno ora l’obbligo di sollecitare altri Stati ad aderire e dovranno lavorare per l’universalizzazione del Trattato. Ciò significa che non solo i cittadini, ma anche la pressione dei pari da parte di altri Governi aumenterà nel tempo, durante le visite di Stato, nelle discussioni bilaterali e multilaterali, in una vasta gamma di diversi organi delle Nazioni Unite e di altre organizzazioni internazionali, in altri organi e incontri di Trattati, ecc.

Anche a causa di questa crescente pressione politica e normativa, i Paesi che si oppongono a un Trattato al momento della sua adozione hanno aderito a norme internazionali dopo la loro entrata in vigore. Dato il grande sostegno pubblico al TPNW in molti paesi che non vi hanno ancora aderito anche questi Paesi potrebbero seguirne l’esempio.

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Mozioni degli Enti Locali a sostegno del Trattato TPNW e di “Italia, ripensaci”

Mozioni degli Enti Locali a sostegno del Trattato TPNW e di “Italia, ripensaci”
Nel corso degli ultimi anni (anche prima del percorso di negoziazione del Trattato di proibizione delle armi nucleari TPNW, ed anzi a sostegno proprio del percorso che ha portato alla sua approvazione) sono stati numerosi gli Enti Locali italiani che hanno esplicitato il proprio appoggio alle azioni di disarmo nucleare votando mozioni, risoluzioni, documenti di Giunta e di Consiglio.

In particolare:

90 Enti Locali in tutta Italia hanno votato ed approvato la “mozione Senzatomica”

516 Comuni italiani fanno parte di Mayors for Peace

Di seguito viene proposto un testo base di Mozione (adattabile alle specifiche situazioni e valorizzando le azioni territoriali della società civile su questo tema) che Comuni, Province, Regioni possono far proprio e discutere per evidenziare un sostegno ideale ma anche concreto a “Italia, ripensaci” e al Trattato TPNW.

Bozza di Ordine del Giorno per Enti Locali in sostegno al Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari TPNW

Il Consiglio Comunale – Provinciale – Regionale di ________________

Considerato che:

la presenza negli arsenali e la diffusione di armi nucleari rappresenta ancora oggi una delle più grandi minacce alla pace e alla sicurezza internazionale;
l’Italia ha ratificato nel 1975 il Trattato di Non Proliferazione (TNP) che impone a tutti gli Stati parte di impegnarsi per realizzare il disarmo nucleare totale e globale; e aderisce al TNP in qualità di Stato non dotato di armamenti nucleari, essendosi impegnata a non costruirne né a procurarsene in alcun modo;
sebbene gli accordi sul disarmo nucleare concordati tra le grandi potenze abbiano portato nei decenni allo smantellamento di decine di migliaia di armi nucleari, negli ultimi anni le operazioni di eliminazione sono talmente rallentate che, oltre 30 anni dopo la fine della Guerra Fredda, rimangono ancora negli arsenali circa 13.400 armi nucleari;
un percorso denominato Iniziativa Umanitaria e promosso dalla società civile internazionale ha portato a una serie di conferenze internazionali, aperte agli Stati membri delle Nazioni Unite, il cui fine era di negoziare un Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari TPNW;
il Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari è stato in seguito negoziato ed adottato con il voto positivo di 122 Stati il 7 luglio 2017; aperto alla firma il 20 settembre 2017 ha raccolto al momento la firma di oltre 85 Stati; lo strumento di ratifica del 50° Stato è stato depositato alle Nazioni Unite il 24 ottobre 2020, per cui il Trattato è entrato in vigore il 22 gennaio 2021.
Preso atto che:

il Governo italiano e i suoi rappresentanti hanno dichiarato in più occasioni di non avere intenzione di aderire a tale Trattato.
Ritenendo che:

l’adesione al Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari sia un’azione che contribuisce a promuovere il dialogo e la diplomazia, lasciandosi alle spalle la logica obsoleta della deterrenza nucleare fondata sulla sfiducia reciproca;
l’entrata in vigore del Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari potrà rafforzare la costruzione del paradigma di sicurezza internazionale costruito sulla multilateralità, sugli accordi per il disarmo, sulla sicurezza umana, che anche l’Italia in tante altre occasioni ha sostenuto.
Ricordando che:

il Comune di _________ ha aderito dal ____ all’associazione Mayors for Peace, presieduta dal Sindaco di Hiroshima che si prefigge come obiettivo la messa al bando delle armi nucleari e il loro completo smantellamento.
Tutto ciò premesso, ritenendo che la costruzione di un Mondo

libero dalle armi nucleari sia un obiettivo comune da perseguire

Il Consiglio Comunale – Provinciale – Regionale di _______________

delibera di:

aderire alla Campagna “Italia, Ripensaci”, promossa dalla Rete Italiana Pace e il Disarmo e da Senzatomica;
aderire all’Appello delle Città (Cities’ Appeal), promosso in tutto il mondo dalla International Campaign to Abolish Nuclear Weapons (Premio Nobel 2017);
di invitare la Cittadinanza ad un Consiglio aperto sul tema del Disarmo Nucleare;
di apporre la firma del Sindaco/del Presidente in calce al Trattato TPNW, come atto simbolico da comunicare al Presidente del Consiglio a Palazzo Chigi, invitandolo a rivedere la posizione finora espressa, cercando le modalità per aderire al percorso iniziato con l’adozione del Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari;
di partecipare insieme alla delegazione di “Italia, ripensaci” alla prima Conferenza degli Stati Parti del Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari che si terrà nel corso del 2022 in Austria, e invitare il Governo italiano a fare altrettanto;
di condividere con le Commissioni Esteri della Camera dei Deputati e del Senato questo impegno a promuovere le modalità per portare l’Italia nel consesso degli Stati che si impegnano a favore della realizzazione di un mondo libero da armi nucleari;
di trasmettere questa deliberazione al coordinamento nazionale di “Italia, ripensaci” per un’opportuna diffusione della decisione.
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——-oggi venerdì 17 giugno 2022
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