Documento del Consiglio comunale di Cagliari sul sistema sanitario, approvato all’unanimità

Stemma Comune CagliariOrdine del giorno in esito al dibattito svolto in Consiglio Comunale
sul sistema sanitario della città di Cagliari
[3/12/2020]
Il Consiglio Comunale di Cagliari, a seguito della richiesta di dibattito prot. n. 239560/2020 del 27 settembre 2020 (presentata dalla consigliera Francesca Ghirra e più), nella seduta del 24 novembre 2020, ha avviato la discussione sul sistema sanitario della città di Cagliari. In esito ai numerosi interventi, il medesimo Consiglio ha approvato il seguente ordine del giorno. [segue]
Premesso che
1. Il sistema (o servizio) sanitario nazionale è un’organizzazione – formata da istituzioni, persone e risorse – finalizzata a fornire servizi di assistenza sanitaria a tutela della salute della popolazione. In particolare, avuto riguardo alle istituzioni interessate, si evidenzia che si tratta di un insieme di enti e organi che concorrono al raggiungimento degli obiettivi di tutela della salute dei cittadini.
2. Tale sistema, infatti, è formato:
a) a livello nazionale, dal Ministero della Salute, dal Consiglio Superiore di Sanità, dall’Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro – Ispesl (incorporato dal 2013 nell’Inail, ma tuttora operante avuto riguardo alla funzione) e da numerosi istituti ed enti statali di notevole importanza tra cui, ad esempio, l’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) alla quale sono attribuite importanti funzioni;
b) a livello regionale, dalle Regioni (e dalle Province Autonome), dalle Aziende Sanitarie Locali e dalle Aziende Ospedaliere, attraverso le quali le Regioni assicurano l’assistenza sanitaria.

3. In qualche misura, anche le Università – attraverso l’attività di formazione degli operatori e l’erogazione di servizi – partecipano al sistema sanitario che vede altresì la presenza di numerose strutture di natura privata, autorizzate ad operare in regime di convenzionamento e accreditamento nel rispetto dei livelli essenziali di assistenza (LEA), di
parametri economici e delle direttive pubbliche in genere.
4. Tutti questi soggetti sono chiamati a dare attuazione, a diverso titolo, al diritto all’assistenza sanitaria, sussistente in capo ai singoli cittadini e che trova il massimo fondamento nell’art. 32 della Costituzione della Repubblica e nell’art. 13 della Carta Sociale Europea.
5. In tale ambito, la legge costituzionale n. 3 del 2001, riscrivendo l’art. 118 della Costituzione, ha attribuito le funzioni amministrative ai Comuni ad eccezione dei casi in cui, per assicurare l’esercizio unitario delle stesse, siano conferite ad altri enti. Mentre prima della riforma l’attribuzione delle funzioni avveniva sulla base del c.d. “principio del parallelismo” (secondo cui al titolare della funzione legislativa compete anche quella
amministrativa) ora l’attribuzione di funzioni si realizza applicando il c.d. “principio di sussidiarietà” (secondo il quale le funzioni pubbliche devono essere esercitate dall’ente più vicino ai cittadini).
6. Tuttavia l’ordinamento non affida ai comuni l’organizzazione e la gestione dei servizi sanitari. Peraltro – dovendo il Sindaco farsi carico della salute e delle esigenze di protezione sociale dei cittadini – diviene fondamentale l’azione del Comune in termini di controllo, proposta e, lato sensu, “rivendicazione” nei confronti sia dei livelli nazionale e regionale che delle aziende sanitarie e ospedaliere.
7. Nella prospettiva ora delineata, e quindi ai fini della tutela della salute, deve essere affermato che:
a) sussiste una stretta relazione tra condizioni socio-economiche, ambiente, alimentazione e salute dei cittadini;
b) non può essere il libero mercato l’unico principio ordinatore del mondo, dovendo affermarsi una sfera pubblica che agisce in nome di un interesse generale di giustizia e coesione sociale;
c) l’ospedale non può essere considerato l’unica sede in cui si tutela la salute ma va visto come lo strumento finale cui fare ricorso dopo aver utilizzato gli altri strumenti a disposizione, costituiti da una corretta pianificazione urbanistica e da una programmazione che metta al centro delle politiche la salute dei cittadini e la tutela delle risorse di supporto alla vita (acqua, aria, suolo, alimenti);
d) i cittadini devono essere orientati verso l’assunzione di comportamenti ecologicamente corretti e salutari che possono essere incentivati anche attraverso la promozione e il sostegno della medicina di base.
8. Purtroppo, il momento storico attuale è nel complesso caratterizzato dall’aumento della precarietà, della povertà e dei livelli di diseguaglianza, da una contaminazione diffusa dei contesti ambientali e dai cambiamenti climatici che aggravano tutte le criticità esistenti.
