Che succede? Un Mondo nuovo è possibile. Riprendiamo il percorso della Pace!

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GUERRA CIVILE
raniero-lavalledi Raniero La Valle, su fb
A questo punto della guerra d’Ucraina se ne può forse avanzare una lettura diversa da quella vigente fin qui. Nulla di ciò che con tanta sicurezza è stato affermato è infatti avvenuto. Quella che è in corso è in effetti una guerra efferata ma circoscritta, messa in scena come uno spettacolo, dove a contare non sono le tragiche moltitudini delle vittime, tranquillamente immolate da una parte e dall’altra, ma i primi attori solitari, i Putin, gli Zelensky, i Biden, gli Stoltenberg; è una guerra combattuta con altri mezzi, l’economia, l’Intelligence, le fake news, più ancora che con le armi; una guerra in cui le armi girano da un Paese all’altro, ma sono più propagandate come offerta di omertà e promemoria di sterminio, che destinate alla difesa e alla conquista; una guerra intesa a fiaccare un antagonista che si oppone a un potere mondiale esclusivo e a cacciarlo tra i paria, ma senza arrivare a distruggere tutto; una guerra preventiva fatta da un lato per fermare un cane al confine che abbaia ma non morde e dall’altro per rassicurare Paesi che nessuno minaccia.
Questi sono i fatti. Ciò che invece non è avvenuto è che l’Ucraina, gestita dalla NATO, riuscisse a difendersi e a vincere la guerra. Non è avvenuto che la Russia, accusata di voler invadere l’Europa dopo l’Ucraina, fosse sconfitta, umiliata ed esclusa dal mercato globale e dal mondo civile. Non è avvenuto che Putin, mezzo zar e mezzo pazzo, fosse rovesciato dai suoi e che la Russia fosse balcanizzata, ridotta a ranghi subalterni e pressoché dissolta. Non è avvenuto che Biden, dopo aver dettato la sua legge all’Europa, si volgesse a giocare il finale di partita con la Cina. Non è avvenuto che la guerra mondiale a pezzi diagnosticata dal papa si trasformasse in una guerra mondiale intera e totale, fino al ricorso alle armi nucleari, a cominciare dalle ormai demitizzate atomiche tattiche e di teatro.
Tutto questo non è avvenuto e non avverrà, perché questa non è una guerra tra due mondi estranei e nemici, ma è una guerra civile interna all’Occidente di cui la Russia di Putin, approdata al mercato neoliberale e sfigurata dagli oligarchi, ormai fa parte. In questo senso è una buona notizia: non è una guerra senza chiaroscuri e senza speranze, come ce l’hanno venduta gli analisti e i crociati nostrani, ma una guerra che ancora possiamo prendere in mano, arginare, far finire, riportare alla ragione.
Il precedente per capire questa guerra non è infatti la guerra nascosta nell’equilibrio del terrore del secolo scorso, ma è la guerra del Golfo in cui abbiamo dissipato il dividendo della pace che ci era stato offerto dalla caduta, o rimozione, del Muro di Berlino. Fu allora che perdemmo il patrimonio degli ideali e i frutti della rinascita seguiti ai conflitti mondiali del Novecento.
Quando la guerra del Golfo fu intentata ci volle molta fatica e un gran uso di menzogne perché le opinioni pubbliche, ormai persuase del ripudio e della irrazionalità della guerra ne accettassero il ripristino e il ritorno come indissolubile compagna dell’uomo nella storia. Padre Ernesto Balducci di cui a ragione si celebra ora il centenario della nascita, disperato al vedere lo scacco delle speranze di un mondo nuovo, scrisse che essa annunciava “il declino, anzi la fine dell’età moderna”, che voleva dire per lui “la fine dell’età dell’egemonia mondiale euro-atlantica”, cioè di quel sistema di legge e di mercato identificato con la coalizione occidentale che – diceva – “ha reciso nella coscienza profonda dei popoli del Sud la speranza di una conquista pacifica del diritto a prendersi in mano la propria storia”. Quei popoli che anche allora il conflitto in Medio Oriente aveva messo ai margini del sistema sono quelli stessi che oggi si sono rifiutati di schierarsi nella guerra che si combatte in Europa, gli 82 Paesi che non hanno votato per l’esclusione della Russia dal Consiglio dei diritti umani dell’ONU; tra loro c’è tutta l’Asia, escluso il Giappone, gran parte dell’Africa, dell’America Latina, del Medio Oriente, una parte preponderante cioè della popolazione della Terra, che la Terra vorrebbe salvaguardare, conservare, difendere, il vero mondo che non va umiliato ed escluso, come invece l’America atlantica vuole fare della Russia.
