Tag Archives: EUROPA

La Commissione Europea approva il Por FESR 2014-2020 della Regione Sarda

Figari-armatoriL’Europa promuove il POR Fesr Sardegna 2014-2020
(Dal sito web della RAS – Sardegna Programmazione). Con l’approvazione del Po Fesr 2014-2020 da parte della Commissione Europea (che ha approvato tre Por: Sardegna, Friuli Venezia Giulia e Molise), in Sardegna arrivano 930 milioni di euro, 465 da finanziamenti europei e il resto da cofinanziamento regionale. Soldi che potranno essere utilizzati per garantire supporto alla ricerca e allo sviluppo di almeno 1576 imprese sarde, agevolare il credito e creare infrastrutture informatiche, sostenere il settore dell’energia e lo sviluppo turistico.
*** IL DOCUMENTO ***
- segue

la lampada di aladin sui fondi europei… quelli da spendere nel settennio 2014-2020. Intanto, per chi non se ne fosse accorto, siamo a quasi metà anno 2015…

Festa Europa 2015 Bomeluzolampada aladin micromicro(CagliariPad) Fondi Ue: alla Sardegna 444 milioni: “Soldi per disoccupati, imprese e scuola”

Oggi [11 maggio] c’è stata la presentazione ufficiale del nuovo Programma operativo regionale Fse 2014-2020: presenti, fra gli altri, l’assessore regionale del lavoro, Virginia Mura, ed il rappresentante della commissione europea, Daniele Rossini.

in giro con la lampada di aladin… sui fondi europei

bandiera-SardegnaEuropa3lampada aladin micromicro- Paci: “Da Ue 2,7 miliardi. Programmiamo bene, spendiamo meglio”.
ape-innovativa2 Repetita iuvant - Creare nuovo lavoro. I fondi europei a questo devono prioritariamente servire. Ma ci sono alcuni ostacoli da rimuovere. Franco Meloni su Aladinews del 19 agosto 2014

in giro con la lampada di aladin…

BOMELUZO-MUNCH2lampada aladin micromicro- All’attacco dei fuoricorso. Sono il 43,6% degli iscritti. Melis: «Un trend in costante calo» – Le misure messe in campo per ridurre il numero degli irregolari negli studi. Su L’Unione Sarda, 02 ottobre 2014.
- Un altro punto di vista: ma i fuori corso, almeno in certa misura, sono una risorsa! Franco Meloni sul blog Valorest

Eppur si muove! Le politiche per la giovane impresa… molto da migliorare!

orest bollinomicromicroaladinSegnaliamo un interessante articolo di Enrico Lobina, consigliere comunale di Cagliari, sulle iniziative del Comune di Cagliari (come di altre Amministrazioni) per la creazione di nuova impresa (su Il fatto quotidiano, ripreso dal sito e dalla pagina fb di Enrico, nonchè da Aladinews). Non ci illudiamo che le nuove imprese costituiscano una decisiva risposta alla disoccupazione, specie giovanile, se non in una certa misura. Che non conosciamo, proprio perchè mancano le misurazione e valutazioni del fenomeno. Mancano o sono fortemente carenti perfino le misurazioni e valutazioni delle azioni positive fatte dalle Amministrazioni (regionale e locali) sostenute da importanti finanziamenti europei (si tratta di finanziamenti soprattutto del Fondo Sociale Europeo e del FESR, che prevedono cofinanziamenti statali e regionali). Le (poche) valutazioni comunque effettuate e la raccolta delle opinioni di quanti hanno fatto esperienza di creazione di nuova impresa sostenuta da finanzianti pubblici, sebbene frammentarie, mettono in rilievo le criticità e suggeriscono attività di correzione per quanto si deve fare in tempi successivi. Al riguardo, come detto, si fa ben poco e non si riesce allo stato a innescare virtuosi processi di miglioramento. Allora ci auguriamo e auspichiamo un’inversione di rotta, anche dando credito alle dichiarazioni fatte in argomento dal presidente Pigliaru e da suoi competenti assessori. Vogliamo però sottolineare come gli interventi di sostegno all’impresa vedano in campo numerosi soggetti pubblici, tutti tra loro allo stato scollegati, spesso incapaci di dare efficace attuazione alle misure previste dai citati programmi. Ci riferiamo sia alla Regione, sia alle altre Amministrazioni: Comuni, Camere di Commercio, Università… Tutti soggetti che fanno finta di collaborare e che invece nella realtà operano “a compartimenti stagni”. Non possiamo più permettercelo. Noi di Aladin ne parliamo da quando esistiamo. Come prova riportiamo un intervento del 3 febbraio 2013, che dava saggi consigli al Comune di Cagliari e alle altre Amministrazioni, in gran parte finora del tutto ignorati e che crediamo tuttora validi e da proporre. Dunque: monitoriamo, facciamo proposte e pungoliamo. Sono le sole attività che, allo stato, possiamo fare, come facciamo e faremo (f.m. Aladinews).

