Posso?
La competenza e la Sinistra
di Gianni Pisanu
Ormai oltre che una nazione di commissari tecnici della nazionale di calcio, siamo una nazione di virologi epidemiologi e ultimamente anche di esperti di vaccini. Forse era inevitabile e anche giusto.
Ma ultimamente va di moda la competenza. Prendiamo Draghi e il “cambio di passo”. Schiere di giornalisti e politologi dalle trasmissioni di tutti i canali TV elencano i prodigi del nuovo governo, iniziando dall’orario delle riunioni del consiglio dei ministri, comunicate come “riunioni di Mario Draghi con i suoi ministri”, cioè non con se stesso, poi non più “ristori” ma “sostegni”, cambio della formazione nel comitato tecnico scientifico con l’inserimento di “previsori” che finora non ne hanno azzeccato una nemmeno per sbaglio, e ancora apprezzamenti per la “comunicazione silenziosa” che al contrario di prima dovrebbe convincere gli italiani del “cambio di passo”, oggetto misterioso decantato dalla quasi totalità dei media. Ovviamente alle lodi per la politica della pretesa competenza si aggiungono critiche e attacchi fino al dileggio se qualcuno ancora si permette di parlare di evasione fiscale, diseguaglianze, o sfiorare problematiche con qualche idea anche vagamente assimilabile a qualcosa di sinistra. Vedasi il trattamento riservato a Zingaretti già da quando si è permesso di diventare segretario del suo partito stravincendo il congresso, cosa ormai superata e considerata archeologia otto-novecentesca. [segue]
Non dissimile l’atteggiamento del sistema dei media sulla vicenda Pd “fuori Zingaretti avanti Letta”, osannato al di la dei miracoli -futuri- che gli vengono da subito riconosciuti.
Capita di assistere a trasmissioni dove esponenti politici superstiti della sinistra, talvolta ferrati nella materia, tentano di proporre ragionamenti coerenti con la loro impostazione socioculturale ma vengono interrotti se non zittiti dal coro di opinionisti, compresi personaggi che fanno i tuttologi in tutte le tv, col favore dei conduttori dei programmi che chiaramente operano col favore dell’editore o proprietario o qualcosa del genere. D’altronde tutti “teniamo famiglia”.
Anche con la stampa c’è veramente poco da stare allegri. Il panorama è appiattito, allineato e coperto, salvo poche eccezioni, sul soccorso al vincitore. Qualcuno si interroghi sui risultati della riduzione prima e della soppressione poi sia dei sostegni a favore dell’editoria sia del finanziamento all’attività politica.
Gianni Pisanu
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