9. In questi ultimi anni, spesso, si è registrata una tendenza al “gigantismo” aziendale, generalmente giustificato dall’esigenza di garantire competitività ed economie di scala. Tale tendenza, purtroppo, ha investito anche il sistema sanitario, attraverso l’introduzione di modelli aziendalisti che spesso hanno fatto venir meno il legame tra le istituzioni sanitarie e i territori. In tale contesto, va riaffermata la necessità che i livelli di governo – anche nel settore sanitario – siano in stretto rapporto con gli ambiti ottimali per dare adeguate e tempestive risposte ai bisogni di salute dei cittadini.
10. Inoltre permane, vieppiù accentuata dall’emergenza sanitaria da covid-19, una inaccettabile carenza di personale che costituisce la causa principale della difficoltà ad utilizzare al meglio le dotazioni sanitarie di diagnosi e cura a disposizione, oltre che la causa della difficoltà ad assicurare l’indispensabile continuità dell’assistenza ospedale-territorio.
11. In questo contesto deve essere riaffermato con forza il diritto dei cittadini alla tutela della salute, vale a dire ad una sanità pubblica, e tendenzialmente universalistica, che dovrà essere integrata dal volontariato (che comunque non potrà mai essere sostitutivo delle funzioni pubbliche).
Considerato che
12. La rete ospedaliera di Cagliari offre servizi di portata regionale, in considerazione del fatto che la città ospita realtà come l’Azienda Ospedaliera Brotzu e i Presidi Ospedalieri “A. Cao” e “A. Businco”, vere e proprie eccellenze nel panorama socio-sanitario della Sardegna.
13. Già dal mese di marzo 2020, quando l’Ospedale Santissima Trinità di Cagliari è stato individuato come “Ospedale Covid” nella fase 1 della pandemia da coronavirus, la città di Cagliari ha dato un enorme contributo nella lotta contro il virus.
14. La situazione nell’Ospedale Santissima Trinità stava determinando gravi ripercussioni sull’Ospedale Brotzu e sul Policlinico di Monserrato, ai quali viene chiesto di sopperire alle difficoltà progressive incontrate dal presidio ospedaliero cagliaritano con l’aumento incalzante dei contagi nell’Isola.
15. Con la ripresa dei contagi e la riduzione dei posti letto disponibili per pazienti non Covid negli ospedali cagliaritani, i pazienti venivano trasferiti – dai reparti di Medicina del Santissima Trinità, del Policlinico e del Brotzu – negli ospedali di Muravera, San Gavino e Iglesias.
16. Con deliberazione n. 17/10 del 1 aprile 2020, la Giunta Regionale ha approvato la riorganizzazione delle attività assistenziali ospedaliere e territoriali e, in ottemperanza all’articolo 8 del decreto legge 9 marzo 2020, n. 14, ha istituito Unità Speciali di Continuità Assistenziale (USCA).
17. Nel novembre 2020 è stato finalmente attivato il Piano di riorganizzazione della rete ospedaliera in emergenza Covid-19, col quale è stato previsto il potenziamento di specifiche attività assistenziali, quali l’incremento dei posti letto di terapia intensiva e sub-intensiva, la separazione dei percorsi e l’individuazione, nei Pronto Soccorso, di distinte
aree di permanenza per i pazienti sospetti Covid-19 ed il potenziamento dei mezzi per i trasporti secondari.
18. L’Azienda Tutela Salute Sardegna e l’Assessorato Regionale alla Sanità hanno fortemente raccomandato la vaccinazione antinfluenzale per la stagione autunnale e invernale 2020, con l’obiettivo di semplificare la diagnosi e la gestione dei casi sospetti da Covid-19 e ridurre le complicanze da influenza nei soggetti a rischio e gli accessi al pronto soccorso; nonostante ciò tantissimi cittadini cagliaritani, anche “over 65” o immunodepressi, non hanno ancora potuto accedere alla vaccinazione data la scarsa disponibilità delle dosi di vaccini presso i medici di medicina generale e i pediatri.
Considerato altresì che
19. La situazione sanitaria generale, aggravata dall’epidemia da Covid-19, evidenzia difficoltà a tutti i livelli che possono trovare adeguata soluzione solo attraverso uno sforzo comune. Pertanto non si ritiene di dover condividere le campagne aggressive contro gli eventuali errori del Governo centrale, della Regione e, più in generale, dei soggetti che formano il sistema sanitario: in una situazione quale quella oggi esistente – che richiede la massima collaborazione – ciò si rivelerebbe l’errore più grave.
20. Attualmente, i dati riguardanti la Sardegna sono tra i meno preoccupanti in Italia mentre le difficoltà operative e le criticità sono le stesse presenti nelle altre Regioni a prescindere dall’orientamento politico delle singole amministrazioni.
