La LAMPADA di ALADIN sulle elezioni sarde ed europee
DIBATTITO sulle elezioni sarde
- Il punto di Vito Biolchini (su aladinews ripreso da vitobiolchini blog)
- Intervento di Massimo Dadea (su aladinews ripreso da SardiniaPost)
- Intervento di Lilli Pruna (su SardiniaPost, ripreso da aladinews)
- Ma non dimentichiamo l’Europa (Franco Meloni su aladinews)
- Non si perda altro tempo per l’Europa (tratto dall’editoriale di Eugenio Scalfari, La Repubblica on line, domenica 19 maggio)
Da La Repubblica di domenica 19 maggio 2013 (tratto dall’editoriale di Eugenio Scalfari)
(…) Non è così che si costruisce il futuro dell’Europa e quello dell’Italia che le è strettamente legato. Da questo punto di vista giovedì scorso è avvenuto un fatto nuovo di straordinaria importanza: il presidente francese Hollande per la prima volta nella storia politica della Francia ha abbandonato la posizione tradizionale del suo paese di scetticismo e di ostile distacco verso un’Europa federata ed ha chiesto in modo perentorio la nascita entro il 2015 d’un governo unitario europeo con un bilancio comune, un debito pubblico sovrano comune, una politica economica, estera e di difesa comuni, un sistema bancario ed una Banca centrale con i poteri di tutte le Banche centrali dei paesi sovrani.
Non era mai accaduto prima, la Francia era anzi vista come un ostacolo insuperabile a questa evoluzione, imposta ormai dall’esistenza d’una società mondiale globale. Il progetto di Hollande prevede anche l’elezione del presidente dell’Europa col voto diretto dell’intero popolo europeo.
Il governo spagnolo si è già dichiarato pronto a sostenere la proposta francese. Il nostro presidente del Consiglio Enrico Letta aveva anch’egli sostenuto per primo questa necessità ma non aveva fissato date. Hollande ha rotto gli indugi: due anni di tempo e se gli altri paesi europei (la Germania soprattutto perché a lei è rivolto il messaggio di Hollande) non saranno d’accordo, la Francia andrà avanti con chi ci sta.
I partiti italiani finora non si sono fatti sentire; i giornali hanno riportato la notizia ma senza rilevarne la novità e la fondamentale importanza. Questa sì, sarebbe una rivoluzione: un governo ed un presidente eletto di uno Stato europeo fra due anni. Le elezioni tedesche che avranno luogo in autunno dovranno cimentarsi soprattutto su questo tema e così pure quelle italiane quando avverranno e le elezioni europee che si svolgeranno interamente su questi temi. La messa in comune dei debiti sovrani nazionali fu, non a caso, il primo passo della Confederazione americana verso la Federazione.
Il futuro si può costruire soltanto così e soltanto così può rinascere la speranza nel cuore degli europei e degli italiani.
(19 maggio 2013) La Repubblica on line