Vaccinare tutti: l’argine più efficace alla pandemia

Certificato verde e libertà individuali
…la libertà del singolo, come ci insegnano in famiglia e a Scuola sin dalla tenera età, termina dove comincia la libertà degli altri.
di Silvio Trudu
Non vorrei con questa mia breve riflessione alimentare ulteriormente lo scontro che contrappone i vaccinati ai non vaccinati. Tuttavia, mi sia consentita qualche considerazione personale, in qualità di Cittadino Italiano con un ruolo di educatore (svolgo la professione di docente in una scuola superiore), conseguente alle tante discussioni estrapolate dall’agora per antonomasia del terzo millennio: i social.
Leggo con rammarico, in rete, tanti post che vorrebbero avere la pretesa di veicolare il messaggio che essere vaccinati o no sia esattamente la stessa cosa, perché i vaccinati contagiano e vengono contagiati allo stesso modo dei non vaccinati. I post sono frequentemente supportati dalla denuncia di un atteggiamento prevaricatore dello Stato, atto a limitare le libertà individuali.
[segue]
In realtà i vaccinati si ammalano molto meno e con minore gravità rispetto ai non vaccinati. Il pericolo vero arriva prevalentemente dalla libera circolazione dei non vaccinati, il cui accesso indiscriminato agli spazi pubblici e privati, talvolta senza l’uso della mascherina, mette a serio rischio la salute pubblica, principalmente per due motivi: primo, perché chi non si vaccina è altamente contagioso, molto più di chi è vaccinato; secondo, perché i non vaccinati stanno occupando, in percentuale molto più alta rispetto ai vaccinati, la stragrande maggioranza dei posti letto degli ospedali (periodo 1 giugno – 11 luglio 2021: ospedalizzati con covid 1.906 dei quali i non vaccinati sono stati 1.483, pari al 77,81% del totale. Fonte IIS) determinando, giocoforza, una riduzione dei posti disponibili per le altre terapie.
trascurando il fatto che, in alternativa, si possa esibire l’esito negativo del tampone.
Qualcuno afferma che il problema dei posti letto sia risolvibile con le terapie domiciliari e la somministrazione di farmaci comuni. Tuttavia, le terapie domiciliari richiedono diagnosi precoci e cure personalizzate. Come è facilmente intuibile, ciò richiederebbe una preparazione ed uno sforzo che i medici di base e le strutture private, oggi non sono in grado di sostenere, principalmente nelle grandi città e al sud, ove, per mancanza di risorse, sono poco più che una chimera.
Inoltre, i cosiddetti farmaci comuni che, secondo alcuni, potrebbero rappresentare uno degli strumenti della terapia domiciliare, possono funzionare, e non sempre funzionano, solo in caso di diagnosi precoce, ahimè non sempre valutabile con chiarezza e ancor meno con precocità, principalmente col medico a distanza.
Al fine di limitare la circolazione del virus, lo Stato italiano ha introdotto l’utilizzo di uno strumento conosciuto come “green pass”. Per evitare che esso costituisca uno strumento discriminatorio (chi non ha fatto il vaccino può comunque essere negativo al coronavirus), in alternativa è possibile esibire l’esito negativo di un tampone recente (massimo due giorni).
L’obiezione di alcuni, in specie dei no vax, è che vaccinati e non vaccinati siano contagiosi allo stesso modo, quindi anche questi ultimi dovrebbero esibire l’esito da tampone negativo.
A dimostrazione di questa tesi, uno dei capisaldi dei no vax è rappresentato dall’ormai famoso intervento di Fauci del 29 luglio. Molti di essi sostengono che Fauci abbia dichiarato che le possibilità di contagiare e di essere contagiati siano le stesse per vaccinati e non vaccinati. Eppure, ascoltando l’intervento risulta chiaro che il virologo non abbia mai detto che i vaccinati trasmettano il virus con la stessa forza dei non vaccinati. Egli ha affermato “che quando una persona che si è vaccinata si infetta con la variante Delta il livello del virus nella sua nasofaringe è circa mille volte più alto rispetto alla variante Alfa, ed è ben documentato che anche se è un evento raro questi individui possono trasmettere e hanno trasmesso il virus a persone non infette”.
I dati inglesi pubblicati la scorsa settimana (briefing tecnico numero 21 del 20 agosto 2021, redatto da Public Health England, il ministero della salute britannico), nel rapporto intitolato “Varianti Sars-CoV-2 preoccupanti e varianti sotto indagine in Inghilterra”, tanto sbandierati dai no vax per giustificare l’inutilità del vaccino poiché la platea dei vaccinati costituirebbe circa l’89% dei contagiati covid, rappresenta l’ennesima bufala.
In realtà lo studio ci indica con chiarezza, numeri alla mano, che il sistema di vaccinazione di massa è efficace e ci porta nella giusta direzione. In particolare, il dato che confronta i contagi tra vaccinati e non vaccinati riguarda la variante Delta, attualmente considerata la più pericolosa, che tra il 1° febbraio e il 15 agosto 2021 lì ha registrato complessivamente 386.735 casi, dei quali 183.133 tra i non vaccinati, il 47,3% del totale dei contagiati; le persone non collegabili sono state 40.273, pari all’11,4%; le persone con un solo vaccino complessivamente contagiate (ottenute dalla somma delle misurazioni effettuate prima e dopo il 21° giorno dal vaccino) sono state 89.957, pari al 23,3% del totale e le persone che hanno subito un contagio tra quelle completamente vaccinate (misurate dal 14° giorno dall’ultima dose) sono state 73.372, il 19% del totale, come si vede, la percentuale nettamente più bassa. Ciò vuol dire che il vaccino sta funzionando. Certo, non immunizza tutti né, per ora, ha eradicato il virus, come invece si sperava, ma riduce notevolmente il contagio. Ed è qualcosa di grandioso se pensiamo alla condizione nella quale versavano a marzo del 2020.
Ora io mi chiedo: c’è bisogno di alimentare tanta confusione per motivare la scelta di non fare un vaccino, giustificando le ragioni con una ridda di informazioni abilmente costruite ad arte falsificando informazioni che dicono esattamente il contrario di ciò che si vorrebbe dimostrare? Addirittura denunciando una ipotetica quanto ridicola riduzione delle libertà individuali? Ai no vax dico che la libertà del singolo, come ci insegnano in famiglia e a Scuola sin dalla tenera età, termina dove comincia la libertà degli altri. La democrazia svolge questo difficile compito: armonizzare e contemperare le esigenze del singolo con quelle della collettività. E, in questo difficile contesto, è in gioco uno dei beni più grandi, il diritto naturale per antonomasia: il diritto alla vita, la propria e quella degli altri. Costoro se ne facciano una ragione.
Silvio Trudu

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>