A maggior ragione si può dire che la riesumazione della guerra in Ucraina chiude l’età moderna; ciò significa andare oltre un mondo fatto a misura dell’Occidente, secondo il modello economico, culturale, politico che per secoli si è imposto come normativo, eccelso ed atroce nello stesso tempo. La Chiesa cattolica, che a lungo l’ha fatto proprio , è giunta a prenderne le distanze: da quando nel Concilio Vaticano II il cardinale Lercaro e Dossetti sostennero che la povertà della Chiesa dovesse consistere anche nel distacco dalle ricchezze dell’ “organon” culturale dell’Occidente, fino a papa Bergoglio che ha messo la Chiesa “in uscita”. L’altro grande esodo in corso dalle strettoie dell’ideologia storicamente egemone, è quello dell’universo femminile, discriminato nella realtà e nel diritto dal privilegio maschile, come ci ha ricordato la lezione di Marina Graziosi che ci ha lasciato in questi giorni.
E allora è questo il vero cimento a cui siamo chiamati: chiudere la parentesi infausta che abbiamo aperto ripristinando la guerra dopo la fine dei blocchi, uscire dal mondo che con ottusità e violenza abbiamo costruito fin qui e intraprendere la ricostruzione della storia quale avevamo cominciato a concepirla nel Novecento: dalla Carta atlantica di Roosevelt e Churchill in piena guerra mondiale (niente a che fare col Patto atlantico) al pensiero politico nuovo di Gorbaciov; dalla Dichiarazione di Nuova Delhi per “un mondo libero dalle armi nucleari e non violento” alla Carta di Abu Dhabi che attribuisce il pluralismo delle religioni alla stessa volontà divina; dalle Costituzioni postbelliche all’ “uscita dal sistema di dominio e di guerra” dei convegni della Sinistra cattolica a Cortona; dal Progetto per un’etica mondiale di Hans Kung alla Carta di Algeri per il diritto e la liberazione dei popoli, dal Concilio ecumenico Vaticano II alla “Fratres omnes” di papa Bergoglio. Questo è il futuro, al netto della Bomba , a condizione cioè che la Bomba sia licenziata e interdetta, come già stabilisce il Trattato più importante e profetico che l’ONU abbia mai partorito.
(da “Il fatto quotidiano” del 4 giugno)

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DONNE E POLITICA: PENNY WONG. ITALIA: SALARIO MINIMO, PNRR, REFERENDUM
5 Giugno 2022 su C3dem
Paolo Lepri, “Penny Wong: Alt alla Cina” (Corriere della sera). ITALIA/SALARIO MINIMO/PNRR: Paolo Gentiloni, “In Italia serve il salario minimo” (intervista a La Stampa). Ignazio Visco, “Tasse e salario minimo, è ora di agire. I partiti devono attuare il Pnrr” (intervista a La Stampa). Fabio Savelli, “La grande sfida del salario minimo. Sì di Letta. Brunetta: non per legge” (Corriere della sera). Emanuele Felice, “La nostra ultima occasione per fermare il declino” (Domani). ITALIA/LAVORO: Paolo Pombeni, “Se il lavoro non è più un obiettivo per i giovani” (Messaggero). Chiara Saraceno, “Quando il lavoro non dà più dignità” (La Stampa). Niccolò Zancan, “Poveri, con lo stipendio” (La Stampa). Maria Cecilia Guerra, “Basta lavori usa e getta, disboschiamo la giungla dei contratti” (intervista a Repubblica). Marco Bentivogli, “Partiamo dalla produttività” (Repubblica). PARTITI: Alessandro Campi, “Perché oggi i leader politici si bruciano rapidamente” (Libero). Franco Monaco, “Il partitone americano per l’asse Letta-Meloni” (Il Fatto). Francesco Verderami, “Manovre al centro, ma bisogna trovare il ‘papa straniero’” (Corriere della sera). Emilia Patta, “Incognita Conte. Letta blinda il Pd. Ipotesi renziani e bersaniani in lista” (Sole 24 ore). Marcello Sorgi, “Se al Pd non conviene l’alleanza” (La Stampa). REFERENDUM: Guido Salvini (magistrato), “Voterò ma senza entusiasmo. Il referendum abrogativo è un’arma sbiadita. Si ripensi la democrazia partecipativa” (Il Dubbio). Michele Ainis, “L’ignoranza sui referendum” (Repubblica). Giulia Merlo, “Cosa dicono i referendum. Le ragioni del sì e del no” (Domani). Luciano Violante, “Voto Sì sull’abrogazione della legge Severino” (intervista a Il Dubbio). Armando Spataro, “Perché votare No al referendum” (Repubblica). SULLA LETTERA DI ZUPPI AI PUBBLICI DIPENDENTI: Roberto Napoletano, “La Chiesa di Zuppi attore della nuova coesione sociale” (Il Quotidiano). Franco Monaco, “La lettera di Zuppi. Mai disprezzare chi serve la cosa pubblica” (Avvenire). MIGRANTI: Don Mattia Ferrari, “Le rotte dei migranti. Io minacciato perché aiuto. L’Europa smetta di tradirci” (intervista a La Stampa). Francesco Grignetti, “Le nuove rotte dei migranti” (La Stampa).
