Non moriremo democristiani! Moriremo democristiani?
Il 28 giugno 1983 il manifesto titolava a piena pagina “Non moriremo democristiani”. Il titolo, coniato da Luigi Pintor, accompagnava un suo editoriale. Notoriamente Pintor era persona pessimista, ma nell’occasione andò contro la sua impostazione intellettuale, pronunciandosi per un’ottimistica ripresa della Sinistra. Sbagliava, come la storia ci ha confermato fino ai nostri giorni [nella seconda illustrazione la prima pagina de il manifesto del 30 aprile 2013, in occasione della voto di fiducia parlamentare al governo di Enrico Letta, autentico e illustre democristiano, del Pd]. Ma per quanto vediamo oggi, come hanno sostenuto molti autorevoli commentatori, forse non sarebbe male morire democristiani: c’è di peggio. Intanto qualche nostalgico pensa di ricostituire la DC, anzi, vi è un movimento che sostiene che la DC non è mai morta, e ce ne comunicano l’avvenuta ricostituzione “in continuità giuridica con la DC storica, presunta sciolta ma non sciolta il 18 gennaio 1994″.
Di seguito qualche informazione al riguardo, contenuta in una lettera che in questi giorni circola in Italia, anche negli ambienti universitari, oggi fattaci pervenire da un nostro amico docente dell’Ateneo. E’ una curiosità: forse i nuovi democristiani non sono questi rispettabili (crediamo) nostalgici: sono altri, trasversali in tutti i partiti dell’agone politico.
[segue]
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DEMOCRAZIA CRISTIANA
Bologna 10 feb. 2021
https://www.democraziacristianastorica.it/
Cassazione 25999/2010, Trib. Civile di Roma 7756/2016, Trib. Civile di Roma n. 52415/2020 r.g.
IL SEGRETARIO POLITICO NAZIONALE
Prof. Nino Luciani
– AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
– AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
– ON.LI PRESIDENTI DELLA CAMERA E DEL SENATO
– ON.LI PARLAMENTARI DEPUTATI E SENATORI
– AUTORITA’ RELIGIOSE VESCOVILI
– UNIVERSITA’ STATALI E PONTIFICE
– STAMPA
Oggetto: Comunicazione di avvenuta ricostituzione della Democrazia Cristiana in Italia, in continuità giuridica con la DC storica, presunta sciolta ma non sciolta il 18 gennaio 1994.
Illustri Autorità, Università, Stampa,
1) Comunico a loro l’ avvenuta la ricostituzione giuridica del Partito della Democrazia Cristiana in Italia, con le deliberazioni del XIX Congresso Nazionale, il 24 ottobre 2020, mediante piattaforma informatica, in ragione delle restrizioni emergenziali. Sono stati nominati gli Organi dirigenziali e deliberato il Manifesto di intenti.
Per effetto di ciò, il partito può riprendere a fare politica nella necessaria condizione di legittimità e rappresentatività, nelle relazioni con le altre forze politiche e con le istituzioni. L’ambizione è ora partecipare alle elezioni pubbliche per riportare la DC in parlamento e negli altri consessi istituzionali, per ulteriori traguardi di “libertà e di giustizia sociale, ispirati ai principi cristiani” (Atto fondativo del 1943-45, art. 1).
2) Memori dell’antico ruolo dei “cattolici” nella storia d’Italia, la via è ottenerne la disponibilità (e, non meno, dei “non cattolici con uguali valori”) a rivelarsi, quale classe dirigente che già c’è, ma in ombra da 30 anni, a causa di vari ostacoli, quale l’occupazione abusiva di spazi della comunicazione sociale, da parte di lobby e partiti, orientati prevalentemente all’interesse privato.
3) La DC non è mai stata “sciolta”, poiché il 18 gennaio 1994 non fu convocata nessuna Assemblea dei Soci per decidere la fine e la nascita di nuove formazioni politiche, voluta dai Dirigenti del tempo ma senza il consenso assembleare, come rilevato dalla Corte di Cassazione (2010). Ad indurre i Dirigenti alla diaspora è stata una crisi istituzionale grave tra i grandi poteri dello Stato, con ricadute sulla tenuta elettorale del partito; ciò, oltre e specificamente, alcuni infortuni giudiziari, connessi con il finanziamento dei partiti.
4) Lo “scioglimento” della D.C. , per superare la crisi, non è stata la scelta più corretta. Crisi identiche in altri Paesi sono state superate con il licenziamento tempestivo dei responsabili. Basti considerare la sorte della DC in Germania: vale dire, essa è ancora là a beneficio del popolo tedesco.
5) Per 26 anni la D.C. è rimasta solo inattiva, essendo decaduti gli Organi nazionali della stessa, per effetto del mancato rinnovo alla scadenza.
Nel 2010 la Corte di Cassazione [1] ha confermato giuridicamente l’esistenza giuridica della D.C. .
Nel 2016, il Tribunale Civile di Roma [2] , invocato in volontaria giurisdizione con il fine di imprimere la riattivazione dell’organo principale (Assemblea dei Soci), dispose la convocazione della stessa il 26/27 febbraio 2017 a Roma, designando Nino Luciani per la formalità attuative.
Quella assemblea ha nominato, quale Presidente della Associazione, Giovanni Fontana, con l’incarico di convocare il Congresso per la nomina degli Organi.
Di seguito alle dimissioni di Fontana in data 29 giugno 2020, la convocazione del Congresso è stata disposta da Luciani, che il 10 settembre 2020 era stato nominato Presidente della Associazione, al posto del dimissionario Fontana, dalla Assemblea dei soci, convocata dal VicePresidente della Associazione.
6) La legittimità degli atti è risultata confermata ultimamente da due Ordinanze del Tribunale Civile di Roma:
– una che ha respinto la domanda di Renato Grassi, finalizzata a ritardare la presa d’atto del Giudice, della rinuncia di alcuni soci a un ricorso contro il congresso del 14 ott. 2018 [3];
– e una seconda che, in modo conclamato, ha respinto il ricorso di Renato Grassi e Mauro Carmagnola volto ad inibire il Congresso del 24 ott. 2020, passata in giudicato [4] .
Questi fatti evocano solo la punta dell’iceberg degli ostacoli alla ricostituzione degli Organi [5].
7) Adesso la DC, giuridicamente tornata, è aperta a tutti i democristiani, per un grande lavoro comune.
Quanto, in questa essenziale comunicazione (soprattutto i documenti giuridici) non trova esposizione, può essere conosciuto attraverso il sito ufficiale.
Cordiali saluti.
nino luciani
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NOTE. Si vegga sul sito ufficiale, indicato nella intestazione di questa lettera, in alto
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