Verso il BIL, il Benessere Interno Lordo
Dal PIL al BIL, il Benessere Interno Lordo
Giulio Marcon
Sbilanciamoci! 3 Settembre 2021 | Sezione: Apertura, Italie
Misura la qualità sociale e ambientale del paese, si chiama BIL ed è il nuovo indicatore statistico di benessere che verrà presentato il 14 settembre a Napoli, insieme al Rapporto frutto della collaborazione tra l’Università Parthenope e Sbilanciamoci!
Il prossimo 14 settembre a Napoli verrà presentato il Rapporto sul Benessere Interno Lordo (BIL): frutto di un progetto promosso dall’Università degli Studi di Napoli “Parthenope”, in collaborazione con la Campagna Sbilanciamoci!, che ha visto per un anno la partecipazione di economisti, statistici, esponenti delle associazioni e della società civile.
La novità del BIL rispetto alle iniziative promosse fino ad oggi sugli indicatori “alternativi”, sociali e ambientali (tra tutti quelli del BES – Benessere Equo e sostenibile, realizzato dall’ISTAT) è di offrire – utilizzando le metodologie esistenti – un indicatore sintetico, come lo è il PIL, per misurare la qualità sociale e ambientale del paese.
Si tratta di una novità importante. Il successo del PIL è la sua semplicità e la sua riducibilità ad un “numero”. L’idea del BIL è di seguire una strada analoga, quella della semplicità e della sintesi, offrendo una chiave di lettura altrettanto chiara e comprensibile, naturalmente offrendo nel contempo gli strumenti per comprendere come stia andando il paese nei diversi ambiti: l’ambiente, i diritti sociali e civili, la parità di genere, i servizi, ecc.
Ora, il problema è non semplicemente di carattere scientifico, accademico, ecc., ma politico, come si sarebbe detto una volta. Per orientare e decidere le politiche pubbliche, bisogna farsi guidare non solo da astratti indicatori macroeconomici (la crescita di per sè significa poco), ma anche da concreti indicatori di benessere sociale e ambientale, di sostenibilità. Gli indicatori servono non solo e non tanto per dare risposta a quesiti scientifici e metodologici, ma per orientare le politiche pubbliche.
Nel 2016 sono stati inseriti nella riforma della legge di bilancio gli indicatori di benessere, ma il loro utilizzo è ancora parziale e poco efficace. Così come esistono dei vincoli – a livello europeo, nazionale e locale – per gli indicatori macroeconomici (come nei patti di stabilità europei e locali, e non solo in quelli), dovrebbero esistere dei vincoli stringenti, e non solo indicativi o programmatici (che prevedano conseguenze in mancato di non raggiungimento), anche per gli indicatori di benessere sociale ed ambientale: ad esempio, la percentuale minima di donne nel mercato del lavoro, la riduzione della dispersione scolastica, la riduzione delle emissioni di CO2, eccetera.
Il 14 settembre ne discuteremo con tanti importanti ospiti: Chiara Saraceno, Pierluigi Stefanini, Linda Laura Sabbadini, Mario Pianta, Filomena Maggino, Giuseppe Pisauro, Mauro Gallegati, Francesco Boccia, Edoardo Zanchini, Alessandro Sapio, Adriano Giannola, Anna Lisa Mandorino (qui il programma completo). L’obiettivo è quello di leggere in modo diverso la realtà che c’è intorno e soprattutto cambiare le politiche, costruire un modello di sviluppo fondato sulla sostenibilità, la qualità sociale, i diritti.
Ecco perché avere uno strumento come il BIL è fondamentale per le istituzioni, per le sue scelte e – come dice la campagna di Sbilanciamoci! – per un’Italia capace di futuro.
*La partecipazione all’evento è gratuita, sia in presenza che da remoto. È ancora possibile iscriversi tramite questo formulario online per ricevere la conferma di riserva del posto o il link per seguire la diretta streaming sul canale YouTube dell’Università Parthenope, oltre che per leggere il Rapporto in anteprima. Il Rapporto BIL sarà poi disponibile per il download gratuito a partire dal 14 settembre sul sito www.indicatoridibenessere.it.
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Obiettivi del progetto
Il tema della necessità di un nuovo modello di sviluppo è sempre più dibattuto, a partire dall’urgenza di orientare le produzioni e i consumi verso un’economia rispettosa del pianeta e capace al contempo di rispondere ai bisogni dei cittadini.
Si rende, dunque, necessario ripensare il modo in cui il benessere e il valore vengono misurati, prodotti e distribuiti all’interno del sistema economico, in cui lo Stato innovatore dovrebbe riacquisire un ruolo centrale, al fine di individuare le politiche pubbliche volte a favorire una transizione energetica in accordo con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e che contribuisca ad eradicare le disuguaglianze personali, funzionali e territoriali.
