Il presidente ucraino Zelensky al Parlamento italiano: la drammaticità della situazione, appello all’Europa perché aumenti il suo impegno, con toni moderati
Guerra Russia-Ucraina, Zelensky alle Camere: “Il nostro popolo è diventato l’esercito”. Draghi: “L’Italia vuole Kiev nell’Ue”.
Su Il fatto quotidiano.
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Il commento di Tonino Dessì su fb.
Zelensky ha svolto di fronte al Parlamento italiano un discorso stringato, ma molto efficace. [segue]
Non si è arrischiato in evocazioni retoriche relative alla storia italiana, differentemente da quanto aveva fatto per i rispettivi Paesi nei discorsi al Congresso statunitense, al Parlamento britannico e, discutibilmente, alla Knesset israeliana.
Non ha riproposto la nofly-zone, sapendo che il Governo italiano è contrario, non ha fatto nemmeno particolare pressione sulle forniture di armi (sa che in Italia le cose vanno in un certo modo: prima che gli arrivino davvero, quelle promesse, può essere persino che la guerra finisca).
Ha insistito sulle sanzioni economiche, in particolare contro gli oligarchi russi.
Mi è sembrato stanco, ma determinato e dignitoso.
Draghi è stato molto duro nel giudizio su Putin (risposta nemmeno troppo implicita ai toni minacciosi e intimidatori rivolti dal governo russo nei giorni scorsi al Ministro Guerini e all’Italia), ha ribadito il sostegno materiale all’Ucraina (anche con le sunnominate armi), nonché la concertazione europea sulle sanzioni, ma ha ribadito che la finalità e l’obiettivo sono quelli di riportare Putin su un terreno concreto di trattative.
Di più credo che nemmeno Zelensky sperasse di cavare.
Il Presidente Ucraino ha messo in cascina anche la telefonata del Papa, molto solidale, benchè intanto Bergoglio stia molto fermamente contrastando ogni tendenza all’incremento delle spese e degli apparati militari.
Un appunto, a proposito del discorso di Draghi, sento di farlo più criticamente rispetto a quelli che potrei fare su altri argomenti da lui trattati.
L’accoglienza ai profughi ucraini sta diventando il fiore all’occhiello della solidarietà italiana. Draghi l’ha elogiata, Zelensky ne ha fatto esplicito ringraziamento.
Epperò.
Se questo significa cambiare pagina rispetto alla del tutto diversa e assai meno generosa politica italiana ed europea nei confronti dei fuggiaschi di altri continenti, prenderei atto positivamente.
Se invece su quella assai differente politica si mantengono reticenza, ambiguità, continuità, mi sento molto in disaccordo e ribadisco tutta la mia distanza politica e morale.
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Guerra Russia-Ucraina, Zelensky alle Camere: “Il nostro popolo è diventato l’esercito”. Draghi: “L’Italia vuole Kiev nell’Ue”.
Sintesi su Il fatto quotidiano.
Accuse a Putin, paragoni con l’Italia, appello a fare di più per aiutare l’Ucraina. Tutto in neanche 12 minuti. Poi l’applauso dell’Aula di Montecitorio, affollata per l’occasione da deputati e senatori in seduta comune. Un applauso forte, deciso, come quello dedicato a un passaggio del premier Draghi, quando ha sottolineato che “l’Italia vuole l’Ucraina nell’Unione Europea”.
Il discorso di Zelensky – Poco prima era stata la volta di Zelensky, intervenuto in videoconferenza da Kiev dopo i brevi saluti dei presidenti di Camera e Senato Casellati e Fico. “Caro popolo italiano” ha esordito il numero uno di Kiev, accolto dal Parlamento con una sorta di standing ovation. Il governo è al gran completo, tra i banchi tutti i leader dei partiti, qualche giacca gialla in onore dell’Ucraina e i fiocchi fucsia delle deputate contro gli stupri di guerra. Non c’è il pienone, però: in Aula ci sono degli scranni liberi e le tribune, tranne quella della stampa, sono piuttosto vuote.
“Mariupol come Genova” – Zelensky ha subito parlato della sua telefonata odierna con il Pontefice: “Ho parlato con il Papa, capisco che volete la pace e volete difendervi, ognuno difende la propria patria. Il nostro popolo è diventato l’esercito quando ha visto il male” ha detto, ricordando il suo intervento di una settimana fa a Firenze. “Ho chiesto di ricordare il numero 79: erano i bambini uccisi fino a quel giorno, ora sono 117” ha annunciato, sottolineando le migliaia di feriti, le case distrutte, i morti seppelliti nelle fosse comuni all’interno dei parchi pubblici. “La guerra continua, i russi non smettono di uccidere. Le città sono distrutte, come Mariupol“. Poi il paragone tra la città martire del conflitto e Genova: “A Mariupol vivevano mezzo milione di persone, come Genova, immaginate una Genova completamente bruciata dopo tre settimane di assedio continuo. Immaginate la vostra Genova mentre migliaia di persone la abbandonano“.
“Russi come i nazisti” – A seguire un altro paragone, quello tra Kiev e Roma: “Dopo tutta la tragedia vissuta, ora Kiev ha bisogno di vivere nella pace, una pace continua, eterna, come deve averla Roma e qualunque città del nostro mondo. Ma a Kiev ogni giorno si sentono le sirene e cadono le bombe e i missili” ha detto Zelensky. A seguire il primo vero appello al Parlamento: “Gli ucraini sono stati vicini a voi durante la pandemia, noi abbiamo inviato medici e gli italiani ci hanno aiutati durante l’alluvione. Noi apprezziamo moltissimo – ha aggiunto – ma l’invasione dura da 27 giorni, quasi un mese: abbiamo bisogno di altre sanzioni, altre pressioni”. A Kiev, ha detto ancora, “torturano, violentano, rapiscono bambini, distruggono e con i camion portano via i nostri beni. L’ultima volta in Europa è stato fatto dai nazisti. L’esercito russo è riuscito a minare anche il mare vicino ai nostri porti: questo è un pericolo anche per i Paesi vicini”.
