Gli OCCHIALI di PIERO
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MAMMA MIA SU MORU
Il 7 luglio 1812, ultima incursione saracena sulle coste dell’isola.
Avviene sulla costa dell’Ogliastra. Da qui la vicenda di Maria Pitzettu, di Tertenia, narrata nell’opera teatrale di tradizionale orale, recuperata e pubblicata in opuscolo 20 anni fa, da Lina Aresu, Su Moru in crobetura.A s’ora de is colovrus sa dì ‘e santu Pompeu
aboginat Maria, canta su cucumeu.
In s’oru de su mari, de Sàrrala a sa riba,
calant in quattrugentus Turcus de Barberia.La commedia è tanto più divertente per il rovesciamento finale.
Il terribile Moro in fondo è un brav’uomo e Maria, povera, con il suo ricco rapitore si è sistemata bene…Non mi parit a veru, sonai su trallalleru
ca Maria sa zeracca, imoi bivit a iscrocca,
non teniat abba in brocca, ni carboni ni cocca…Po Maria e po Alì, buffu totu sa dì.
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MAJAKOVSKIJ
Vladimir Vladimirovic Majakovskij nasce in Georgia il 7 luglio 1893.
A 15 anni è a Mosca, impegnato nelle attività rivoluzionarie. Arrestato tre volte, in carcere comincia a scrivere poesie. Nel 1913 pubblica la raccolta di poesie: Io! Nel ’15 La nuvola in calzoni. Nel ’16 Flauto di vertebre.
Venne ostacolato prima dal regime zarista, poi da quello staliniano.
Le sue opere: 150.000.000, Mistero Buffo, La cimice, Il bagno, e il poema incompiuto A piena voce, sono tutte comprese tra i due poli: le ansie quotidiane, l’ardore rivoluzionario. In Come far versi, racconta passo passo l’elaborazione di una poesia che riguarda il suicidio di Esenin, il più grande poeta russo dell’epoca. Esenin aveva scritto: In questa vita morire non è nuovo / ma neppure vivere è certo più nuovo. Lui scrive: In questa vita morire non è difficile / vivere è di gran lunga più difficile. Questo concetto lo sentiamo ripetere da allora in tutti i casi di suicidio. Eppure Majakovskij muore suicida. Lascia un biglietto: “Se muoio non incolpate nessuno. E, per favore, niente pettegolezzi, il defunto non li poteva sopportare. Mamma, sorelle, compagni, perdonatemi. Non è una soluzione (non la consiglio a nessuno, ma io non ho altra scelta.(…) La vita e io siamo pari. Inutile elencare offese, dolori, torti reciproci. Voi che restate, siate felici.”
Era il 14 aprile 1930, a Mosca. -
PINOCCHIO
Ha 132 anni e non li dimostra. Pinocchio nasce il 7 luglio 1881.
Esce a puntate nel “Giornale dei bambini”, prima col titolo di “Storia di un burattino” e poi “Le avventure di Pinocchio”. Esce in volume nel 1883, 130 anni fa. Il suo autore, Carlo Lorenzini detto Collodi (il paese della madre), era nato il 24 novembre 1826 a Firenze. E’ tra gli studenti volontari a Curtatone e Montanara nella Prima guerra d’Indipendenza. Impiegato statale, pubblica un giornale “Il Lampione “per far lume a chi brancola nelle tenebre”. Collabora a diversi giornali, commediografo, romanziere, traduttore. Muore improvvisamente il 26 ottobre 1890 a Firenze, dove è sepolto. Si può dimenticare il suo nome, non quello della sua creatura.
Libro per bambini? Certo, ma ha lumi anche per “chi brancola nel buio”.
Vedi il passo dove Pinocchio, innocente, finisce in galera. Amnistia, tutti escono, lui no. “voi non siete del bel numero” dice il carceriere. “Domando scusa, replica Pinocchio, sono un malandrino anch’io”. E lo fanno uscire.
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