Qualcosa di buono. “ There is in Another Way, if only we have the courage to take it”.

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“Combatants for Peace” Ieri alle 18:56. Riferimenti in fb: https://www.facebook.com/c4peace/
Il movimento israelo-palestinese Combatants for Peace (CFP) denuncia con forza la violenza in Israele e in Palestina e la presa di mira dei civili, in particolare.
L’attuale conflitto, di nuovo, deriva dall’occupazione in corso, dall’oppressione sistematica e dalla privazione dei palestinesi in Cisgiordania, Gerusalemme e la striscia di Gaza. Lo sfratto in corso dei palestinesi nel quartiere di Gerusalemme dello sceicco Jarrah è solo l’ultimo esempio di queste tendenze. Human Rights Watch ha recentemente dichiarato che in alcune aree sotto l’occupazione israeliana “le privazioni sono così gravi che significano crimini contro l’umanità dell’apartheid e della persecuzione.”
Da ex combattenti che sanno che la violenza porta solo a più violenze, la morte genera solo più morte, e l’odio genera solo più odio – chiamiamo per porre fine alla violenza ora! [segue] Ma qualsiasi appello alla fine della violenza senza uno sforzo parallelo per smantellare le condizioni che la alimentano porterà solo ad un altro giro di violenza. Sottolineiamo quindi la necessità di porre fine all’occupazione israeliana in tutte le sue apparenze, di lavorare per un partenariato sostenibile tra le nazioni della regione e di creare un orizzonte di speranza per tutti coloro che vivono qui, tra fiume e mare.
Chiediamo alla comunità internazionale di sanzionare Israele e palestinese responsabili di attività che minacciano la pace, la sicurezza o la stabilità della regione, compresi i crimini di guerra, e le atrocità di violenza diffusa.
C’è un altro modo, se solo avessimo il coraggio di prenderlo”.
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La traduzione è stata fatta in automatico, quindi è imperfetta. Di seguito l’originale sulla pagina fb dell’organizzazione, fino ad ora a noi sconosciuta; sembra una cosa seria.

The Israeli-Palestinian movement Combatants for Peace (CFP) strongly denounces the violence in Israel and Palestine and the targeting of Civilians, in particular.

The current conflict, again, stems from the ongoing Occupation, systematic oppression and deprivation of Palestinians throughout the West Bank, Jerusalem and the Gaza strip. The ongoing eviction of Palestinians in the Jerusalem neighborhood of Sheikh Jarrah is only the last example of these trends. Human Rights Watch has recently stated that in certain areas under Israeli occupation “deprivations are so severe that they amount to the crimes against humanity of apartheid and persecution.”

As former combatants who know that violence only leads to more violence, death only breeds more death, and hatred only generates more hatred – we call to end the violence now! But any call for the end of violence without a parallel effort to dismantle the conditions that feed it will only lead to another round of violence. We therefore stress the need to end Israeli occupation in all its appearances, to work towards a sustainable partnership between the nations in the region, and to create a hopeful horizon for all who live here, between the river and the sea.

We call the international community to put sanctions on Israeli and Palestinian individuals that are responsible for activities that threaten the peace, security, or stability of the region, including war crimes, and widespread violence atrocities.

There is in Another Way, if only we have the courage to take it.

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