L’importanza di considerare e sviluppare indicatori di benessere alternativi al PIL, attraverso cui valutare il progresso della società, non solo dal punto di vista economico, ma anche sotto l’aspetto sociale e ambientale, sta già riscuotendo una crescente attenzione nella letteratura di ricerca economica e sta diventando una priorità anche per le politiche pubbliche: la riforma della Legge di Bilancio del 2016 ha introdotto l’utilizzo degli indicatori del BES-Benessere Equo e Sostenibile (sia nella Legge di Bilancio sia nel Documento di Economia e Finanza) come strumento di valutazione e orientamento delle scelte di spesa pubblica.
Il Bil – Benessere Interno Lordo
Uno degli obiettivi del progetto è proprio la realizzazione di un nuovo indicatore, alternativo al PIL, per la misurazione del benessere in Italia: il cosiddetto “BIL – Benessere Interno Lordo”.
Ispirandosi all’esperienza del Benessere Equo e Sostenibile (BES) di Istat e Cnel, il nuovo indicatore rappresenta uno strumento in grado di stimolare il dibattito pubblico e costituisce un ulteriore mezzo di analisi per i policy maker.
Da oltre 60 anni economisti, ricercatori, esperti ed esponenti del mondo di associazioni, di reti e campagne contribuiscono al dibattito per andare oltre al PIL come unica misura del progresso e del benessere di un Paese. Il BIL si inserisce in questo crescente filone con l’obiettivo di integrare indicatori di carattere sociale e ambientale a quelli economici, tenendo in considerazione la multidimensionalità di un fenomeno complesso come quello del benessere.
Il BIL rappresenta un altro tassello che si inserisce nella prospettiva di un rovesciamento radicale del modo di intendere gli obiettivi delle politiche economiche e di misurare i risultati in termini di progresso e di benessere. Come tale il BIL non risponde solo all’esigenza scientifica di una conoscenza più appropriata del benessere, ma soprattutto a quella di essere uno strumento di supporto, per orientare le politiche pubbliche.
I Giovani e il nuovo modello di sviluppo
In questo contesto, decisivo è il lavoro di divulgazione e sensibilizzazione delle conoscenze esistenti e dei risultati della nuova ricerca, soprattutto tra i giovani e nel mondo dell’università e della scuola.
L’obiettivo è quello di rendere più consapevoli le giovani generazioni sull’importanza che queste tematiche rivestono per il futuro del pianeta, anche al fine di orientarne gli stili di vita, le scelte universitarie e l’attenzione verso l’attività di ricerca. È fondamentale inoltre stimolare l’impegno dei giovani attraverso la diffusione e la condivisione di una cultura della sostenibilità e di un nuovo modello di sviluppo, in modo da imprimere la svolta per realizzare le scelte necessarie a livello politico, economico, sociale e culturale.
Per questo scopo, l’utilizzo dell’educazione non formale per convogliare le informazioni che verranno sviluppate nel corso dell’intero progetto è di grande supporto. Gli studenti universitari e gli studenti degli ultimi due anni delle scuole superiori di secondo grado saranno beneficiari delle attività di disseminazione dei risultati, sia all’interno delle sedi universitarie e scolastiche, sia nei luoghi di aggregazione culturale e sociale (associazioni, organizzazioni non profit, reti studentesche) in cui i giovani sono maggiormente impegnati e coinvolti.
Il gruppo di lavoro
Il Progetto di ricerca e sensibilizzazione sui temi del benessere vede coinvolta l’Università degli Studi di Napoli “Parthenope, e nello specifico il suo Dipartimento di Studi Aziendali ed Economici (DiSAE), il quale ospita regolarmente docenti e ricercatori esperti nell’analisi delle politiche economiche in relazione agli obiettivi di sostenibilità ambientale. Il Dipartimento ha, inoltre, recentemente ottenuto finanziamenti nell’ambito del programma PON-AIM (Attraction and International Mobility) per lo svolgimento di ricerche in linea con la strategia nazionale per lo sviluppo intelligente, in particolare sull’impatto economico del cambiamento climatico.
Per realizzare questo progetto di ricerca, l’Università Parthenope si è avvalsa anche dell’esperienza di ricercatori ed esperti attivi all’interno della Campagna Sbilanciamoci!, una rete che riunisce 49 organizzazioni della società civile italiana, impegnate sui temi della spesa pubblica e delle alternative di politica economica.
L’Università degli Studi di Napoli “Parthenope” contribuisce al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile attraverso le attività didattiche, di ricerca e di terza missione, tra le quali rientra anche il progetto per la ricerca del nuovo indicatore di BIL.