Gli OCCHIALI di PIERO

BARZEL/LETTA
Gli artigiani annunciano che a dicembre avremo 400mila disoccupati in più.
L’ccupazione è ai livelli minimi, La Cassa Integrazione ai livelli massimi.
Lui dice che adesso siamo “a un passo dalla terra promessa”. Forse si crede Mosè.
O forse voleva dire che siamo a un passo dall’essere a terra.

EMILIO SALGARI
Il 21 agosto 1862 nasce a Verona (non era piemontese) Emilio Salgàri (e non Sàlgari). Autore di uno sterminato numero di romanzi e racconti, inventore di personaggi come Sandokan e il Corsaro Nero, forse l’autore più utilizzato sullo schermo cinematografico e televisivo, conosciuto in tutto il mondo (si dice che fosse l’autore preferito di Che Guevara), ebbe una vita solo a tratti felice.
Non era mai uscito dall’Italia e tuttavia i suoi romanzi esotici sono tutti ben documentati dalla sue ricerche in biblioteca.
Il padre morì suicida, la moglie fini in un manicomio, egli stesso morì suicida, come un personaggio da romanzo, facendo harakiri con un rasoio in un bosco di Torino, il 25 aprile 1911.
Era distrutto dal lavoro, quotidiano e frenetico, cui lo costringevano i debiti. Lasciò scritto:
“A voi che vi siete arricchiti con la mia pelle, mantenendo me e la mia famiglia in una continua semi-miseria, o anche di più, chiedo solo che per compenso dei guadagni che vi ho dati pensiate ai miei funerali. Vi saluto spezzando la penna”.

LETTONIA
La Lettonia diviene indipendente dall’Unione Sovietica il 21 agosto 1991.
Dal 1° maggio 2004 aderisce all’Unione Europea.
Con poco più di 2milioni di abitanti conta 9 deputati al Parlamento Europeo
(verranno ridotti a 8 alle prossime elezioni del 2014).
La Sardegna, con 1milione 600mila abitanti, non ne avrà neppure uno.
Ricordo qui che il 16 settembre prossimo ore 17,30 a Cagliari, Ostello della Gioventù, si terrà un Convegno sul problema della rappresentanza europea della Sardegna e sulla necessità di modificare l’attuale legge elettorale italiana che penalizza i sardi.

PRAGA 21 AGOSTO
La notte tra il 20 e il 21 agosto 1968 carri armati sovietici entrano a Praga.
Finisce la Primavera di Praga ed è subito inverno.
Stalin, nonostante il congresso del ’56, fa ancora scuola.
Il 21 agosto, curiosità della storia, è lo stesso giorno della morte di Trotsky

LEONE TROTSKY
21 agosto 1940: Lev Davidovic Bronstejn (alias Trotsky) muore assassinato a Coyoacàn (Messico) da un agente sovietico per ordine di Stalin.
Era nato a Janovka (Ucraina) il 7 novembre 1879 (la stessa data della Rivoluzione del 1917). Da studente universitario si avvicinò al marxismo. Arrestato dalla polizia zarista nel 1898 fu deportato in Siberia.
Fuggì 4 anni dopo prendendo il nome Trotskij di un carceriere di Odessa e andò a Londra, dove collaborò con Lenin al giornale Iskra (Scintilla).
Rientrato in Russia nel 1905 per partecipare ai moti di quell’anno fu di nuovo arrestato e spedito in Siberia. Fuggì di nuovo, di nuovo a Londra e poi a Vienna. Crea il foglio politico Pravda (Verità), teorizza la rivoluzione come fatto permanente. Va in Svizzera, poi a Parigi, poi a New York. (segue)

