Addio a Luis Sepúlveda

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IL MONDO PIANGE LUIS SEPÚLVEDA
16/04/2020 Alberto Paolo Palumbo su Frammenti rivista.it
Si è spento questa mattina, 16 aprile, all’età di 70 anni Luis Sepúlveda, a causa del coronavirus contratto lo scorso febbraio. Lo scrittore cileno era ricoverato a Oviedo, nelle Asturie, in Spagna, dove risiedeva con la moglie e poetessa cilena Carmen Yañez.

Sepúlveda ha fatto sognare generazioni di lettori attraverso le sue favole e le sue storie di viaggi, ma lo ricordiamo anche per la sua passione per la politica e l’ecologia.

La vita tra esilio, impegno politico ed ecologista
Luis Sepúlveda nasce a Ovalle, in Cile, il 4 ottobre 1949. Fin da giovanissimo comincia a scrivere poesie e racconti, e concilia questa sua passione per la letteratura con una precoce attività politica, fino ad arrivare a far parte del Partito Socialista e a collaborare con il Presidente Cileno Salvador Allende. Con il golpe del 1973 del dittatore cileno Augusto Pinochet, finirà in carcere dove viene torturato, fino a che Amnesty International richiederà il suo rilascio. Arriva così a trascorrere la sua vita in giro per il mondo, dall’Argentina al Nicaragua, dove nel 1979 si unisce alle Brigate Internazionali Simon Bolivar, passando per l’Uruguay e l’Ecuador, e fino ad arrivare in Germania, ad Amburgo, in Francia, dove ottiene la cittadinanza francese, e in Spagna, a Guijón, nelle Asturie, dove risiedeva dal 1996 assieme alla moglie.

Vale la pena ricordare anche il suo impegno ecologista. Dopo aver trascorso un periodo in Ecuador a contatto con la popolazione degli Indios Shuar a seguito di una spedizione UNESCO, in cui comprende l’importanza del rapporto tra le popolazioni locali e l’ambiente naturale, entra in contatto nel 1982 con l’associazione Greenpeace, dove fino al 1987 farà parte dell’equipaggio delle loro navi, portando così avanti le campagne ambientaliste che tanto sono state fondamentali per questo autore, che sempre si è battuto per tutelare l’ambiente e i diritti delle popolazioni indigene del Sud America.

Le opere di Luis Sepúlveda: i viaggi e le favole
Tante sono le opere che ha scritto Luis Sepúlveda, che qui in Italia sono state proposte da Guanda Editore. Da ricordare sicuramente il suo romanzo di debutto Il vecchio che leggeva romanzi d’amore, romanzo del 1989 che attinge all’esperienza dell’autore con gli Indios Shuar, che narra la storia di Antonio José Bolivar Proaño e della sua caccia al tigrillo, oppure i racconti de La frontiera scomparsa del 1994, che attingono alla sua vita in Cile, il suo impegno politico come comunista prima e socialista poi, fino alla dittatura di Pinochet e all’esilio dello scrittore, Diario di un killer sentimentale del 1996, un brevissimo romanzo thriller su un sicario che va in giro per il mondo in cerca del trafficante Victor Mujica. Vale la pena ricordare anche altri romanzi e raccolte di racconti come Il mondo alla fine del mondo, Un nome da Torero e Le rose di Atacama.

Sepúlveda scrisse anche diari di viaggio, che prendono spunto dalla sua esperienza con Greenpeace, come ad esempio Patagonia Express, Ultime notizie dal Sud e Cronache dal cono Sud, e saggi, come quelli scritti a quattro mani con Carlo Petrini Un’idea di felicità e sempre con Petrini e José Mujica Vivere per qualcosa.

Da ricordare, soprattutto, le favole, che tanto hanno accompagnato generazioni di lettori, tra cui Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare del 1996, storia del gatto Zorba e della gabbanella Fortunata che impara a volare grazie all’aiuto del primo e dei suoi amici, tra cui la gatta Bubulina e il poeta saltando dal Campanile di San Michele, romanzo che è stato trasposto con grande successo per il cinema da Enzo D’Alò, e altre favole come Storia di un topo e del gatto che diventò suo amico, Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza, Storia di un cane che insegnò a un bambino la fedeltà, e Storia di una balena bianca raccontata da lei stessa.

Che cosa ci resterà di Luis Sepúlveda
Di Luis Sepúlveda resta sicuramente il suo amore per l’essere umano, il mondo e per le grandi storie, la sua passione per la natura e per la politica, sempre a battersi per gli ultimi e per un rapporto più armonioso tra uomo e natura.

A noi non ci resta che ricordarlo leggendo le sue bellissime favole, i diari dei suoi viaggi, i suoi romanzi e i suoi racconti: storie che ci fanno viaggiare con la fantasia, che ci fanno conoscere nuovi mondi, favole che ci fanno tornare bambini. Storie di vite avventurose e di sogni che non smetteremo mai di nutrire, di amore per l’umanità e la natura. Saremo eternamente grati a Luis Sepúlveda per quello che ci ha donato.
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Fonte
IL MONDO PIANGE LUIS SEPÚLVEDA
16/04/2020 Alberto Paolo Palumbo su Frammenti rivista.it

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