Che succede?

costituente-terra-logouna Terra
un popolo
una Costituzione
una scuola

Newsletter n. 80 del 25 maggio 2022
CHE COSA FINISCE
Cari Amici,
——————————
c3dem_banner_04PORTI APERTI O SARÀ CARESTIA
24 Maggio 2022 su C3dem
(segue)
c3dem_banner_04
Giampiero Massolo, “Giusto pensare a piani di pace ma un negoziato serio è lontano” (intervista a Il Riformista). Marco Galluzzo, “Ma l’Ucraina mette i paletti al Piano italiano. ‘Sui confini non trattiamo’” (Corriere). Marta Dassù, “Si apre la battaglia del grano” (Repubblica). Emma Bonino, “Tregua alimentare subito. Porti aperti o sarà carestia” (intervista al Messaggero). Joseph Stiglitz, “Le sanzioni stanno piegando Putin, stavolta la Cina non potrà aiutarlo” (intervista a La Stampa). Paolo Mastrolilli, “Pronti a difendere Taiwan. Biden rompe l’ultimo tabù” (Repubblica). Guido Moltedo, “Patto indo-pacifico: i destini inter-dipendenti di Biden, Xi e Putin” (Manifesto). Fabrizio Dragosei, “Che vergogna la mia Russia! E il diplomatico lascia l’Onu” (Corriere della sera). IL DIBATTITO SULLA GUERRA: Gianfranco Brunelli, “Se la sinistra è antiamericana. Parla Biagio De Giovanni” (Il Regno). Raniero La Valle, “Gemelli di guerra preventiva. Putin ha imparato da Bush” (Il Fatto). Ezio Mauro, “Il trono del Cremlino” (Repubblica). Franco Monaco, “Guerra alla Ucraina. A che punto è la notte?” (Adista). Tony Blair, “Il conflitto dovrà finire senza che Putin ottenga dei vantaggi” (intervista al Corriere). Mario Giro, “L’orgoglio dell’Occidente sta portando a nuove regole” (Domani). Mario Capanna (proprio lui!), “Guerra da imbecilli che nasconde la fine degli Stati Uniti” (intervista a LaVerità). Paolo Segatti, “Ucraina, come nasce una nazione” (il Regno).
————
LO STATO DELLA DEMOCRAZIA

24 Maggio 2022 su C3dem
Mattia Feltri, “Quanti anni hai?” (La Stampa). Sabino Cassese, “Dialogo sullo stato delle democrazia (tra un rassegnato e uno speranzoso)” (Foglio). PARTITI E GOVERNO: Marcello Sorgi, “I partiti rischiano giocando con il fuoco” (La Stampa). Massimo Franco, “Il populismo di ritorno che allarma Palazzo Chigi” (Corriere della sera). Stefano Folli, “Le alleanze divise davanti alla guerra” (Repubblica). Paolo Pombeni, “Il tutti contro tutti, un pericolo per il Paese” (Messaggero). Ugo Magri, “Niente polemiche, ma riforme. Ecco la strada del presidente” (La Stampa). Paolo Mieli, “I cavalieri del grande centro tra pacifisti e nemici” (Corriere della sera). Angelo Panebianco, “Il partito putiniano d’Italia. Le strategie di M5s e Lega” (Corriere della sera). ECONOMIA: Francesca Basso, “Debito e tasse. Monito europeo a Roma. Scontro nella maggioranza” (La Stampa). Serenella Mattera, “Draghi: Europa, fisco e balneari non negoziabili” (Repubblica). Roberto Garofali (sottosegr, Presidenza del Consiglio), “Pnrr, impegno del Paese, non solo del governo. Va attuato anche per evitare la recessione”(Sole 24 ore). Adriana Cerretelli, “Crisi lunga e molto costosa. Ma la Ue non ha più lo slancio finanziario per affrontarla” (Sole 24 ore). REFERENDUM: Libertà Eguale, “Sì ai referendum sulla giustizia. Un appello”. (Il Riformista).
——-
CHE NE SARA’ DELL’ITALIA DOPO DRAGHI? IL SENTIMENTO ANTI-AMERICANO

22 Maggio 2022 su C3dem
Ferdinando Adornato, “La lezione di Draghi e il sistema bloccato” (Messaggero). Claudio Tito, “Dalla Ue monito all’Italia sui conti: riformare fisco e concorrenza” (Repubblica). Paolo Gentiloni, “I partiti non frenino sulle riforme. Senza il Recovery si rischia la recessione” (intervista a La Stampa). Marcello Sorgi, “La falsa guerra delle spiagge” (La Stampa). IL SENTIMENTO ANTI-AMERICANO: Sergio Fabbrini, “Anti America, sentimento che ha origini profonde” (Sole 24 ore). Maurizio Molinari, “L’Italia contesa fra Putin e l’Occidente” (Repubblica). Filippo Andreatta, “Essere una democrazia conta. Ora Kiev può vincere su Mosca” (intervista al Corriere della sera). Amara riflessione di Romano Prodi: “Gli interessi che dividono il fronte occidentale” (Messaggero). Maurizio Ferrera, “La guerra e le donne” (Corriere della sera). SULLA GUERRA IN UCRAINA: Daniele Raineri, “I russi cercano la vittoria nel Donbass, ma Kiev punta alla controffensiva” (Repubblica). Dmitrij Suslov, politologo vicino a Putin: “L’attacco può durare ancora un anno” (intervista al Corriere della sera). Salvatore Cannavò, “L’Ucraina non può vincere, lo dice pure il New York Times” (Il Fatto). Francesca Sforza, “Zelensky: appello al dialogo. La guerra finisce solo con la diplomazia” (La Stampa). Francesca Mannocchi, “Il grano bloccato, minaccia sul mondo” (La Stampa). Marco Valsania, “Onu: in Africa 378 milioni di persone soffrono la fame per lo stop dell’export di grano” (Sole 24 ore). INOLTRE: “Pap Ndiaye, ministro della Pubblica istruzione in Francia” (Le Monde – tr. it. Finesettimana.org). Riccardo Michelucci, “Il nazionalismo semina ‘Z’ in Bosnia. Putin fa breccia nel cuore dei Balcani” (Avvenire). Enrico Franceschini, “Albanese, il premier italiano di Australia, porta la sinistra al governo dopo 10 anni” (Repubblica). RIFORMISMI: Paolo Bonini, “Il riformismo cattolico: forza mite e nuove prospettive” (comunitàdiconnessioni.org).
———————————-
costituente-terra-logouna Terra
un popolo
una Costituzione
una scuola