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LA VIOLENZA CONTRO L’INFANZIA UCRAINA. LA “REALTA’ PARALLELA” IN RUSSIA
4 Giugno 2022 su C3dem
Raffaele K. Salinari, “Nella guerra la violenza dei crimini contro l’infanzia ucraina” (Manifesto). Gianfranco Pasquino, “La gradualità delle sanzioni è la strada giusta su cui continuare” (Domani). Massimo Villone, “Mattarella sul 2 giugno: parole nette sulla Costituzione e sulla pace” (Manifesto). UCRAINA/RUSSIA: Andrej Gromyko, “La base di un negoziato? Ucraina neutrale” (intervista al Corriere della sera). Marta Ottaviani, “’Nessuna guerra, tutto va bene’. 100 giorni nella realtà parallela” (Avvenire). Oleg Brindak, vice sindaco di Odessa, “Le navi devono salpare entro 20 giorni o i cereali marciranno” (intervista a Repubblica). Vittorio Da Rold, “La crisi del grano estende la guerra al resto del mondo” (Domani). Daniele Raineri, “Le prime critiche, le epurazioni, s’incrina il fronte del leader ucraino che però resta insostituibile” (Repubblica). Lucio Caracciolo, “Guerra senza vincitori” (La Stampa). Marek Halter (scrittore), “Caro Vladimir, sorprenda i suoi nemici: accolga a Mosca la carovana della pace” (La Stampa). Rosalba Castelletti, “Il filo rosso tra Putin e Kirill” (Repubblica). Graziella Melina, “La migrazione per fame preoccupa anche l’Italia. Flussi aumentati del 30%” (Messaggero). Sergio Ventura, “Il nuovo cristianesimo dell’Ucraina” (La Lettura). EUROPA: Beda Romano, “L’Unione cede a Budapest. Al via le sanzioni senza Kirill” (Sole 24 ore). IDEE: Enrico Morando, “La terza via tra socialismo reale e socialdemocrazia? Non esiste” (intervista a Il Riformista). Sigmund Ginzberg, “I nazionalismi, sempre necessari ma spesso letali” (Foglio). Dani Rodrik, “E’ ora che l’economia globale torni al servizio di prosperità, equità e piena occupazione” (Sole 24 ore).