L’Europa non attende…

di Pietro Tandeddu,  da Sardegnademocratica

Vale la pena tornare su un argomento trattato recentemente su questo sito da Franco Meloni; mi riferisco alle nuove politiche comunitarie per il periodo 2014-2020. Voglio in primo luogo rilevare che, a mio giudizio, manca, o è per lo meno carente, la consapevolezza dell’importanza che questi fondi hanno, e sempre più avranno, per lo sviluppo economico e sociale della Sardegna a fronte della carenza di risorse nazionali conseguente alla crisi economica e finanziaria che investe, sia pure in termini diversi, gli Stati europei e, in modo pungente l’Italia, nonchè davanti ad un bilancio regionale che si caratterizza ormai come mero bilancio di spesa corrente. Dal bilancio 2013, non ancora presentato, purtroppo, vi è solo da aspettarsi un’ulteriore contrazione delle risorse rivolte alle imprese e alla crescita in generale.

Da tempo la Commissione Europea ha presentato agli altri organi dell’Unione ( Parlamento e Consiglio) le nuove proposte legislative recanti disposizione concernenti il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale ( FERS) , il Fondo Sociale Europeo ( FSE), il regime dei pagamenti diretti in agricoltura, l’OCM unica e lo sviluppo rurale , da finanziarsi attraverso il Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale ( FEARS), ed infine il Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca ( FEAMP ).

Presso gli organi comunitari e negli Stati membri il dibattito ed il confronto sono aperti da mesi; in Sardegna languono. I due assessori, responsabili del FERS e del FSE si sono auto sospesi dalle loro funzioni perché candidati al Parlamento nazionale. Riguardo agli atti sinora prodotti dalla Giunta, si conoscono due deliberazioni; l’una che istituisce una cabina di regia tecnica interna all’amministrazione e l’altra che da mandato al Centro Regionale di Programmazione di avviare il confronto con il partenariato economico e sociale per la predisposizione del Programma Operativo. Il tutto senza l’approvazione di un atto di indirizzo che indichi, nell’ambito dei vincoli posti dalle proposte comunitarie, le scelte strategiche e le priorità, come frutto di una revisione dei documenti programmatici regionali a suo tempo predisposti, che si rende necessaria a seguito delle profonde criticità insorte nel panorama economico isolano come il crollo dell’industria dimostra o come testimoniano le difficoltà che attraversano tutti gli altri comparti produttivi, dall’agricoltura all’edilizia, dall’artigianato al commercio .

Senza nulla togliere al Centro di Programmazione e ai dirigenti delle varie branche dell’Amministrazione impegnati con diligenza e responsabilità, va comunque rimarcato che non è giustificabile l’assenza del decisore politico nella costruzione degli atti di programmazione.

Vi è da capire, per esempio, quali sono le motivazioni che sono alla base della decisione, sembrerebbe, di predisporre, come nella precedente fase di programmazione, due Programmi distinti e non un Programma unico plurifondo come parrebbe indicare sia il Consiglio Europeo che, nel documento approvato a conclusione dell’incontro del 7 e 8 febbraio sul quadro finanziario, scrive: “I fondi strutturali e il Fondo di coesione saranno riuniti, insieme al Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e al Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP), in un quadro strategico comune (QSC), al fine di massimizzarne l’efficacia e ottimizzarne le sinergie” , sia il documento del ministro Barca del 27 dicembre dello scorso anno che apre il confronto pubblico sui metodi e obiettivi per un uso efficace dei fondi comunitari 2014-2020 dove si legge:” i programmi operativi dovranno essere di norma plurifondo (nel caso praticabile per il 2014- 2020: FESR e FSE).” Lo stesso Barca evidenzia l’opportunità poi che i fondi comunitari debbano trovare uno stretto coordinamento con il Fondo di coesione nazionale nel rispetto di quella più che condivisibile logica che in Sardegna è stata battezzata “ciclo unico di programmazione”.

Con riguardo al tema dell’insularità che tutti convengono debba trovare un riconoscimento concreto da parte dell’Unione, ai fini del superamento delle diseconomie che essa crea, non trova il giusto rilievo nelle recenti decisioni comunitarie. Il presidente Cappellacci ha recentemente comunicato che il Consiglio europeo ha stabilito un aiuto specifico per le isole. Ci chiarisca però perché nel già citato documento del Consiglio del 7 e 8 febbraio , mentre è chiaramente stabilito che:” le regioni ultraperiferiche e le regioni settentrionali a bassa densità di popolazione di livello NUTS 2 beneficeranno di una dotazione supplementare speciale con un’intensità dell’aiuto di 30 EUR per abitante e per anno…” poco più avanti, relativamente alle isole, è genericamente detto che:” occorre tenere conto anche della situazione particolare delle regioni insulari “. Non si specifica di quali isole si tratta, qual’è la riserva finanziaria destinata e le modalità di intervento.

