Costituente Terra
una Terra
un popolo
una Costituzione
una scuola
La Lettera n.20 del 30 luglio 2020.
Care Amiche ed Amici,
La richiesta di Costituente Terra di convocare una Conferenza Mondiale sulla Sanità sull’esempio di quello che fecero nel 1945 le Nazioni Unite a San Francisco dopo la prova devastante della seconda guerra mondiale, comincia a fare il suo cammino. La novità della proposta, avanzata nell’ultima Newsletter di Costituente Terra e ora pubblicata sul nostro sito, sta nell’avvio di un costituzionalismo che porti intanto alla creazione della prima istituzione globale di garanzia, volta alla tutela del diritto umano universale alla salute.
Al di là di questa iniziativa è andata avanti in questi mesi da parte nostra nonostante la difficoltà della situazione, la messa in opera del sito www.costituenteterra.it, costruito con grande maestria e genialità da Edmondo Crestini, che ne curerà anche la gestione e l’arricchimento informatico e tecnico. A tale sito abbiamo affiancato anche, come avevamo promesso, un sito chiamato “labibliotecadialessandria.costituenteterra.it” a cui si può accedere direttamente dal primo, cliccando sulla relativa icona sul fondo della home page (accanto alle categorie), o anche direttamente dal web. La Biblioteca è infatti aperta a tutti e crescerà con l’apporto di tutti, in modo che il processo costituente sia sorretto dalla memoria e proteso al pensiero del futuro.
La Biblioteca attraverso le sue varie “Sale” offrirà libri e testi durevoli che possano servire all’avanzamento delle nuove frontiere del diritto e alla costruzione del nuovo pensiero dell’unità umana e della continuazione della storia.
Quasi a offrirvi una sommaria mappa dei siti e dei lavori in corso vi segnaliamo che in Costituente Terra nella sezione “Il processo costituente” abbiamo pubblicato una video-lezione del prof. Ferrajoli all’Università di Roma Tor Vergata dal titolo “Una sfera pubblica globale e una Costituzione della Terra”; nella sezione “Si salvano insieme” un grido d’allarme del domenicano brasiliano Frei Betto sul presidente Bolsonaro come di “Un assassino al governo”; nella sezione “Disimparare l’arte della guerra” la notizia di una sentenza della Corte europea dei diritti umani che afferma la legittimità del boicottaggio politico di Israele per la sua intenzione di annettersi gran parte dei territori occupati della Palestina; nella sezione “L’unità umana” abbiamo pubblicato uno scritto di Raniero La Valle, “L’unigenita”, che allude alla comune origine e destino della famiglia umana, e un altro su “Unità ed eguaglianza umana”, oltre a un appello che viene dall’Etiopia per la salute come bene umano universale, cui pure fa riferimento, nella sezione “I due sovrani”, un articolo del prof. Francesco Domenico Capizzi sulla situazione catastrofica negli Stati Uniti; nella sezione “Il principio femminile” abbiamo messo una sintesi da un testo di Italo Mancini su una alternativa alla cultura patriarcale nel diritto. Questa sezione è introdotta da una foto di Marianella Garcia Villas, la martire salvadoregna trentatreenne, avvocata dei poveri, uccisa dal regime militare, mentre la Sala corrispondente della Biblioteca è contrassegnata da un’immagine dell’indiano Taj Mahal, il più bell’edificio mai costruito in onore di una donna.
Altre sezioni del sito che via via saranno curate sono “La conversione del pensiero”, “Le frontiere del diritto”, “L’ecologia integrale e la Laudato Sì’” (l’enciclica di papa Francesco si trova nella Biblioteca di Alessandria), “Il lavoro e il Sabato”, “Dimenticare Teodosio” (ovvero l’uscita dall’età costantiniana), “La resistibile ascesa dei Führer artificiali”.
Nel sito “La Biblioteca di Alessandria”, che nelle sue diverse Sale riecheggia analoghe tematiche, abbiamo raccolto finora due testi fondativi di Luigi Ferrajoli, il Manifesto per l’eguaglianza e Il costituzionalismo oltre lo Stato, e poi un libro che esprime l’eredità politica ed umana di Claudio Napoleoni, “Cercate ancora”, due conversazioni di impronta antropologica di Raniero La Valle, ” Non c’è più né Giudeo né Greco” e “Chi è dunque l’uomo?”, con una “Nota lunga e bigia” di Giovanni Benzoni.