21. In siffatto contesto va riaffermata l’esigenza di una leale collaborazione tra le istituzioni, ed in particolare la Regione e il Governo nazionale, per consentire una gestione coordinata dall’emergenza sanitaria, valutando con serenità anche le modalità, i tempi e le condizioni di ingressi nell’Isola controllati dal punto di vista sanitario.
22. Per portare a soluzione le difficoltà che la comunità regionale (e, con essa, la città di Cagliari) si appresta ad affrontare, va quindi riaffermata l’esigenza di anteporre il bene comune e l’interesse dei cittadini alle ambizioni dei partiti e delle coalizioni di governo.
23. È altresì evidente che il sistema sanitario locale potrà esprimere tutta la sua forza e garantire una reale vicinanza alle esigenze della popolazione solo se verrà svincolato da decisioni incentrate quasi esclusivamente su parametri di natura economica e aziendalista senza considerare una conoscenza effettiva dei territori e le ricadute che il sistema sanitario ha sul tessuto sociale e sulla qualità della vita.
Impegna il Sindaco e la Giunta
a continuare le necessarie interlocuzioni, con tutti i soggetti istituzionali a diverso titolo e livello coinvolti nell’organizzazione e nella gestione dei servizi sanitari, ed in particolare col Presidente della Regione Sardegna e la Giunta Regionale, finalizzate a garantire la tutela della salute dei cittadini ed in particolare a:
a) conoscere quotidianamente la curva epidemiologica della città di Cagliari e il funzionamento della rete ospedaliera;
b) sollecitare il funzionamento delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale (USCA), al fine di coordinare i servizi essenziali e vitali di assistenza domiciliare socio-sanitaria e garantire l’assistenza domiciliare materiale “di base” delle persone (alimentazione, igiene, ecc.) durante la cura Covid a domicilio;
c) verificare e sollecitare presso l’ATS Sardegna adeguate forniture di vaccini antinfluenzali per i medici di base e i pediatri e sollecitare assunzioni di personale medico e infermieristico per sopperire alla carenza di organico nelle strutture sanitarie”;
d) sollecitare l’apertura di “Covid hotel” per chi non può essere assistito a casa, prevedendo anche l’assistenza di base per persone non autosufficienti e con disabilità;
e) collaborare con l’ATS e le ASSL al fine di garantire la formazione sui “protocolli Covid” del personale e operatori, includendo i caregivers, da applicarsi all’assistenza domiciliare (delle persone o famiglie con anziani non autosufficienti, con disabilità) che si svolge nei domicili e nelle strutture (comunità alloggio e comunità integrate) della città, mettendo anche a disposizione il personale comunale che voglia aderire e gli operatori del terzo settore ed enti qualificati, per le procedure da attuare;
f) promuovere un modello organizzativo della sanità pubblica, “a rete” e non di tipo “piramidale”, che si muova in una logica in cui chi governa la sanità deve essere presente nei territori: in pratica occorre rafforzare l’interfaccia tra i bisogni e l’organizzazione delle risposte ai bisogni;
g) promuovere azioni, nei confronti delle aziende sanitarie, finalizzate a favorire il superamento dell’assistenza territoriale basata unicamente sull’erogazione di prestazioni occasionali e frammentate per andare verso la presa in carico complessiva della persona che non si limiti a dare risposte assistenziali solo all’emergere acuto del bisogno;
h) prevedere un maggiore e più qualificato coinvolgimento degli operatori socio-sanitari presenti nel territorio: l’obiettivo fondamentale deve essere quello di dare maggiori motivazioni e non limitarsi alla mera gestione burocratica del personale;
i) prevedere nuovi investimenti in risorse umane e presidi territoriali che costituiscono il nucleo sul quale fondare un’organizzazione sanitaria efficiente, moderna e capillare;
l) prevedere lo svolgimento dei tirocini formativi della Facoltà di Medicina anche sul territorio; in tale prospettiva, l’Università dovrebbe formare nuovi medici e nuovo personale sanitario in genere, sempre più capace di interagire e rispondere ai bisogni di salute della popolazione sul territorio, non solo in chiave tecnologica e di iper specializzazione ma affinando la capacità di diagnosi anche attraverso l’ascolto, l’accoglienza e la solidarietà
che consenta una presa in carico delle persone nel loro insieme e non solo sulla base di specifiche patologie per singoli organi;
m) assicurare che la tutela della salute dei cittadini venga posta al centro di ogni altra politica amministrativa del Comune: dall’urbanistica ai trasporti, dall’istruzione all’edilizia pubblica e privata, essendo ormai nozione acquisita che i principali danni alla salute derivino dall’ambiente;
n) rivendicare, presso la Regione, le Aziende Sanitarie e le Aziende Ospedaliere, il potenziamento del personale sanitario e socio-assistenziale e l’eliminazione del precariato e dello sfruttamento del lavoro professionale ancora presente in questo campo.

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