Se, come temo, l’Europa non interverrà in tale direzione, va da se che del problema deve farsi carico il governo nazionale, opportunamente e tempestivamente investito del problema , mediante un più alto tasso di cofinanziamento dei fondi. E’ bene ricordare che in questo modo, nella passata legislatura regionale fu possibile ottenere per il Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 più risorse della precedente fase di programmazione nonostante l’uscita della Sardegna dall’ Obiettivo 1.

Tornando al documento Barca, che , per quanto mi riguarda, è largamente condivisibile, si evidenziano tre opzioni strategiche: Mezzogiorno, Città e Aree interne. Nella bozza di programma predisposto dal Centro di Programmazione, che viene comunque presentato come documento aperto, si nota uno squilibrio tra l’attenzione riservata alle città e quella riservata alle aree interne, le cui problematiche sono facce della stessa medaglia.

Si corre il rischio, non assegnando ad entrambe, diciamo, pari dignità, di intervenire sugli effetti negativi generati da una costante crescita demografica delle aree costiere ove aumenta paurosamente il fabbisogno di servizi di mobilità, abitativi, socio assistenziali e sanitari, ecc. e di non affrontare la causa reale del fenomeno dovuta ad un costante spopolamento delle campagne e delle zone interne.

L’azione di riequilibrio non può essere affidata esclusivamente al fondo agricolo per lo sviluppo rurale ( FEARS ); il FERS e FSE, così come le risorse statali, devono concorrere in modo significativo a contrastare l’abbandono con il ripristino di una buona qualità della vita nelle aree interne che si esprime con un’adeguata rete infrastrutturale ( ove sono comprese anche le strade rurali e una giusta dotazione di energia) , ma anche la permanenza dei servizi postali, di quelli bancari, la sicurezza per i cittadini, la valorizzazione di tutte le risorse locali unita alla tutela del paesaggio, la banda larga, la difesa dei servizi sanitari e lo sviluppo di quelli assistenziali. Si pensi al concorso che potrebbero dare i produttori agricoli nella realizzazione di un piano straordinario di manutenzione e di riassetto idrogeologico del territorio, o nella creazione di servizi sociali come gli agri-asili o quelli rivolti al reinserimento lavorativo di soggetti svantaggiati. Verrebbe ad espandersi o concretizzarsi quella multifunzionalità dell’azienda agricola ,da molti auspicata, che può determinare la convenienza, anche per i giovani, a permanere in quei territori.

Il documento regionale accenna al tema degli strumenti di sviluppo locale o integrato, ma il riferimento è ai Progetti di Filiera e Sviluppo Locale ( PFSL) nelle aree di crisi o all’esperienza Leader. Sui primi la gestione è stata fortemente centralistica e poco partecipata e anche poco integrata.

Val la pena, facendo tesoro delle esperienze passate, cioè senza buttare l’acqua sporca con il bambino, di abbandonare i diversi strumenti di programmazione negoziata, territoriale e integrata di livello nazionale o regionale sperimentati in questi ultimi anni e di individuare , in primo luogo , una modalità di intervento territoriale che garantisca una reale integrazione tra risorse, soggetti istituzionali, imprese e non esprima invece una sommatoria di progetti non legati tra loro,che consenta la partecipazione effettiva delle istituzioni locali e del mondo dell’economia, che individui un chiaro soggetto coordinatore cui destinare, a seguito dell’ approvazione di un accordo di programma o protocollo d’intesa, risorse certe, preventivamente riservate e provenienti dalle diverse fonti finanziarie.

In secondo luogo, secondo modalità simili, va ripresa con maggiore convinzione rispetto al passato la logica dei Progetti Integrati di Filiera per i diversi settori produttivi. Per il settore agricolo vale la previsione dei PIF all’interno del PSR, colpevolmente boicottati ,che hanno invece trovato piena e convinta attuazione in molte altre regioni italiane.