Inoltre, l’Università Parthenope ha ricevuto, in occasione del centenario della sua fondazione, il riconoscimento internazionale della Cattedra UNESCO in “Ambiente, Risorse e Sviluppo Sostenibile” – connessa all’omonimo Dottorato di Ricerca Internazionale del Dipartimento di Scienze e Tecnologie – il cui obiettivo è proprio quello di costituire un centro di eccellenza internazionale nei settori delle scienze ambientali, dell’ecologia e dello sviluppo sostenibile.Infine, come Ateneo ha aderito alla Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile (RUS) promossa dalla CRUI, nell’ambito della quale è impegnato nella definizione di un programma di buone pratiche per la riduzione dell’impatto ambientale e la gestione sostenibile delle attività universitarie, anche attraverso la sensibilizzazione del personale e degli studenti sui temi della sostenibilità.
Alessandro Sapio (project coordinator) È professore ordinario di politica economica all’Università degli Studi di Napoli “Parthenope” e membro del collegio dei docenti, Dottorato di ricerca in Governance, Economics and Management, Università degli Studi di Napoli Parthenope (dal 2012). Ha lavorato sulla dinamica delle imprese e sulla valutazione degli effetti del cambiamento climatico in progetti europei quali FP7 IMPRESSIONS – Impacts and risks from high-end scenarios: strategies for innovative solutions, FP6 DIME – Dynamics of Institutions and Markets in Europe. È componente dell’advisory board del progetto H2020 ASSET – A holistic and scalable solution for research and education in energy transition. Rappresenta l’Ateneo Parthenope nel tavolo sull’economia circolare istituito dalla Regione Campania. Ha tenuto insegnamenti rilevanti per il progetto (Politica Economica delle Risorse Rinnovabili, Economia del Lavoro in corsi di laurea, Green Economy in un master, Economia del cambiamento climatico nel dottorato). È co-editore dello Handbook of Energy Economics and Policy, Elsevier con Michelle Hallack, Massimo La Scala e Alessandro Rubino
Giulio Marcon (ricercatore) ha insegnato nelle Università di Urbino e Cosenza e ha svolto attività di ricercatore con la Scuola Normale Superiore e con l’Università Parthenope. È stato deputato nella XVII legislatura, facendo parte della Commissione Bilancio. Ha fondato la campagna Sbilanciamoci!, di cui oggi ne è portavoce, ed è stato Direttore scientifico della Scuola del Sociale della Provincia di Roma. Ha fatto parte del comitato scientifico del BES (Benessere Equo e Sostenibile), ha fatto parte della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati e primo firmatario della legge sugli indicatori di benessere assorbita dalla riforma della legge di bilancio del 2016.
Lorenzo Germani (ricercatore) è dottorando presso il Dipartimento di Economia e Diritto dell’Università Sapienza di Roma. Attualmente svolge attività di ricerca presso il Dipartimento di Studi Aziendali ed Economici dell’Università degli Studi di Napoli “Parthenope” dove si occupa della costruzione del nuovo indicatore di benessere BIL (Benessere Interno Lordo) e della stesura del rapporto. Collabora con la campagna Sbilanciamoci! per il lavoro di analisi delle politiche economiche e finanziarie.
Matteo Deleidi (ricercatore)
Marco Amendola (ricercatore) laureato in Scienze Economiche presso l’Università di Roma Tre, ha successivamente conseguito un dottorato di ricerca in Economia e Finanza presso l’Università La Sapienza di Roma, con una tesi volta ad analizzare gli effetti macroeconomici di interventi discrezionali di politica fiscale. Attualmente è assegnista di ricerca presso il dipartimento di Studi Aziendali ed Economici dell’Università Parthenope di Napoli, dove svolge ricerca sul legame tra intervento pubblico e crescita sostenibile.
Ettore Ismael Borghetto (formatore) è impegnato da 9 anni nel campo dell’animazione giovanile. Da 5 anni collabora con l’associazione Lunaria e Sbilanciamoci! nell’ideazione, gestione e valutazione di attività di educazione non formale a livello nazionale e europeo.
Mara Petrocelli (communication strategist) specializzata in campagne di comunicazione strategiche e creative, ha esperienza di comunicazione politica, turistico-museale e nell’organizzazione di eventi. Ha curato la comunicazione del Festival Internazionale di Cinema sulle Malattie Rare e da diversi anni collabora con Lunaria APS e Sbilanciamoci! nella gestione della comunicazione interna ed esterna.
Sonia Rainone (segretaria amministrativa DiSAE)
Al progetto di ricerca collaborano anche un gruppo di esperti, che tuttavia non rappresentano le istituzioni di appartenenza: Tommaso Rondinella (Banca Popolare Etica), Elisabetta Segre (Istat), Anna Villa (Università La Sapienza), Elena Tosetto (OCSE), Mauro Napoletano (Université Côte d’Azur), Vincenzo Lombardo (UniParthenope).
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