Primo Seminario online di Costituente della Terra: Geopolitica della conoscenza digitale
La nostra “Costituente Terra” perseguendo il suo progetto della promozione di un nuovo pensiero e di una critica della deriva in atto ai fini dell’instaurazione di tale nuovo ordine mondiale, comincia il suo programma per il 2021, con un seminario volto a porre in questione la grande realtà mitica del nostro tempo: l’informatica e la digitalizzazione universale. [segue] Tutti ne sappiamo le meraviglie, ma non tutti sono al corrente delle problematiche e dei pericoli che vi sono connessi, che possono giungere fino a gravi perturbazioni delle libertà e dell’ambiente umano, tanto che una delle sezioni del nostro sito e della relativa ”Biblioteca di Alessandria”, è stata intitolata agli “Hitler artificiali”. È significativo che nel momento cruciale dell’assedio al Campidoglio a Washington i responsabili dei colossi informatici abbiano dovuto impedire al Presidente eversore degli Stati Uniti Donald Trump l’accesso ai social, cosa peraltro che apre più problemi di quanti ne risolva.
Il primo seminario dell’anno (in via informatica!) sarà destinato a questo tema e sarà tenuto mercoledì 27 gennaio 2021 alle ore 16, su una piattaforma digitale il cui link sarà comunicato a tutti coloro, iscritti o no a “Costituente Terra”, che vorranno partecipare, e lo chiederanno rispondendo a questo indirizzo o scrivendo a paolosordi@pm.me .
La proposta di seminario è stata elaborata da tre autorevoli esperti di informatica umanistica: Paolo Sordi, dell’Università LUMSA, Domenico Fiormonte, dell’Università di Roma Tre, Paolo Monella dell’Università di Palermo.
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Il seminario è impostato così:
Geopolitica della conoscenza digitale
Come Internet, e in generale i processi di digitalizzazione, hanno cambiato l’idea e la pratica di conoscenza? Il seminario illustra l’abbandono da parte della rete di un modello aperto di scambio e diffusione dei saperi per trasformarsi in un cerchio chiuso di interessi e manovre geopolitiche globali. Mettere al centro del dibattito la questione della conoscenza ha lo scopo di rendere più consapevoli del loro ruolo tutti e tutte coloro che lavorano nella scuola, nell’università e nella ricerca, perché, se le politiche visibili sembrano ignorare questi settori, la realtà è che tutte le innovazioni maggiori si stanno concentrando in queste aree e i loro effetti saranno profondi e di lungo periodo.
Una delle conseguenze della standardizzazione prodotta da GAFAM (l’acronimo attraverso il quale si è soliti indicare Google, Apple, Facebook, Amazon e Microsoft, alle quali si possono comunque aggiungere tutti i giganti multinazionali alfieri della società algoritmica delle piattaforme: Netflix, Airbnb, Uber, ecc.) è infatti la perdita, a vari livelli, della diversità culturale. Per questo oggi si parla apertamente di “colonialismo digitale” e degli effetti devastanti per le democrazie, le culture, la privacy e i diritti umani. Eppure, contrariamente alla narrazione dominante, questa tendenza può essere contrastata e uno degli scopi del seminario è mostrare come sia possibile progettare e usare tecnologie e modelli alternativi, rispettosi delle diversità culturali, sia a livello locale sia globale. Per fare questo saranno illustrati casi di studio, soluzioni e pratiche alternative, evitando le separazioni classiche tra apocalittici e integrati, spostando la discussione su esempi positivi la cui esistenza è oscurata dallo storytelling velenoso dell’ineluttabilità degli algoritmi e della profilazione di massa.
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Il seminario si articolerà in tre interventi di 20/30 minuti massimo ciascuno (rispettivamente Fiormonte, Sordi, Monella) che verteranno su:
– il potere delle infrastrutture: cavi, snodi, data center, applicazioni,
– il potere della narrazione: la società delle piattaforme,
– il potere della formazione: la didattica a distanza privatizzata.
Un intervento conclusivo comune, della stessa durata, avrà ad oggetto:
– il contropotere: tecnologie e strumenti per una decolonizzazione della conoscenza.
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Restiamo in attesa della vostra iscrizione.
[…] Presentazione del Seminario online su aladin.it […]
Farwest fuori del controllo democratico digitale (strapotere di poche piattaforme in USA e Cina), e finanziario (bolla 50 volte il PIL mondiale), e globalizzazione non regolata; esito crescente polarizzazione della ricchezza, senso di espropriazione di una larga fascia di classe media, disoriantamento che facilita il desiderio semplicistico di affrontare problemi della società sempre più complessa e potenzialmente ricca di opportunità e spazi per la creatività e curiosità (crossfertilization accelerata). L’Europa deve riferirsi come soggetto politico con un “vaste programme” , e nuovi orizzonti per i giovani. La proprietà dei propri dati sarà forse la sfida democratica più importante del prossimo futuro.
[…] – Ulteriori informazioni. […]