Vi è poi la Costituzione italiana (altre ve ne saranno), la Convenzione contro il genocidio, e, tra i precedenti del nuovo costituzionalismo, “da Ur ad Abu Dhabi”, c’è la Dichiarazione di Nuova Delhi di Mikhail Gorbaciov e Rajiv Gandhi del 27 dicembre 1986, nonché (in varie lingue) il katékon, l’Appello a resistere per un mondo non genocida patria di tutti, patria dei poveri.
Ne avete da leggere! D’altronde non si può mai smettere di farlo.
Con i più cordiali saluti
www.costituenteterra.it
Newsletter n.20 del 30 luglio 2020
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COSTITUENTE TERRA CHIEDE UNA CONFERENZA MONDIALE DELIBERATIVA SULLA SANITÀ
26 LUGLIO 2020 / COSTITUENTE TERRA / IL PROCESSO COSTITUENTE /
Costituente Terra ha avanzato ai leaders mondiali la proposta della convocazione di una Conferenza mondiale della Sanità. Il modello è quello delle delle Nazioni che nel 1945 si riunirono a San Franciisco dopo la grande prova della guerra mondiale. La Conferenza dovrebbe istituire la prima grande istituzione mondiale di garanzia per l’attuazione del diritto umano universale alla salute. Secondo il filosofo del diritto prof. Ferrajoli che è tra i maggiori ispiratori di questa iniziativa con ciò si verrebbe a realizzare il primo sprazzo di un vero costituzionalismo mondiale.
Questo l’appello di Costituente Terra:
L’epidemia del Coronavirus con il suo carico quotidiano di morti e di contagiati, ha svelato l’insensatezza delle politiche dei tagli alla spesa sanitaria e di privatizzazione della sanità pubblica. Dopo anni di svalutazione liberista, essa ha mostrato il valore inestimabile della sanità pubblica e del suo carattere universalistico e gratuito, in attuazione del diritto costituzionale alla salute. Non solo. Il coronavirus ha colto tutti i governi impreparati, svelandone la totale imprevidenza. Benché il pericolo di una pandemia fosse stato previsto fin dal settembre 2019 da un rapporto della Banca Mondiale e fosse comunque prevedibile per l’intensificarsi delle epidemie in questi ultimi anni (Ebola, Hiv1, Hendra, Sars, Mers, influenza aviaria), nulla è stato fatto per fronteggiarlo. In vista delle guerre si fanno esercitazioni militari, si costruiscono bunker, si mettono in atto simulazioni di attacchi e tecniche di difesa. Contro il pericolo annunciato di una pandemia non è stato fatto assolutamente nulla. Giacché la prevenzione costa e per la Sanità privata non è immediatamente redditizia.
Il paradosso è stato raggiunto con le attrezzature sanitarie. In previsione delle guerre si accumulano armi, carri armati e missili nucleari. Il coronavirus ci ha fatto scoprire l’incredibile mancanza delle misure più elementari per fronteggiare il contagio: dalla scarsità dei posti letto e dei reparti di terapia intensiva a quella di respiratori, tamponi e mascherine, fino all’assurda insufficienza di medici e infermieri e all’assenza di un’adeguata organizzazione per l’assistenza territoriale e domiciliare. Naturalmente questa imprevidenza si è rivelata nella maniera più drammatica nei Paesi, come gli Stati Uniti, che difettano di una Sanità pubblica. In questi Paesi chi non ha un’assicurazione adeguata non può curarsi e decine di milioni di poveri sono abbandonati a se stessi. Impreparazione e imprevidenza sono inevitabili nei Paesi poveri. Ma sono solo il segno di un’incredibile follia quando riguardano le grandi Potenze, debolissime quanto alla difesa della vita e della salute dei loro cittadini. Negli Stati Uniti il presidente Trump ha in gran parte smantellato la modesta riforma sanitaria di Obama, lasciando milioni di poveri senza la possibilità di curarsi. La più grande potenza del mondo continua a produrre armi sempre più micidiali contro nemici inesistenti, ma si è trovata sprovvista di respiratori e tamponi e ha così provocato centinaia di migliaia di morti tra i suoi cittadini.
