Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza in Sardegna (Next Generation EU-Recovery Plan). Che fare?
Martedì 2 marzo il Consiglio regionale discuterà sulle proposte progettuali per la spendita dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza in Sardegna (Next Generation EU-Recovery Plan), per un ammontare di 7 miliardi e 690 milioni di euro (questa è la cifra di fonte regionale resa nota dalla stampa) da spendersi e rendicontarsi entro il 2026. A queste somme si aggiungono le risorse della programmazione 2021-2027 dei fondi strutturali europei, nonchè quelle residuali, e, anno per anno, quelle ordinarie di bilancio. Si tratta di disponibilità finanziarie enormi, mai viste, neppure negli anni dei piani di rinascita. Per quanto riguarda il Recovery Plan, gli interventi progettuali devono rispondere ai criteri stabiliti dalla Commissione e dal Parlamento europeo, declinando su 6 “missioni” fondamentali i 17 macro obbiettivi di sviluppo sostenibile fissati nell’Agenda Onu 2030, pienamente recepiti dall’Unione Europea. Le sei missioni sono: 1. Digitalizzazione, Innovazione, Competitività e Cultura; 2. Rivoluzione verde e transizione ecologica; 3. Infrastrutture per una mobilità sostenibile; 4. Istruzione e Ricerca; 5. Inclusione e Coesione; 6. Salute.
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Come Aladinpensiero non vogliamo formulare una nuova lista degli interventi da realizzare, quanto raccomandare che le risorse non vengano disperse ma al contrario concentrate su progetti che rispondano efficacemente ai bisogni delle popolazioni. In particolare appoggiamo le proposte dei Sindaci sardi, formulate direttamente o attraverso la loro associazione ANCI Sardegna e le Unioni dei Comuni sardi. Nel ribadire la necessità di interventi strutturali che ristabiliscano un riequilibrio con il Nord del Paese, consentendo parità di opportunità per un nuovo sviluppo della Sardegna, sollecitiamo che vengano individuati investimenti e iniziative che creino rapidamente nuova occupazione.
Ci interessa in questa fase richiamare le forze politiche a ricercare e praticare il massimo di unità tra di loro e il coinvolgimento delle espressioni organizzate della società, siano esse entità del mondo economico, dei sindacati, della cultura, del terzo settore e del volontariato. Richiediamo attenzione alla gestione dei fondi, riducendo al minimo il carico burocratico, chiamando alla massima collaborazione e disponibilità il personale delle pubbliche amministrazioni, operando anche radicali modifiche regolamentari che privilegino il conseguimento dei risultati rispetto alle procedure. Sosteniamo la richiesta dell’istituzione di un Osservatorio regionale di monitoraggio del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che coinvolga le entità sopra richiamate. Tutto ciò in analogia con l’Osservatorio nazionale indipendente di recente costituito su impulso della rivista online Sbilanciamoci!, a cui ha aderito anche Aladinpensiero, potendo, eventualmente, l’Osservatorio sardo costituirne articolazione territoriale.
Al riguardo si osserva come le funzioni del proposto Osservatorio regionale coincidano con il costituendo (da parte della Regione Sarda) Forum Regionale per lo Sviluppo sostenibile*, che, avendo rilevanza istituzionale, potrebbe coesistere con l’organismo di carattere spontaneo. O forse potrebbe trattarsi di un’unica entità, cosa possibile in applicazione dei principi di sussidiarietà (si parla qui di sussidiarietà orizzontale), sanciti dalla Carta costituzionale (art. 118).
Infine, convinti sostenitori dell’ecologia integrale e dell’esigenza di preparare il futuro così come ci esorta a fare Papa Francesco, mentre ricerchiamo anche in questa circostanza il massimo della partecipazione popolare a questa che consideriamo un’occasione storica da non sprecare, intendiamo iscrivere le nostre iniziative nel risveglio di un nuovo meridionalismo nell’interesse della Sardegna, del Sud e, in definitiva di tutta l’Italia e dell’Europa.
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* REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA – GIUNTA REGIONALE. DELIBERAZIONE N. 64/23 DEL 28.12.2018
Oggetto: Indirizzi per la costruzione della Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile (SRSvS).
“(…) La definizione della Strategia dovrà avvenire attraverso il coinvolgimento della società civile e a tal fine verrà costituito un Forum Regionale per lo Sviluppo Sostenibile quale spazio di informazione, ascolto, confronto e consultazione che si avvarrà di momenti di incontro, gestiti con metodologie partecipative, al fine di garantire il dialogo e lo scambio con tutte le parti sociali interessate”.
Sembra che la Regione stia per costituire questo Forum. Potrebbe essere incaricato di “sorvegliare” anche l’applicazione del Recovery Plan in Sardegna, considerato che i relativi progetti devono rapportarsi proprio agli obbiettivi dell’Agenda Onu 2030.
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ECCO LA LETTERA DEI SINDACI DELLE UNIONI DEI COMUNI SARDI CHE NOI APPOGGIAMO
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Al Presidente della Giunta Regionale
On. Christian Solinas
presidenza@pec.regione.sardegna.it
Al Presidente del Consiglio Regionale
On. Michele Pais
conisglioregionale@pec.crsardegna.it
Al Presidente di ANCI Sardegna
Emiliano Deiana
ancisardegna@pec.it
Al Presidente di UNCEM Sardegna
Daniela Falconi
ancisardegna@pec.it
(…) insieme a tutti i Presidenti delle Unioni aderenti alla Misura 5.8 della Programmazione Territoriale, che ha visto coinvolte n. 30 Unioni dei Comuni, che raggruppano circa 300 Comuni e rappresentano oltre un milione di cittadini sardi.
