Che succede? Di che si parla?

c3dem_banner_04
L’ACCORDO SULLA TASSA MINIMA GLOBALE.
6 Giugno 2021 by Giampiero Forcesi | su C3dem.
Gianluca Di Donfrancesco, “Al G7 primo storico accordo sulla tassa minima globale” (Sole 24 ore). Alessandra Smerilli, “Tre buone cose da fare con i soldi della multitax” (Avvenire). Sergio Fabbrini, “La governance del Pnrr e il governo dell’Italia” (Sole 24 ore). Paolo Pombeni, “Pubblica amministrazione, la rivoluzione di Brunetta” (Il Quotidiano). Valerio Valentini, “La rivincita di Renato” (Foglio). “Decreto Reclutamento. La scommessa sul capitale umano pubblico per la ripresa del Paese” (fonte ministeriale).

IL “J’ACCUSE” DI SEID
02920833-499f-45b0-81f0-3646bff8249f
LA MORTE DI SEID: Antonio Averaimo, “Scuote il caso di Seid tra fragilità e razzismo” (Avvenire). Seid, “Il mio j’accuse” (dai social). Marina Corradi, “Come schiaffo che brucia” (Avvenire). Maria Novella De Luca, “Quegli sguardi che feriscono” (Repubblica). Giovanna Casadio, “Letta: ‘Chiediamo perdono’ e rilancia la legge sullo ius soli” (Repubblica).
——
Indignazione a scadenza.
5/6/2021. Tonino Dessì su fb.
Avrei proprio voluto non parlarne, del suicidio di Seid Visin.
Solo chi le vive, certe situazioni, del resto, può capirle fino in fondo.
Io, in particolare, sento una profonda immedesimazione, perché avverto ogni giorno sulle spalle tutta la responsabilità di una scelta famigliare, genitoriale, fatta dodici anni fa.
Non posso non interrogarmi sul fatto che il tempo passa, che prima o poi non potrò essere più validamente al fianco di mio figlio e che a un certo punto non potrò esserlo definitivamente e lui chissà che condizione vivrà, ancora giovane, a quel tempo.
Ammetto che per quanto fossi consapevole delle difficoltà di quella scelta, non avevo mai percepito prima quanto profonda fosse l’avversione e l’aggressività della società italiana (e quella sarda non fa eccezione, credetemi) verso la differenza di pelle.
È, quella del razzismo, una delle misure più evidenti dell’odio interno che cova tanto verso “le diversità” quanto verso “le differenze”, quelle preesistenti e quelle emergenti.
Non è la sola, intendiamoci.
Sono situazioni diffuse e molteplici e non sembri che voglia, accomunandole, diversità e differenze, annegarle tutte in un calderone indistinto, anche perché purtroppo non sono nemmeno tutte solidali tra loro e le fratture sono intrecciate e trasversali (basti pensare alla durezza delle contrapposizioni che aleggia persino in ambiti “progressisti” sul disegno di legge Zan, tanto che io stesso non ne parlo più volentieri).
Comunque questo non è un periodo in cui spiri un clima generale di solidarietà ed è ciò che mi angoscia di più.
Vi è, parliamoci chiaro, chi ha la maggiore responsabilità politica di questa condizione generale.
La destra italiana è certamente a tal proposito, quanto a responsabilità soggettive su questo terreno, una delle peggiori d’Europa.
La campagna xenofoba, in particolare, è stata sistematicamente alimentata dalla Lega di Matteo Salvini e da Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, ma già in partenza non è stata affatto estranea al berlusconismo.
Invito oggi chi abbia curiosità a leggere il post cinicamente ipocrita (e persino negazionista sulle motivazioni) di Salvini sul suo profilo e la sferzante risposta scritta da Roberto Saviano fra i commenti in calce a quell’esecrabile dichiarazione.
Non sembri infine una nota di polemica politica fine a se stessa se osservo che non tutto il mondo democratico e le sue componenti derivanti dalla diaspora della sinistra si sono presentati in questi anni come una barriera compatta contro questa patologia profonda della società italiana.
Non lo sono state le politiche e le posizioni dei governi di centrosinistra nella trascorsa legislatura.
Il M5S si è collocato dall’altra parte col governo giallonero del primo anno della legislatura corrente.
Nessuna visibile correzione di rotta sotto il secondo governo Conte, direi silenzio sotto Draghi, salva l’eliminazione, da parte del Parlamento, di alcune delle disposizioni di legge securitarie più impresentabili e meno gestibili.
Altro che “sinistra che ha abbandonato le lotte per i diritti sociali dedicandosi solo ai diritti civili”: quanto mi repelle questa critica idiota.
Come se le due cose non fossero le due facce della stessa medaglia, l’una reciproca condizione dell’altra nell’aspirazione a una società giusta, solidale, fraterna.
E infatti, se ci fate occasione, sovranisti e rossobruni d’ogni osservanza oggi eludono notizia, argomento, commenti.
Concludendo, al TG3 di poco fa la notizia è finita in coda, quasi come capita ai fatti minori di cronaca nera, dopo l’euforia sull’andamento positivo della pandemia, la soddisfazione per la campagna vaccinale, l’enfasi per l’accordo preannunciato a Londra sulla tassazione delle multinazionali del web, il pastone sui movimenti politici dei partiti e dei rispettivi schieramenti.
Quanto durerà anche l’indignazione delle persone perbene e più sensibili sui social?
Uno, due giorni?
Insomma, forse anche questo post potevo pure io risparmiarmelo.

——
PARTITI E SABBIE MOBILI: Renato Mannheimer, “Tutte le conversioni sulla via del governo Draghi” (Il Riformista). Paolo Pombeni, “L’effetto Draghi spinge i partiti nelle sabbie mobili” (Il Quotidiano). Marcello Sorgi, “Dai referendum una scossa ai partiti” (La Stampa). Antonio Polito, “La tattica che soffoca i partiti” (Corriere della sera).
LA DESTRA: Giovanni Orsina, “La svolta al centro del Capitano” (la Stampa). Marcello Sorgi, “Il partito unico del leghista” (La Stampa). Alessandro Di Matteo, “Federazione a destra. Salvini accelera, Forza Italia implode” (La Stampa). Marco Tarchi, “L’eterna illusione di una destra moderata” (Domani). IL PD: Giuseppe Boschini, “Dove va il Pd di Letta” (Settimana news). Montesquieu, “Enrico Letta e quel che resta di VeDrò” (La Stampa). Filippo Barbera, “Letta e la dote per i giovani, ovvero il politicismo contro la politica” (Manifesto). INOLTRE: Dario Di Vico, “Gli autogol del mondo del lavoro” (Corriere). Gianpiero Della Zuanna, “L’immigrazione che ci aiuterà” (Corriere della sera). Giuseppe De Rita, “Non è il welfare che aiuta la natalità. Serve più fiducia nel futuro” (intervista a La Stampa). Gianni Cuperlo, “La pazza idea di chi vuole cancellare la rivoluzione di Basaglia” (Domani). Roberto Cingolani, “Dobbiamo pensare ai nostri figli, non alle ideologie” intervista al Corriere).
————————————-
f0f06630-7141-418d-b359-aa6a7db0abf1
Amazon, Piketty: “Spesi milioni in propaganda contro i lavoratori, metodi che ci devono preoccupare anche in Europa”
Su Il Fatto quotidiano.
—————————————
Un reddito di base e un’eredità per tutti
Thomas Piketty su Internazionale.
5 giugno 2021

—————————-

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>