Di qui la sollecitazione sul nostro futuro sollecitata da questa assurda imprevidenza. Le pandemie sono fenomeni globali, peraltro sempre più frequenti nei nostri tempi a causa del nostro rapporto malsano con l’ambiente. Quella del coronavirus si è rivelata un effetto collaterale delle tante catastrofi ecologiche – delle deforestazioni, dell’inquinamento dell’aria, del riscaldamento climatico, della perdita della biodiversità – ed ha perciò svelato i nessi che legano la salute delle persone alla salute del pianeta. Ha inoltre mostrato la nostra profonda interdipendenza, in forza della quale la salute di ciascuno dipende dalla salute degli altri e comporta perciò la responsabilità di tutti nel far fonte al virus.
Se ne può trarre un insegnamento: il carattere globale del contagio richiede una risposta a sua volta globale, e non soltanto locale. La pandemia sarebbe stata fronteggiata con maggior successo se fossero state adottate misure decise sulla base di strategie unitarie e coordinate, quali solo possono provenire da un’istituzione globale di garanzia. E’ infatti accaduto che ciascuno Stato ha adottato contro il virus, in tempi diversi, misure diverse ed eterogenee da regione a regione, talora del tutto insufficienti perché condizionate dalle pressioni dei mercati e, in tutti i casi, fonti di incertezze, confusioni e conflitti tra i diversi livelli decisionali, provocando il dilagare dei contagi. Il nostro ordinamento internazionale dispone già di un’Organizzazione Mondiale della Sanità. Ma questa istituzione non è neppure lontanamente all’altezza delle funzioni di garanzia affidatele, a causa degli scarsissimi mezzi – 4 miliardi e 800 milioni ogni 2 anni, in gran parte provenienti da privati – e della mancanza di effettivi poteri. Per di più ha dato prova, in questa occasione, di una vistosa inefficienza. Occorrerebbe perciò riformarla e rafforzarla, quanto ai finanziamenti e quanto ai poteri, per porla in grado in primo luogo di prevenire le pandemie e di bloccarne sul nascere il contagio; in secondo luogo, di rispondere ad esse con misure affidate ai diversi livelli dell’ordinamento sulla base di un principio di sussidiarietà che assegni ai livelli normativi superiori l’adozione di principi guida di portata generale e ai diversi livelli inferiori il loro adattamento alle diverse situazioni territoriali; in terzo luogo di portare i necessari soccorsi medici ai Paesi più poveri e più sforniti di servizi sanitari. Se ci fosse stata una simile gestione unitaria e tempestiva multi-livello, coordinata da una vera istituzione globale di garanzia indipendente, oggi non piangeremmo centinaia di migliaia di morti.
Per queste ragioni chiediamo che sia promossa una Conferenza mondiale sulla sanità in grado di affrontare i problemi drammatici dei milioni di morti ogni anno per malattie non curate e di riformare l’Organizzazione Mondiale della Sanità per trasformarla in una vera istituzione globale di garanzia della salute. Si pensi che l’OMS non è oggi in grado, per la scarsità dei mezzi, neppure di distribuire i “farmaci essenziali” che essa stessa stabilì, 40 anni fa, che “soddisfano i bisogni sanitari della maggior parte della popolazione e devono quindi essere disponibili in ogni momento in quantità sufficiente e nella forma farmaceutica appropriata”.
Siamo perciò in presenza di una gigantesca omissione di soccorso, in violazione del diritto alla salute proclamato in tante Carte internazionali. L’insensatezza di questa vistosa assenza di garanzie è resa evidente dalla facilità con cui questa lacuna di garanzie e la povertà estrema di masse sterminate di esseri umani potrebbero essere superate con vantaggio di tutti, inclusi i Paesi ricchi. La maggior parte dei farmaci essenziali o salvavita, come i vaccini contro la poliomelite, il morbillo e la difterite, che provocano ogni anno più di un milione di morti, non costano quasi nulla.
La garanzia dei diritti alla salute e all’istruzione sarebbe d’altro canto un sicuro fattore di sviluppo dei Paesi poveri, con conseguente beneficio – la pace, la stabilità politica, la riduzione e la sdrammatizzazione delle migrazioni, una crescita economica equilibrata – anche per i Paesi ricchi. Nei Paesi avanzati la salute e l’istruzione di massa sono stati il grande motore dello straordinario sviluppo, senza precedenti nella storia, non solo della scienza e del progresso tecnologico, ma anche della produzione economica e del miglioramento delle condizioni di vita delle persone. Per questo la proposta di sviluppare questo frammento di costituzionalismo globale che è la garanzia mondiale del diritto alla vita e alla salute ci sembra il primo in direzione della realizzazione di una Costituzione della Terra e delle sue garanzie.
COSTITUENTE TERRA
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