Legge elettorale

democraziaoggiLegge elettorale regionale: occorre andare verso la piena rappresentanza e dell’uguaglianza del voto
Fernando Codonesu su Democraziaoggi.
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Ganau ritocca la legge elettorale, ma lascia premio e sbarramenti
di Andrea Pubusa su Democraziaoggi.
Proposta Ganau: una rifrittura della legge attuale.
di Stefano Puddu Crespellani, su fb
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Italicum: la Consulta spiega, ma non convince
Red su Democraziaoggi.

Proposta Ganau: una rifrittura della legge attuale.
di Stefano Puddu Crespellani, su fb
È di stamattina [9 febbraio] la notizia della presentazione ai gruppi politici del consiglio regionale della proposta di riforma della legge elettorale sarda da parte dell’assessore Ganau. A quanto pare, la seconda carica istituzionale della Regione vuole vendere come “nuova” una rifrittura della legge attuale che lascia intatte le due principali storture del testo ignominoso approvato dai partiti succursalisti, tra cui il suo, per le elezioni del febbraio 2014, e cioè lo sbarramento al 10% e il premio di maggioranza. In compenso, offre la caramellina della doppia preferenza, che è stata una vergogna aver tolto, con voto segreto, nella legislatura scorsa. Insomma continuano a trattarci come aborigeni a cui offrire perline colorate.
Le elezioni, nelle democrazie normali, hanno come obiettivo quello di permettere ai cittadini, attraverso il voto, esprimere le loro preferenze politiche e, sulla base di queste preferenze, determinare il sistema di forze incaricato di trovare gli accordi per governare le comunità. Quindi il sistema elettorale più vicino a questa finalità è, da sempre e per sempre, quello proporzionale. Si possono introdurre meccanismi di correzione, per favorire la rappresentazione di aree meno popolate, per dissuadere una eccessiva dispersione del voto tra formazioni politiche pulviscolari, con sbarramenti tra il 3 e il 5%, come nella maggior parte di paesi civili, ma MAI stravolgerne il principio, con sbarramenti del 10%, o premi che raddoppiano (!) il valore della rappresentazione (dal 25% al 51%, davvero aberrante), e che hanno come unico obiettivo l’autoprotezione dei partiti in un sistema di potere politico profondamente marcio, oltre che inefficace.
Questa proposta di legge sancisce come normale la distanza enorme che c’è oggi tra la base elettorale e la rappresentazione politica. La caricatura di democrazia con cui dobbiamo fare i conti è un sistema di bunker montato su palafitte. Da queste nuove torri non più d’avorio ma di cemento armato ci dispensano collanine colorate se facciamo da buoni, e raffiche di mitragliatrice se qualcuno osa scalarle.
Per questo dev’essere chiaro a TUTTI coloro che non si riconoscono in questa atroce falsificazione della democrazia che, se vogliamo una alternativa politica per la Sardegna, basata anzitutto sulla decenza democratica, è necessario presentare alle prossime elezioni UNA SOLA proposta condivisa; occorre lavorare senza indugi a un programma comune basato su un numero limitato di interventi prioritari per la Sardegna —tra cui l’approvazione di una legge elettorale fatta nell’interesse dei cittadini, non dei partiti— che riescano a proporre un nuovo patto di cittadinanza per i sardi; questo deve includere misure per rilanciare una economia sostenibile, che offra sbocchi di lavoro capaci di valorizzare i nostri paesaggi, il patrimonio e le persone della nostra Isola; rafforzando le basi della nostra comunità, che sono la formazione, la salute, la cultura, la lingua.
Davanti alla democrazia delle palafitte, vale solo l’alleanza di tutte le tribù.

http://www.sardiniapost.it/…/nuova-legge-elettorale-propos…/

http://www.sardegnasoprattutto.com/archives/13192

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