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Newsletter 199 del 22 maggio 2020
UNA LUCE MOLTI RAGGI
Care amiche e amici,
[segue]
sono uno che crede da tempo che il dialogo – ascoltare e parlare – tra le religioni, sia, come dice Ibrahim Gabriele, l’Arca che ci può salvare nel diluvio umano in corso. Ho cercato, finora, come ho potuto, di fare la mia piccola parte nelle occasioni incontrate. Dirò qui soltanto un pensiero, salutando in amicizia quanti contribuiscono alla costruzione di questo dialogo. Penso, col paradosso di Simone Weil, che “ogni religione è l’unica vera”. Non perché è vera la mia e le altre false! Questa sarebbe una dichiarazione di guerra (diceva Arturo Paoli, un prete mite e forte, esiliato dalla sua Chiesa, sempre a servizio dei poveri, morto a 103 anni). Pier Cesare Bori ha valorizzato e commentato la verità paradossale di Simone Weil: dove vedo bellezza, lì metto tutta l’attenzione, e lì incontro tutta la bellezza del mondo. Dove si dirige tutta l’attenzione dell’anima, attirata dalla luce, lì trovo la verità data a me. Mi sembra che ciò corrisponda al pensiero di Gandhi, un padre della necessaria pace, pura da violenza: diceva che ognuno ha diritto di cambiare religione, se lo sente giusto per la propria anima, ma se ognuno approfondisse la religione in cui si trova, quella in cui ha trovato luce, incontrerebbe tutte le altre nel profondo centro comune.
Ecco, nelle varie iniziative di dialogo che felicemente oggi viviamo tra le religioni, facciamo in modo che esse si aiutino l’una con l’altra a difendersi dai mali che le minacciano: dagli sfruttatori che si fanno padroni di questa o di quella religione, contro le altre, offendendo e violentando le coscienze, impedendo l’effusione spirituale propria di ogni cuore umano; si aiutino a difendersi dai fanatici che le deformano, o perché le usano come arma violenta, o perché disprezzano le altre, o perché lacerano dall’interno la propria religione con interpretazioni assolute, che oppongono una fissa immobile marmorea “tradizione” alle fedeli “traduzioni” di ogni parola spirituale lungo il cammino storico dell’umanità. Quest’ultimo fenomeno fa soffrire i cristiani cattolici amici delle altre religioni: la guerra (non santa!) che certi settori cattolici appoggiati da potenze economico-politiche fanno a papa Francesco. Non mi dilungo: so che i cristiani che intendono vivere il vangelo di Gesù, e che riconoscono in lui la “luce che illumina ogni uomo” (vangelo di Giovanni 1,9), riconoscono pure che questa luce si manifesta in numerosi e diversi raggi sull’umanità, per cui la collaborazione delle religioni è la via per cui l’umanità può salvarsi e camminare nella giustizia e nella pace. Aiutiamoci gli uni gli altri.
Con i più cordiali saluti
Enrico Peyretti
www.chiesadituttichiesadeipoveri.it
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