Nell’ambito del Recovery Plan che riguarderà la Sardegna chiedono un grande progetto di contrasto allo spopolamento, per lo sviluppo delle aree interne, montane, marginali e delle piccole isole che concentri risorse ingenti per superare un ritardo di sviluppo storico delle nostre comunità.
Gli interventi sulle infrastrutture di collegamento verso i centri più popolati, la connettività e le reti (5G e BUL), lo sviluppo locale e la mobilità sostenibile, le energie rinnovabili e la transizione energetica, gli investimenti sul capitale umano e sulla scuola, per una sanità territoriale a misura d’uomo, per il sostegno alla cultura diffusa.
Solo un grande progetto di contrasto alla desertificazione umana potrà consentire alla Sardegna di svilupparsi in maniera armonica ed equilibrata.
Perché noi pensiamo che in Sardegna città e paesi, aree urbane e aree rurali, zone interne, zone costiere ed isole minori debbano coesistere e svilupparsi in maniera armonica e bilanciata.
Confidando nel vostro interesse rispetto alle richiamate argomentazioni, ma soprattutto nella vostra attenzione verso le aree marginali della nostra terra e le popolazioni che le abitano, restiamo in attesa di un favorevole riscontro e porgiamo, con l’occasione, i più cordiali saluti.
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I sindaci di Cagliari (Paolo Truzzu), Sassari (Nanni Campus), Quartu Sant’Elena (Graziano Milia), Nuoro (Andrea Soddu) e Olbia (Settimo Nitzi) hanno firmato una lettera congiunta sul Recovery Plan – NGEu: “Non disperdere i fondi. Concentrarsi su un solo obiettivo”.
“Il Recovery Plan dovrà essere per l’Europa e per l’Italia non solo uno strumento per affrontare le negative conseguenze economiche delle misure di contrasto alla diffusione del coronavirus, ma anche un’opportunità e un’occasione per introdurre profondi mutamenti nel sistema economico e sociale. Ciò sarà possibile solo se prevarrà la capacità di indirizzare la spendita delle risorse su progetti credibili che possano davvero segnare un mutamento profondo e duraturo. Anche la Sardegna dovrà partecipare a questo percorso, rifuggendo dalla tentazione di disperdere le proprie possibilità di proposta in decine di progetti di svariata natura. Da questo punto di vista pensiamo che ci si dovrebbe concentrare su un solo obiettivo: il superamento dei due principali svantaggi dell’Isola rispetto al resto dell’Italia e dell’Europa. Da una parte la difficoltà di interconnessione tra le diverse parti della Sardegna, dall’altra un sistema di produzione di energia costoso e obsoleto. A questo scopo è indispensabile la realizzazione di una rete ferroviaria veloce e integrata come unico strumento utile a creare una connessione profonda fra le diverse parti della Sardegna. Storicamente la difficoltà di mettere in relazione sistemica l’intera isola è sempre stato uno degli impedimenti maggiori alla crescita economica e sociale della stessa, il Recovery Plan potrebbe e dovrebbe essere un’occasione da non perdere.
Allo stesso tempo, sviluppare il grande potenziale dell’Isola nel campo delle fonti energetiche rinnovabili per la produzione da elettrolisi di idrogeno verde decarbonizzato che non solo consentirebbe un drastico abbattimento delle emissioni di CO2, ma anche, in una regione potenzialmente ricca di rinnovabili, di progettare un futuro totalmente privo delle medesime emissioni”.
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NGEu-Recovery Plan in Sardegna. Crediamo sia da appoggiare la richiesta dei cinque sindaci sardi. E’ esagerato concentrasi su un solo obbiettivo, ma è giusto non disperdere i fondi in troppi progetti. Questo dei collegamenti ferroviari merita il podio, per l’utilità e per la sostenibilità. Ovviamente quanti ai sistemi energetici da utilizzare occorre essere sicuri nelle scelte da fare, per questo coinvolgendo gli esperti e le comunità scientifiche pertinenti. Intanto plaudiamo che in questa occasione sia sia trovata l’unanimità di intenti tra sindaci espressione di diverse appartenenze politiche.
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Come Aladinpensiero ne abbiamo parlato in più occasioni, eccone una: https://www.aladinpensiero.it/?p=99242
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PROSSIMI EVENTI
Venerdì 5 marzo alle ore 18.00 Il manifesto sardo e AladinPensiero organizzano un seminario web sul Recovery Plan in diretta dalla pagina Facebook, YouTube e dal sito del manifesto sardo.
Intervengono: Lilli Pruna, docente di Sociologia dei processi economici e del lavoro – Università di Cagliari; Chiara Maria Murgia, laureanda in Cooperazione Internazionale e Sviluppo presso La Sapienza Università di Roma; Alessandro Spano, docente di economia aziendale – Università di Cagliari; Enrico Lobina della Fondazione Sardinia; Graziella Pisu, esperta fondi strutturali europei, già direttore Centro di Programmazione RAS; Umberto Allegretti, professore emerito di diritto pubblico – Università di Firenze; Andrea Soddu, sindaco di Nuoro. Coordinano Roberto Loddo de il manifesto sardo e Franco Meloni di AladinPensiero.
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Giuseppe De Rita interviene sul Corriere proponendo realismo (forse troppo): “Un Recovery plan all’insegna del massimo realismo”.
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