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MATTARELLA: IL NOSTRO IMPEGNO È PER “IL RITIRO DELLE TRUPPE OCCUPANTI”
3 Giugno 2022 su C3dem
Sergio Mattarella, intervento alla vigilia della festa della Repubblica. Lina Palmerini, “Italia impegnata per ritiro delle truppe e ricostruzione” (Sole 24 ore). Ugo Magri, “Il ritiro dei russi, poi la pace” (La Stampa). Marcello Sorgi, “Re Sergio e i valori della Repubblica” (La Stampa). Moises Naim, “Così Biden prolunga la guerra. L’Ucraina non deve cedere territori” (intervista a La Stampa). Davide Maria De Luca, “Zelensky: tra morti e feriti perdiamo 600 soldati al giorno” (Domani). Paolo Valentino, “Nella Ue c’è un caso Berlino e si chiama Olaf Scholz, il cancelliere che sussurra” (Corriere della sera). Stefano Stefanini, “L’indecenza di Orban” (La Stampa). REFERENDUM GIUSTIZIA: Giovanni Guzzetta, “Referendum del 12 giugno. Non è un voto contro la magistratura” (Il Riformista). Stefano Ceccanti, “Votare no ai referendum significa contraddire la riforma Cartabia” (intervista a Il Tempo). Elisa Calessi, “Letta boicotta i quesiti, ma è solo” (Libero). INOLTRE: Un’acuta riflessione di Mario Del Pero, “Quello che la geopolitica non dice” (treccani.it). L’ironia amara di Adriano Sofri, “Arrendersi alla pace” (Foglio). La lucida sintesi di Sabino Cassese, “I partiti servono ancora, ma devono cambiare” (Corriere della sera). Il racconto di Maurizio Stefanini, “Salvini ostaggio di Putin” (Foglio). Angelo Panebianco, “Manca la capacità di parlare chiaro” (Corriere della sera 30/5). Alessandro Cappelli, “Come i giornali stranieri raccontano la propaganda filorussa nei media italiani” (linkiesta). Marcello Pera, “Cattolici che stanno dalla parte di Putin” (Foglio, 30/5). Dario Di Vico, “Le culle vuote e il costo di un figlio” (Corriere della sera). Matteo Zuppi, “Grati a chi lavora nelle istituzioni” (lettera per il 2 giugno – Avvenire).

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LA NATO E IL 2 GIUGNO. L’IGNORANZA ATTIVA. LA SEDUZIONE SOVIETICA
1 Giugno 2022 su C3dem
Antonio Polito, “La Nato e il 2 giugno, doppia lezione” (Corriere della sera). Giancarla Codrignani, “Ragazzi, ragazze, è il 2 giugno!” (Confronti). Natalino Irti, “I pericoli dell’ignoranza attiva” (Sole 24 ore). Massimo Recalcati, “La seduzione sovietica” (Repubblica). Giuseppe De Rita, “Il cinismo di un conflitto nel silenzio dei valori” (Corriere della sera). UCRAINA/RUSSIA: Ian Bremmer, “Le armi più potenti arriveranno. La priorità resta fermare Putin” (intervista a La Stampa). Ampia intervista a Dmytro Kuleba, ministro degli Esteri ucraino: “Sui cereali accordo entro 14 giorni se Mosca garantirà di non attaccare Odessa” (Repubblica). La testimonianza di Oleksandr Struck, sindaco di Severodonetsk: “La mia gente è in ginocchio. Ma siamo forti, ci sapremo rialzare” (intervista al Corriere della sera). Irina Flige (della ong Memorial), “Dall’Urss a un regime fascista. Ma il dissenso sta crescendo” (intervista ad Avvenire). Federico Fubini, “Il decreto di Mosca che autorizza la russificazione dei bambini rapiti” (Corriere della sera). Micol Flammini, “Imprigionati nei confini russi” (Foglio). Paola Peduzzi, “Prigionieri di Erdogan” (Foglio). Paolo Lambruschi, “Bielorussia, violenza contro i profughi, e ricatto” (Avvenire). Nello Scavo, “La Corte penale: Mezza Europa darà la caccia ai criminali di guerra” (Avvenire). PER CONOSCERE: Giordano Cavallari, “La Russia vista da Anna Zafesova” (ampia intervista su Settimana news).
