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Zona franca. Se ne parla seriamente, almeno sembra. La Regione: subito i sei punti franchi

sardegna industre filippo figariDOCUMENTAZIONE ZONA FRANCA E DINTORNI - segue -

In giro nella rete con la LAMPADA di ALADIN

lampadadialadmicromicro133Abbiamo le tasse più alte del pianeta, un debito pubblico superiore a duemila miliardi, la disoccupazione giovanile al 40%. Il sistema sanitario nazionale è al collasso. Siamo tra i paesi Europei che investono meno in istruzione e cultura, quello con la più bassa percentuale di diplomati e laureati ma con la spesa pubblica costantemente in crescita. Facciamo trecento miliardi di evasione fiscale all’anno. L’energia italiana è la più cara d’Europa. Siamo uno dei paesi più corrotti al mondo. Siamo Guerrieri o Coglioni? Questo è l’interrogativo che si pone la nuova, provocatoria campagna di nelQ, firmata da Vincent Moro.
- unica-uniss logoGli Atenei sardi costretti a unificarsi? Lo prevede un decreto del ministro Carrozza (al vaglio della Corte dei conti). Contrari soprattutto l’Università di Sassari e suoi autorevoli docenti. L’opinione di Giuseppe Pulina.
- ZONA FRANCA
Oggi se ne parla a Vdeolina, alle 21

La LAMPADA di ALADIN sulla Zona Franca

lampada aladin micromicro- Intervento di Giovanni Maria Bellu su SardiniaPost (ripreso da Aladinews)
- Intervento di Giuseppe Melis Giordano su FB
- La posizione dei Rossomori
- Articolo di Andrea Nonne su GrandeOvest aristanis blog
- Il punto di vista di Mario Carboni, federalista
- Altri approfondimenti su Aladinews

La LAMPADA di ALADIN

Zona franca. Proponiamo il video dell’intervista rilasciata al TG3 da Piergiorgio Massidda, autorità portuale di Cagliari ( trasmessa al TGR Sardegna di Rai3 delle ore 14 del 28/08/2013), che da conto delle iniziative in corso per la realizzazione del punto franco doganale nel porto di Cagliari. Prendiamo atto del fatto che la recente legge regionale  del 30 luglio us “Norme urgenti per l’attuazione ed il funzionamento delle zone franche istituite nella Regione autonoma della Sardegna” che prevede la costituzione dell’unica società Sardegna free zone, allo stato non ha bloccato il processo (faticoso) di realizzazione del punto franco cagliaritano che, lo rimarchiamo, è in ritardo di ben dodici anni (vedremo come si evolverà la situazione, dandovene conto su questa news). Nella circostanza non possiamo che ribadire la nostra posizione, che non è minimalista ma realista e concreta: avanti con il punto franco doganale di Cagliari, unico fatto che renderebbe credibile l’impegno per la costituzione degli altri punti doganali sardi, previsti dalla normativa!

Ecco il video

Saggezza contro Demagogia

Zona franca. Capellacci: tutti a Roma! I sindacati dicono NO

- Documentazione sulla zona franca nei siti Aladinews

ZONA FRANCA? FRANCAMENTE, SE NE INFISCHIANO!

Quei ciarlatani della zona franca: perché è la dispersione scolastica la vera emergenza in Sardegna!

di Vito Biolchini (by vitobiolchini blog)

