Appello: Uniamoci per salvare l’Italia

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Un’iniziativa dell’ANPI, a cui aderiamo convintamente.
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Uniamoci per salvare l’Italia. Per sconfiggere la pandemia, ricostruire il Paese, promuovere una democrazia più ampia e più forte, urge l’impegno delle forze migliori della società. Occorre una nuova visione per il nostro Paese. Cambiare per rinascere, ricomporre ciò che è disperso, unire ciò che è diviso, donare vicinanza dove c’è solitudine, vincere la paura costruendo fiducia.
Lanciamo un appello per una grande alleanza democratica e antifascista per la persona, il lavoro e la socialità, mettendo a valore ogni energia disponibile dell’associazionismo, del volontariato, del Terzo settore, del movimento sindacale, della cooperazione, delle giovani generazioni, del mondo della cultura, dell’informazione, delle arti e della scienza, della società civile, della buona economia, col sostegno delle istituzioni e dei partiti democratici.
Un’alleanza che guardi al dramma presente attraverso i valori della solidarietà e della prossimità promuovendo una nuova cultura politica dell’ascolto e dell’incontro, ma guardi anche al futuro, affinché l’Italia del dopo Covid non sia la restaurazione dei vecchi e fallimentari modelli economici e valoriali, ma si avvii verso il cambiamento sulla strada tracciata dalla Costituzione.
Un’alleanza che contrasti l’insopportabile crescere delle diseguaglianze, combatta l’avanzare incessante delle mafie e della corruzione, sostenga il valore della vita e la dignità della persona umana e il lavoro come fondamento della Repubblica, assuma il valore e la cultura della differenza di genere, rivendichi la tutela della salute come diritto fondamentale, la centralità della scuola e della formazione, la piena e reale libertà di informazione oggi insidiata da vere e proprie intimidazioni.
Un’alleanza che unisca giovani e anziani, donne e uomini, laici e religiosi, persone di diverse opinioni, ma unite sui principi dell’antifascismo, per un Paese che torni a progredire pienamente, su basi nuove, sulla strada della democrazia e della partecipazione e dove l’economia sia finalmente al servizio della società e della persona, come più volte ricordato anche da Papa Francesco.
Un’alleanza che abbia a base i valori non negoziabili della pace e dei diritti umani, che si opponga all’insensata corsa alla produzione di armamenti, che abbia nell’agenda e nel cuore l’impegno per la difesa dell’ambiente e contro il riscaldamento globale, che guardi all’Europa davvero dei popoli, un’Europa come una risorsa e non come un nemico, che si opponga ad ogni violazione della legalità democratica, che consegni al nostro popolo e alle giovani generazioni l’insegnamento del passato e la speranza del futuro.
Un’alleanza che dia nuova vitalità alla partecipazione democratica in un parlamento del quale sia assicurata la centralità nei processi politici e decisionali.
Questo è il messaggio che intendiamo portare ovunque sul territorio, affinché si trasformi in una inedita, pacifica e potente mobilitazione nazionale.
Abbiamo alle spalle una straordinaria esperienza di valori chiamata Resistenza, sulla cui base è nata la Repubblica e la Costituzione, cioè la nuova Italia. Sono i valori della giustizia sociale, della libertà, della democrazia, della solidarietà, della pace. È giunto il momento di promuovere con lo sguardo di oggi un impegno democratico e antifascista che viene da lontano: uniamoci per salvare l’Italia, uniamoci per cambiare l’Italia
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Ufficio stampa: Andreina Albano – andreinaalbano@gmail.com – 3483419402

Piena adesione del Coordinamento per la democrazia costituzionale all’appello dell’Anpi
Dichiarazione di Alfiero Grandi, vicepresidente vicario del CDC

Il Coordinamento per la democrazia costituzionale (CDC) esprime piena adesione e un impegnato sostegno all’iniziativa promossa dall’Anpi con l’appello che punta ad unire le forze sociali e politiche che si riconoscono nella Costituzione.
Unire le forze è indispensabile di fronte alle minacce che investono le stesse conquiste democratiche.
Per troppo tempo si è pensato che queste conquiste non potessero essere messe in discussione, mentre oggi assistiamo a tentativi eversivi negli stessi Stati Uniti, a derive autoritarie in diversi paesi, anche europei, senza sottovalutare le serie preoccupazioni per il futuro della democrazia anche nel nostro paese.
Attuazione piena dei principi costituzionali, restituire credibilità alle istituzioni democratiche, a partire dalla centralità del parlamento, sono condizioni indispensabili per realizzare gli obiettivi contenuti nell’ appello.
Il Coordinamento per la democrazia costituzionale condivide pienamente l’obiettivo di dare vita nei territori del nostro paese ad iniziative comuni che, confermando l’unità nazionale, contrastino vecchie e nuove ingiustizie, aggravate dalla pandemia e dalla crisi sociale ed economica che ne è seguita.
Il CDC darà fin d’ora notizia ai comitati territoriali dell’appello con l’indicazione di partecipare attivamente alla costruzione delle iniziative comuni.
Per la Presidenza del CDC
Alfiero Grandi

Roma, 8 gennaio 2021
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Questo è il clima che vorremo si creasse in Italia per affrontare la crisi sanitaria, economica e sociale che imperversa e che non si risolverà in tempi brevi
Pillole di Storia. schermata-2021-01-12-alle-11-06-39
- Discorso di Alcide De Gasperi alla Conferenza di pace di Parigi (10 agosto 1946)Il video (IstitutoLuceCinecittà)
«Prendo la parola in questo consesso mondiale e sento che tutto, tranne la vostra personale cortesia, è contro di me: è soprattutto la mia qualifica di ex nemico, che mi fa ritenere un imputato, l’essere arrivato qui dopo che i più influenti di voi hanno già formulato le loro conclusioni in una lunga e faticosa elaborazione.
[...] Ho il dovere innanzi alla coscienza del mio paese e per difendere la vitalità del mio popolo di parlare come italiano, ma sento la responsabilità e il diritto di parlare anche come democratico antifascista, come rappresentante della nuova Repubblica che, armonizzando in sé le sue aspirazioni umanitarie di Giuseppe Mazzini, le concezioni universalistiche del cristianesimo e le speranze internazionalistiche dei lavoratori, è tutta rivolta verso quella pace duratura e ricostruttiva che voi cercate e verso quella cooperazione fra i popoli che avete il compito di stabilire.
[...] Signori Delegati, grava su voi la responsabilità di dare al mondo una pace che corrisponda ai conclamati fini della guerra, cioè all’indipendenza e alla fraterna collaborazione dei popoli liberi. Come italiano non vi chiedo nessuna concessione particolare, vi chiedo solo di inquadrare la nostra pace nella pace che ansiosamente attendono gli uomini e le donne di ogni Paese che nella guerra hanno combattuto e sofferto per una mèta ideale. Non sostate sui labili espedienti, non illudetevi con una tregua momentanea o con compromessi instabili: guardate a quella mèta ideale, fate uno sforzo tenace e generoso per raggiungerla.
È in questo quadro di una pace generale e stabile, Signori Delegati, che vi chiedo di dare respiro e credito alla Repubblica d’Italia: un popolo lavoratore di 47 milioni è pronto ad associare la sua opera alla vostra per creare un mondo più giusto e più umano.[Il discorso integrale]»
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OPINIONI – PAOLO FADDA
Paolo Fadda su L’Unione Sarda.
12 Gennaio 2021. L’intervento
Verrà il tempo di ricostruire
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