Soffermandoci ora più specificatamente sulla nuova politica agricola comunitaria (PAC), l’assessore Cherchi non si è auto sospeso, come gli altri due colleghi, dalle sue prerogative, ma è come se lo abbia fatto. Le proposte legislative della Commissione Europea sulla nuova PAC sono dell’ottobre 2011, molte Regioni si sono attivate verso la difesa dei propri interessi, il Parlamento europeo ha esaminato migliaia di emendamenti ( 7-8 mila ). Dove e in che modo la nostra Regione abbia manifestato i suoi orientamenti, ricercato le alleanze necessarie per far valere le proprie ragioni, non è dato sapere. Nessun confronto è stato attivato con le forze agricole, nessun tavolo tecnico istituito, per quanto è a mia conoscenza.

Mi domando, e questo non vale solo per il settore agricolo, che fine ha fatto la legge regionale n. 13 del 2010 che si propone, tra l’altro, la partecipazione della Regione alla formazione degli atti dell’Unione Europea, di rafforzare il sistema delle relazioni tra le due istituzioni e che prevede che il Consiglio Regionale si riunisca ogni anno in sessione europea. Forse anche questa legge va indicata alla commissione di indagine istituita dal Consiglio per una verifica puntuale dell’attuazione delle leggi regionali.

E’ risaputo che in agricoltura vi sono in ballo interessi contrastanti tra le Regioni. Sui pagamenti diretti, come le organizzazioni agricole regionali vanno da tempo ripetendo, non è indifferente se la distribuzione dei titoli avverrà su scala nazionale o regionale: nel primo caso la Sardegna avrebbe solo vantaggi, nel secondo rimarrebbe penalizzata, probabilmente ferma ai 143,9 €/ ha di oggi. Qui la nostra isola si trova come vaso di coccio a contrastare vasi di ferro ( Lombardia, Veneto, Puglia per citarne alcune, dove il premio medio per ettaro è superiore ai 500 euro ).

Non posso soffermarmi su ogni aspetto di una materia complessa, ma, ai tavoli che contano,vogliamo dire la nostra in merito a cosa si debba intendere per agricoltore attivo che è il soggetto cui destinare il sostegno europeo ? E ancora, quali strategie si vogliono definire in relazione all’aggregazione dell’offerta, alle organizzazioni dei produttori, ai rapporti interni alle filiere ? Come si intende favorire lo sviluppo della filiera corta ?

Forse l’assessore conta su uno slittamento delle decisioni comunitarie , ma questo, secondo alcune fonti informative, potrebbe essere possibile per i pagamenti diretti, che, si dice , potrebbero vedere l’approvazione di un regolamento di transizione , ma non per lo sviluppo rurale. A breve il Parlamento Europeo discuterà il quadro finanziario delle nuove politiche 2014-2020 proposto dal Consiglio, dopo di che, chiusa la successiva fase di negoziazione tra i diversi organi comunitari, saranno emanati i regolamenti definitivi per il FEARS, per il FERS e per il FSE.

L’Europa non aspetta e noi cosa facciamo ? Aspettiamo a protestare a “ babbu mortu “ quando i buoi sono scappati dalla stalla ?

——–

Riferimenti su Aladinews

Programmazione fondi comunitari 2014-2020

STRUMENTI
Metodologia adottata dal Ministro della Coesione territoriale, validata dalle Regioni

UE Piano d’azione per l’imprenditorialità 2020

—-
Riflessioni di Aladin

LA LAMPADA di ALADIN

aladin bomeluzo

Ma si muove male!
Se girate su google in cerca di notizie sulla programmazione dei fondi comunitari 2014-2020 troverete un’infinità di materiali, molti di notevole pregio specie dal punto di vista della semplicità comunicativa. La Sardegna, anzi la Regione Sardegna, brilla invece per l’assenza. Non si capisce con quale preparazione e “potere contrattuale” la Sardegna parteciperà al riguardo ai tavoli nazionali ed europei. Riscontriamo in generale una desolante sottovalutazione della questione, che come Aladinews abbiamo ripetutamente segnalato, proprio mentre la situazione economico-sociale dell’Isola precipita nel baratro, e avremmo bisogno dei soldi europei, nella misura massima possibile (ma le risorse saranno inferiori rispetto al settennio 2006-2013) mentre a dismisura aumentano solo le chiacchiere. Ci si potrà obiettare che vi sono valenti funzionari al lavoro e già li sento lamentarsi dell’ingenerosità di queste righe, ma il problema è di ben altra portata: non si possono ridurre le questioni europee a materia di competenza dei nostri pur bravi funzionari. Personalmente sono rimasto allibito dal fatto che valenti consiglieri regionali da me interpellati fossero sostanzialmente ignoranti in fatto di fondi strutturali (“Sai, sono questioni che si cucinano gli assessori con i funzionari…”) o, tuttalpiù semplici orecchianti. Ancor più assurda la reale efficacia dei “tavoli di parternariato”, spesso riunioni del tutto formali e assolutamente inutili. Mi è capitato di parlare con un dirigente sindacale dei più informati che si lamentava della mancanza di un vero confronto su queste questioni. Ho riferito il fatto a un dirigente della programmazione il quale candido mi ha risposto “Strano, proprio alcuni giorni ha abbiamo tenuto la riunione del parternariato e il sindacato dell’esponente citato era presente. Poi, sai, non controlliamo se realmente la comunicazione passi…” Ecco fatta questa premessa, riduttiva quanto volete, ma sufficiente per affermare che come Regione Sardegna non andiamo da nessuna parte! Cosa si deve fare, allora?