Sapete chi sono i ciarlatani? Ce lo spiega Wikipedia: “Un ciarlatano è una persona che esercita pratiche da guaritore, o si approfitta in modo simile della buona fede delle persone, allo scopo di ottenere denaro o altri vantaggi grazie a false promesse”. Ne conoscete qualcuno? Ehh, io a cascioni! Avete presente tutti i politici che ora stanno cavalcando questa cazzata della zona franca, spacciata per panacea di tutti i mali della Sardegna? Sono loro: Ugo Cappellacci, Mauro Pili, Claudia Lombardo, Doddore Meloni, e tutte le altre improbabili comparse dei vari comitati che, con trasse da rivoluzionari, finiranno tutte in una lista a sostegno del centrodestra alle prossime elezioni regionali, in un gioco delle parti patetico.
I comitati dicono infatti che la Regione (cioè Cappellacci) ha già in mano tutti gli strumenti per attivare la zona franca; però poi invece che occupare ad oltranza l’ufficio di viale Trento, gli lisciano il pelo (l’accordo elettorale è più che evidente). Il presidente da parte sua si dà arie da padre della nazione sarda, per farci dimenticare quanto le sue decisioni siano state mosse solamente da logiche di potere berlusconiano. Ma chi pensano di prendere per il culo?
Beh, con un centinaio di consigli comunali li hanno già infinocchiati. Storditi dalla potenza demagogica della proposta, le assemblee civiche hanno approvato delibere farsa, come se la zona franca fosse innanzitutto uno strumento subito attivabile (falsissimo) e soprattutto potesse avere ricadute notevoli per l’economia dell’isola (ancora più falsissimo).
L’unica zona franca attivabile subito è quella doganale al porto di Cagliari, sulla cui efficacia però non credono manco i responsabili né del Cacip né dell’Autorità Portuale né tantomeno Cappellacci, visto che per iniziare servirebbero 10 milioni di euro per recintare l’area e la Regione mica li ha messi nell’ultima Finanziaria!
Poi c’è il mito contemporaneo della zona franca integrale. È la parola “integrale” che eccita la fantasia di noi sardi (tipo il nudo integrale), e quando c’è di mezzo l’eccitazione noi isolani non capiamo più niente, ci lasciamo trascinare alle passioni e farci ragionare è impossibile.
La celeberrima zona franca integrale per la Sardegna deve essere chiesta all’Unione Europea dallo Stato italiano, con tempi, modi e possibilità di successo assolutamente scarse (come sanno tutti coloro che con un minimo di onestà intellettuale hanno affrontato il problema, anche l’Unione Sarda l’ha scritto a caratteri cubitali, salvo dimenticarselo poi nei suoi editoriali).
Insomma, la zona franca integrale è solo l’ultimo mito messo in campo da una politica stracciona e irresponsabile, incapace di guardare in faccia la realtà. Perché ci sono ben altri problemi che, se risolti, darebbero alla Sardegna la possibilità di affrontare la crisi con strumenti veri.
Per esempio, se noi abbattessimo la percentuale di abbandoni scolastici, in pochi anni avremmo un beneficio economico ben maggiore di quello che discenderebbe dall’introduzione della zona franca. Peccato che, come ha registrato l’ultimo rapporto Crenos a partire dal 2007, in Sardegna la percentuale di abbandoni scolastici è cresciuta dal 21,8 al 25,1%, una cifra superiore di 12 punti percentuali rispetto alla media europea. Nel triennio precedente (2005-2007) la dispersione scolastica era invece diminuita di circa il 10%.
Dopo gli anni virtuosi della giunta di centrosinistra guidata da Renato Soru, anni in cui la dispersione fu veramente combattuta, la Sardegna sta di nuovo tornando nel baratro dell’ignoranza, dell’impreparazione, della sottovalutazione dell’istruzione come motore di ogni sviluppo economico.
Ma noi qui parliamo di zona franca integrale, parliamo di cose che non esistono, con un centrosinistra incapace di dire qualunque parola di verità di questa nuova coglionata spacciata ai sardi. Che, a differenza del proverbiale asinello, li gabbi tutte le volte che vuoi.

Post scriptum 1
Sulla zona franca vi segnalo questo bel dossier di Cagliaripad.
Se invece volete farvi quattro risate, leggete cosa scrisse Panorama lo scorso 26 febbraio. Il manifesto di tutti i comitati.
Sul rapporto fra dispersione scolastica e bilinguismo vi segnalo gli ultimi interessantissimi post di Roberto Bolognesi sul suo blog.

Post scriptum 2
L’ultima volta che ho scritto di zona franca mi sono arrivati commenti assai scomposti e ho lasciato correre. Da questo momento in poi mi rivolgerò alla Polizia Postale. Grazie.
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di Piero Marcialis
ZONA FRANCA. Ma cosa c’entra il referendum con la zona franca. Basta con gli iter e le procedure inventate! La mania di protagonismo ai soli fini propagandistici continua a sbagliare il bersaglio e a confondere. Come ormai tutti sanno esiste il Dlgs 75/98 il quale stabilisce l’istituzione, in Sardegna, dei punti franchi nei porti di Cagliari, Portovesme, Oristano, Porto Torres, Olbia, Arbatax. Il Decreto legislativo, legge rinforzata, stabilisce che possano essere incluse in tali punti franchi anche le aree industriali collegate o collegabili. Questo significa che le zone industriali collegate ai porti, possono già oggi essere dichiarate zona franca. Non serve alcuna nuova Legge né alcun Referendum. Serve che la Regione avvii le procedure. Il porto franco di Cagliari (300ha) è addirittura già perimetrato e la gestione è affidata alla società Free Zone, presieduta dall’autorità portuale. Cappellacci può attivare subito queste zone franche ma non lo fa perché è più facile il populismo. L’incapacità di governo si maschera da mesi con il ribellismo e il rivendicazionismo, veri nemici del sovranismo e dei sardi. Ora ci si mette anche il Referendum con tanta enfasi data dall’Unione Sarda, giornale che ancora una volta tace sulle posizioni elaborate dai sovranisti come Rossomori e dal nuovo indipendentismo responsabile. Si continua a privilegiare la voce di chi rappresenta se stesso e la propria icona, forse proprio con l’intenzione di ridurre a caricatura il vero sovranismo e il vero indipendentismo, da cui deriva un nuovo corso progettuale e di governo per la Sardegna.

DOCUMENTAZIONE PER UN DIBATTITO OLTRE IL POPULISMO E LA DEMAGOGIA: sul blog Valorest-Aladinews

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Gli OCCHIALI di PIERO bis

… su Nuova Turchia, John Maynard Keynes, Federico Garcia Lorca, Pancho Villa, James Connolly, Zona franca, oggi giornata mondiale dell’ambiente, i caduti di Nassirya

GIORNATA MONDIALE DELL’AMBIENTE Oggi 5 giugno è la giornata mondiale dell’ambiente, proclamata dalle Nazioni Unite nel 1972 e festeggiata fin dal 1973, nel mondo e anche in Italia.
Non si festeggia però a Taranto, Gela, Sarroch e Portotorres, nè dove il territorio è stato sacrificato alla speculazione o affidato all’indifferenza dei politici.