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IL LAVORO DI DRAGHI IN EUROPA. LO STATO DELL’ECONOMIA ITALIANA
1 Giugno 2022 su C3dem
Claudio Tito, “Petrolio. L’Ue trova l’accordo: stop al 90% del greggio russo”. Marco Galluzzo, “Draghi: tetto al prezzo del gas, siamo stati accontentati. Tra i grandi solo noi per l’Ucraina nell’Unione” (Corriere della sera). Alberto Gentili, “Draghi: ascoltata l’Italia, ma ora debito comune” (Messaggero). Davide Tabarelli, “La Russia colpita al cuore, ma non sarà facile fare a meno del loro petrolio” (Sole 24 ore). Claudio Cerasa, “Le sanzioni che funzionano” (Foglio). L’ECONOMIA ITALIANA: Gianni Trovati, “Visco: no alla rincorsa prezzi-salari e a nuovo debito. Recovery permanente” (Sole 24 ore). Paolo Balduzzi, “Gli stipendi e l’eterna fuga del costo della vita” (Messaggero). Alberto Orioli, “Il patto che manca per evitare la spirale prezzi-salari” (Sole 24 ore). Stefano Lepri, “Ma il male italiano è la produttività” (La Stampa). Stefano Cingolani, “Bankitalia e quella ricchezza media netta aumentata del 2%” (Foglio). Francesco Guerrera, “La lotta contro l’Apocalisse” (Repubblica). Enzo Risso, “La politica deve prendere sul serio il divario italiano tra inclusi ed esclusi” (Domani). Chiara Saraceno, “I veri nemici del lavoro” (Repubblica). Marcello Clarich, “La sfida non è modificare la struttura del Pnrr ma attuarlo bene” (Milano Finanza). GOVERNO/PARTITI: Marcello Sorgi, “I partiti e l’economia di guerra” (La Stampa). Stefano Folli, “Il dopo Salvini? E’ già iniziato” (Repubblica). Federico Capurso, “Conte-Draghi, scontro finale” (La Stampa). Lina Palmerini, “Dall’Umbria alle comunali, patto Pd-M5s ad un nuovo test” (Sole 24 ore). Susanna Turco, “Pd-5stelle, l’alleanza dei tardigradi” (Espresso). Salvatore Vassallo, “Il compromesso possibile tra Pd e Fratelli’d’Italia è solo sul bipolarismo” (Domani). Enzo Cheli, “Rosatellum o nuova legge elettorale?” (rivistailmulino). Filippo Barbera, “Va al voto il paese della provincia profonda, dove la politica annaspa” (Manifesto).

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SCONFIGGERE L’UOMO FORTE
28 Maggio 2022 su C3dem
Paolo Lepri, “Noi e la guerra. Una battaglia ideale per la difesa dei diritti” (Corriere della sera). Frans Timmermans, “Basta mettere i soldi in tasca a Mosca. La resistenza inizia nelle nostre case” (intervista a La Stampa). Siegmund Ginzberg, “Cent’anni di antiamericanismo” (Foglio). Rony Hamaui, “Sconfiggere l’uomo forte è il primo obiettivo” (lavoce.info). UCRAINA/RUSSIA: Vittorio E. Parsi, “La Ue non reggerà all’infinito. Bisogna farlo capire a Kiev” (intervista a Qn). Paola Peduzzi, “L’impatto dei negoziati prematuri, mentre Mosca ribalta il conflitto” (Foglio). Micol Flammini, “Le domande a Kiev” (Foglio). Gianandrea Gaiani, “Donbass, la tenaglia russa. A Mosca il 25% dell’Ucraina” (Mattino). Cecilia Sala, “I russi arrivano a Severodonetsk prima dei razzi americani” (Foglio). Paolo Mastrolilli, “Gli Usa si interrogano sui nuovi obiettivi” (Repubblica). Massimo Gaggi, “Perché Biden rischia di essere isolato” (Corriere della sera). Mattia Diletti, “Biden ha ereditato un paese polarizzato e paralizzato” (Scenari/Domani). Tommaso Ciriaco, “Il negoziato di Draghi per liberare il grano” (Repubblica). Vittorio Da Rold, “Quello che non torna nella strategia di Draghi sull’Ucraina” (Domani). Francesca Basso, “Le vie del grano: i treni o il Bosforo” (La Stampa). Marco Bresolin, “Per salvare l’embargo Ue sul petrolio, si va verso l’esenzione all’Ungheria” (La Stampa). David Carretta, “L’Europa è divisa su come deve finire la guerra” (Foglio). Barbara Spinelli, “Sulla guerra la Russia ha due linee diverse, e anche l’Europa” (Il Fatto). Franco Monaco, “Per la pace servono concessioni reciproche, non soltanto a Kiev” (Il Fatto). Carlo Galli, “Un abbaglio chiamato Putin” (Repubblica). Salvatore Bragantini, “Le contorsioni intellettuali dei ‘realisti’ e ‘complessisti’ sulle mosse di Putin” (Domani). Nadia Urbinati, “La guerra in Ucraina sta cambiando l’Occidente” (Domani). INOLTRE: Jeffrey Sachs, “Finalmente abbiamo capito che crescita e sviluppo non sono la stessa cosa” (Sole 24 ore).
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Charles de Foucauld, l’uomo del dialogo con i musulmani e della fraternità universale
1 Giugno 2022
[Franco Meloni, su il manifesto sardo]
Martedì 7 giugno, alle ore 18, nei locali della Parrocchia di S. Anna, in via Fara 19 piano terra a Cagliari si svolgerà un convegno sulla figura di Charles de Foucauld.
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