L’Unione Europea esprime una linea politica per le imprese

Ecco il documento:

 

 

 

 

 

 

 

http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=COM:2012:0795:FIN:IT:PDF

COMMISSIONE  EUROPEA
Bruxelles, 9.1.2013 COM(2012) 795 final
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO,
AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E
AL COMITATO DELLE REGIONI
PIANO D’AZIONE IMPRENDITORIALITÀ 2020
Rilanciare lo spirito imprenditoriale in Europa

Cosa sta facendo la Regione Sarda per far vivere le euroregioni a cui aderisce? La risposta è facile: niente!

Storie di ordinaria sciatteria politica, culturale e amministrativa. A proposito di euroregioni,  riprendiamo l’argomento riproponendo le domande  fatte  alla Regione il 16 marzo 2012 e  il 15 gennaio 2013, rimaste desolatamente senza risposta

A che punto le Euroregioni che coinvolgono la Sardegna?

Bomeluzo-Alpmed-con-UELa notizia della nascita di un’altra Euroregione, come riportato dal notiziario della Conferenza delle Regioni, ci induce a fare il punto sulle Euroregioni nelle quali è coinvolta la Sardegna, precisamente l’Euroregione Archimed e l’Euroregione AlpMed. Riepiloghiamo le informazioni in nostro possesso e presenti nei siti della nostra rete, per poi chiedere alla Regione Sarda (una volta capito quali siano i referenti politici e amministrativi) qual’è lo “stato dell’arte”.Torneremo pertanto quanto prima sull’argomento.
Euroregioni e Gect sul blog Valorest
Euroregioni e Gect sul blog Oivcamcomca Nasce l’Euroregione ‘Senza confini’Firmato atto costitutivo da Tondo, Zaia e Doerfler (Da regioni.it) I presidenti di Friuli Venezia Giulia, Veneto e Carinzia (Austria), Renzo Tondo, Luca Zaia e Gerhard Doerfler hanno firmato oggi a Trieste l’atto costitutivo dell’Euroregione ‘Senza confini’.

Nel mentre si stringono intese con la Lombardia e il Veneto, forse giustificate da colleganze partitiche
DAL SITO RAS

2103 Anno europeo dei cittadini sui social network

Aladinbozo-UE

La Commissione europea ha dato il via all’Anno europeo dei cittadini. L’inaugurazione ufficiale è stata fatta a Dublino, il 10 gennaio, in occasione dell’apertura del semestre di Presidenza dell’UE dell’Irlanda. In Italia il Dipartimento Politiche Europee curerà e coordinerà le attività di carattere nazionale nonché la promozione delle iniziative regionali e locali, favorendo la partecipazione di tutte le parti interessate inclusa la società civile. Intanto, l’Anno europeo dei cittadini sarà presente sui social network: sia su Facebook che su Twitter è possibile seguire eventi, iniziative, curiosità, approfondimenti e notizie. Si tratta di stabilire un contatto immediato e diretto con i cittadini a cui l’Anno europeo si rivolge.

Seguite dunque!
Facebook www.facebook.com/vivieuropa
Twitter @DipPoliticheUE
Connessione per argomento Cagliari-Europa

Fondi europei della programmazione 2014-2020: un dibattito troppo catacombale

Aladinbozo UE

Fondi strutturali 2014-2020. Occorre che la discussione venga alla luce. Intanto per le regioni “in transizione”, come la Sardegna, sembra affacciarsi una soluzione del ministro Fabrizio Barca, a occhio accettabile. Occorre approfondire.
Consulta la notizia sul blog Valorest