Domani a Cagliari
Lunedì 4 ottobre 2021. Dibattito sul fine vita.
Dopo la sentenza della Corte Costituzionale, che ha dichiarato parzialmente incostituzionale l’art. 580 del codice penale laddove punisce la persona che agevoli il suicidio di chi, affetto da una patologia incurabile e in un contesto di gravi sofferenze liberamente lo desideri, indipendentemente dalle circostanze in cui ciò avviene. [segue]
La Corte Costituzionale ha inutilmente invitato il Parlamento a legiferare sulla materia, considerato che la mera cancellazione della norma penale determinerebbe un insanabile vuoto giuridico. Ma il Parlamento ha semplicemente taciuto.
Il Comitato Nazionale di Bioetica, chiamato a pronunciarsi sul tema, si è limitato ad offrire una panoramica delle diverse posizioni presenti al suo interno concludendo con alcune generiche raccomandazioni (apertura al dibattito, all’informazione, allo sviluppo della ricerca, ad un’adeguata informazione da fornire al paziente, etc) senza toccare i nodi del problema.
Nel frattempo, in assenza di risposta da parte delle Istituzioni, un Comitato ha raccolto le firme per un referendum abrogativo che, se avrà successo, cancellerebbe gran parte dell’art. 579 del c.p. che punisce chi provochi la morte di un’altra persona consenziente. Il tema, com’è evidente, tocca aspetti particolarmente sensibili, di carattere etico che richiedono di essere affrontati al fuori degli slogan e delle affermazioni di principio.
E su questa base che nasce iniziativa di alcune associazioni, alcune delle quali si ispirano esplicitamente al cristianesimo, volta proprio ad approfondire il tema.
Il dibattito sarà introdotto da due brevi relazioni di don Ettore Cannavera, particolarmente sui nodi che riguardano l’atteggiamento della Chiesa cattolica in materia di fine vita, e di Gianni Loy che affronterà gli aspetti etici prendendo lo spunto dagli aspetti giuridici.
AService Studio
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