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mentre l’Europa si preoccupa delle zucchine…
Il fascino indiscreto del putinismo
di Nicolò Migheli
By sardegnasoprattutto / 28 maggio 2015/ Società & Politica/
Adam Michinik giornalista dissidente e cofondatore di Solidarność, ha definito l’elezione di Andrzej Duda presidente della Polonia una marcia di velluto verso la dittatura. L’eterna austerità europea sta producendo patologie che sanno tanto di fascismo 2.0. A Bruxelles sono attenti ai conti, se ne lavano le mani della emergenza biblica dei migranti, deliberano sul diametro della zucchina; non intervengono minimamente per bloccare il populismo di destra che colonizza l’immaginario degli europei.
Sono lontani i tempi quando nel 1994 il vicepremier belga Di Rupo, si rifiutò di stringere la mano del ministro del primo governo Berlusconi Tatarella per il suo passato nel Msi. Anni in cui la prima condizione per aderire alla UE erano gli standard di democrazia. Ora tutto questo pare non esista più. L’Ungheria da anni è governata da Viktor Orbán con politiche revansciste e di discriminazione nei confronti dei Rom. Jean Claude Juncker presidente della Commissione europea, il 22 maggio lo ha accolto chiamandolo scherzosamente dittatore.
Questo perché il premier ungherese ha proposto che si apra un dibattito sulla reintroduzione della pena di morte. Secondo Orbán ogni paese europeo dovrebbe scegliere come meglio comportarsi. La UE sollevando gli occhi dai bilanci, per una volta, ha riaffermato che l’abolizione della pena capitale è prerequisito essenziale per stare in Europa. Da esserne sorpresi. Le istituzioni europee finanziano a fondo perduto l’Ucraina dove in posti di governo seggono dei nazisti dichiarati, ma si rifiutano di ridiscutere il prestito greco. Per la politica europea, dominata dalla destra economica da oltre dieci anni, il pericolo non sono i fascismi risorgenti ma movimenti come Syritza e Podemos.