“Per i russi l’Ucraina è il cancello per entrare in Europa” – Secondo Zelensky “L’obiettivo di Putin è l’Europa, influenzare le vostre vite, avere il controllo sulla vostra politica e la distruzione dei vostri valori. L’Ucraina è il cancello per l’esercito russo, loro vogliono entrare in Europa ma la barbarie non deve entrare”. E ancora: “Popolo italiano, bisogna fare il possibile per garantire la pace. Questa è una guerra creata per decine di anni da una sola persona, che ha guadagnato molti soldi con le esportazioni di petrolio e gas” e ora li usa per la guerra. Anche per questo motivo, il presidente ha chiesto uno sforzo: “Funzionari e oligarchi russi utilizzano l’Italia come luogo per le loro vacanze, non dovete accogliere queste persone. Dovete congelare immobili e conti, sequestrare gli yacht e congelare gli asset di chi in Russia ha potere di decisione. Dovete sostenere le sanzioni e l’embargo contro le navi russe nei vostri porti – ha continuato – non dovete permettere assolutamente eccezioni alle sanzioni per nessuna banca russa. Bisogna fermare uno solo, affinché sopravvivano a milioni” ha aggiunto, facendo riferimento al presidente russo Vladimir Putin.
“Grazie Italia” – Poi i ringraziamenti all’Italia: “Vi ringrazio per l’aiuto agli ucraini, più di 70mila sono stati costretti a fuggire, più di 25mila bambini. In Italia è nato il primo bimbo ucraino da una madre scappata dalla guerra provocata da una sola persona, decine di bimbi sono nei vostri ospedali e vi siamo grati. Dal primo giorno avete condiviso il nostro dolore, aiutato gli ucraini con il vostro calore e con la vostra forza. Gloria all’Ucraina e grazie all’Italia” ha aggiunto Zelensky, concludendo il suo discorso al Parlamento italiano.
Il discorso di Mario Draghi – Dopo il discorso del presidente ucraino è toccato al premier italiano Mario Draghi, che ha seguito l’intervento di Zelensky su un tablet. Il capo del governo italiano ha usato parole molto nette, rivendicando la politica scelta dal suo governo. Dopo aver sottolineato la “resistenza eroica” del popolo ucraino, Draghi ha detto che l’Italia “dall’inizio della guerra ha ammirato il coraggio, la determinazione, il patriottismo del presidente Zelensky e dei cittadini ucraini. Il vostro popolo – ha specificato – è diventato il vostro esercito, l’arroganza del governo russo si è scontrata con la dignità del popolo ucraino che frena le mire espansionistiche di Mosca e pone costi altissimi all’esercito invasore. Oggi l’Ucraina non difende solo se stessa – è il parere di Draghi – ma la nostra pace, libertà e sicurezza”.
“Non ci giriamo dall’altra parte” – “Davanti all’inciviltà non ci giriamo dall’altra parte” ha incalzato il presidente del consiglio, ricordando l’enorme solidarietà del popolo italiano nei confronti di quello ucraino e le mosse “politiche” del governo, come il congelamento di beni “per oltre 800 milioni di euro agli oligarchi russi” vicini a Putin.
“Vogliamo l’Ucraina in Europa” – Parlando di politica europea, invece, Mario Draghi ha detto di voler “disegnare un percorso di maggiore vicinanza dell’Ucraina all’Europa: è un processo lungo – ha sottolineato – fatto di riforme necessarie. L’Italia è a fianco dell’Ucraina in questo processo. L’Italia vuole l’Ucraina nell’Unione europea”. Nel concreto, poi, Draghi ha spiegato di aver “stanziato nuovi fondi per l’accoglienza ucraina, vogliamo aiutare i rifugiati non solo ad avere una casa ma anche un lavoro e ad integrarsi” nel nostro paese. Perché “davanti alla Russia che ci voleva divisi siamo stati uniti come Ue e alleanza atlantica“, ha aggiunto.
“Aiuti anche militari alla resistenza” – Per quanto riguarda l’autonomia dalla Russia, il primo ministro italiano ha spiegato di essere impegnato “a diversificare le fonti di approvvigionamento” energetico per superare “in temi molto rapidi la nostra dipendenza dalla Russia”. Poi un passaggio importante sull’invio delle armi a Kiev: “A chi scappa dalla guerra dobbiamo offrire accoglienza, di fronte ai massacri dobbiamo rispondere con aiuti, anche militari, alla resistenza” ha detto Draghi, che poi è tornato a battere su un punto ben preciso: l’unità. “Al crescente isolamento di Putin dobbiamo opporre l’unità della comunità internazionale – ha detto – L’Ucraina ha diritto di essere sicura, libera, democratica. L’Italia, il governo e il parlamento, tutti i cittadini sono con voi”.
“Sanzioni per far cessare le ostilità” – “Le sanzioni che abbiamo concordato insieme ai nostri partner europei e del G7 hanno l’obiettivo di indurre il Governo russo a cessare le ostilità e a sedersi con serietà, soprattutto con sincerità, al tavolo dei negoziati” ha aggiunto Draghi, ricordando che “finora, queste sanzioni hanno colpito duramente l’economia e i mercati finanziari della Russia, e i patrimoni personali delle persone più vicine al Presidente Putin”.
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