Newsletter n. 80 del 25 maggio 2022
CHE COSA FINISCE
Cari Amici,
se nel pieno di una crisi in Europa il loquace Biden è andato in Asia a provocare la Cina, vuol dire che non siamo alla resa dei conti finale né con la Russia né con la Cina, ma all’intimidazione e alla sfida, e anche la guerra in Ucraina comincia ad apparire come ben diversa da come l’abbiamo percepita fin qui.
È una guerra mondiale, perché tale è una guerra che coinvolge le grandi Potenze, ma resta una guerra mondiale a pezzi, come non si stanca di definirla il papa per farla cessare; è una guerra efferata, ma messa in scena come uno spettacolo, dove a contare non sono le tragiche moltitudini delle vittime, tranquillamente immolate da una parte e dall’altra, ma i primi attori solitari, i Putin, gli Zelensky, i Biden, gli Stoltenberg; è una guerra combattuta con altri mezzi, l’economia, l’Intelligence, le fake news, le maratone e non solo con le armi; è una guerra che ostenta molte armi, ma più accantonate e predisposte allo sterminio che destinate alla difesa e alla conquista; è una guerra preventiva, da un lato per salvarsi da un cane che abbaia ma non morde e dall’altro per rassicurare Paesi che nessuno minaccia; è una guerra per fiaccare un antagonista che contende un primato esclusivo e cacciarlo tra i paria, ma non per distruggerlo. In questo senso è una buona notizia: non è una guerra senza chiaroscuri e senza speranze, come ce l’hanno venduta gli analisti e i crociati nostrani, ma una guerra che ancora possiamo prendere in mano, arginare, far finire, riportare alla ragione.
Non si tratta in realtà né di balcanizzare la Russia post-sovietica, né di giocare il finale di partita con la Cina, né di annettersi l’Ucraina per poi invadere l’Europa con o senza la NATO. Non si tratta della fine della storia e dell’ultimo uomo alla Fukuyama, ma della fine di un mondo quale con ottusità e violenza abbiamo costruito fino ad ora; è l’annuncio, come diceva padre Balducci della prima guerra del Golfo, del “declino, anzi della fine dell’età moderna così come cominciò cinquecento anni fa col genocidio degli Indios nel lontano Occidente”. La fine dell’età moderna era per lui “la fine dell’età dell’egemonia mondiale euro-atlantica”, cioè di quel sistema di legge e di mercato, a cui ormai è approdata anche la Russia di Putin, “che ha reciso nella coscienza profonda dei popoli del Sud la speranza di una conquista pacifica del diritto a prendersi in mano la propria storia”. Sono i popoli che all’ONU si sono rifiutati di votare per la guerra tra la Russia e l’Occidente, gli 82 Paesi che se ne sono dissociati, tra cui c’è tutta l’Asia, a parte il Giappone, e gran parte dell’Africa, dell’America Latina, del Medio Oriente, una parte preponderante cioè della popolazione della Terra, che la vorrebbe salvaguardare, conservare, difendere; è il vero mondo che non va umiliato ed escluso, come invece l’America atlantica vuole fare della Russia.
E allora è questo il vero cimento a cui siamo chiamati: chiudere la parentesi infausta che abbiamo aperto ripristinando la guerra con la guerra del Golfo, dissipando le straordinarie risorse che ci erano state offerte con la rimozione del Muro. Dobbiamo intraprendere invece la ricostruzione della storia quale avevamo cominciato a concepirla nel Novecento, a partire dalla Carta atlantica di Roosevelt e Churchill in piena guerra mondiale (niente a che fare col Patto atlantico) fino al pensiero politico nuovo di Gorbaciov; a partire dalla Dichiarazione di Nuova Delhi per “un mondo libero dalle armi nucleari e non violento” alla Carta di Abu Dhabi che attribuisce la pluralità delle religioni alla stessa volontà divina, dalle Costituzioni postbelliche all’ “uscita dal sistema di dominio e di guerra” dei convegni di Cortona, dal Concilio ecumenico Vaticano II alla “Fratres omnes” di papa Bergoglio. Questo è il futuro, al netto della Bomba.
Nel sito pubblichiamo un ricordo di Marina Graziosi, mancata martedì scorso a Roma, originale interprete della cultura del movimento delle donne e moglie del carissimo compagno nostro e amico Luigi Ferrajoli che è tra gli animatori di “Costituente Terra” e autore del noto progetto di Costituzione della Terra. Marina Graziosi ha dato un importante contributo al movimento di liberazione delle donne, storicamente soggette al paradigma maschile, e ne ha arricchito la riflessione con particolare riferimento al diritto e all’immaginario penalistico, rivendicando un nuovo diritto per le donne che sia non tanto “un diritto diverso”, ma “un diritto di genere”. I suoi funerali avranno luogo a Roma, venerdì prossimo alle 11:00, nella Basilica di Santa Croce in Gerusalemme.
Cordiali saluti,

www.costituenteterra.it

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>