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Noi e Trump. Trump, l’Europa e il Resto del Mondo (?) Ci serve tempo per pensare, confronto delle analisi del voto per capire

usa 1sedia di VannitolaLa sedia
di Vanni Tola
Elezione di Trump. Ci serve tempo per pensare, confronto delle analisi del voto per capire.
Delusione e stupore per l’elezione di Trump, molti non credevano che potesse realizzarsi. Non soltanto i comuni mortali, ma anche i sondaggisti, i media internazionali, i grandi opinionisti conoscitori dell’America non credevano che lo “strano” personaggio, alla fine sarebbe riuscito a diventare Presidente degli Stati Uniti d’America. Non c’era molto entusiasmo per la candidatura della Clinton ma prevaleva la convinzione che, alla fine della lunga compagna elettorale, il popolo americano avrebbe sostenuto il candidato “meno peggio” fra i due. Ora ci serve tempo per pensare e capire. L’unica certezza è che non stiamo riuscendo a comprendere e interpretare adeguatamente la realtà, in particolare l’evolversi delle scelte delle masse che appaiono “strane e controtendenza” soltanto perché noi non riusciamo a leggerle e comprenderle secondo i nostri vecchi parametri di riferimento. Occorrono dei nuovi occhiali attraverso i quali osservare il mondo abbandonando la tendenza a trincerarsi dietro luoghi comuni banali e inconsistenti del tipo “gli americani sono strani e un po’ matti” e simili. E comprendere che sta succedendo nel nostro piccolo-grande mondo è fondamentale perché sta cambiando la scenografia, cambiano i personaggi, si riscrive la trama della storia del Mondo. Pensate soltanto ad alcuni macro problemi. L’America non ha più il ruolo di superpotenza nell’universo mondo né vuole continuare a difendere tale ruolo. In termini economici, per esempio, è fortemente contrastata dalla crescita della Cina e dell’India. Intanto che l’Europa si interroga timidamente sulla possibilità di intervenire in Africa per favorire lo sviluppo e contrastare il fenomeno migratorio verso il vecchio mondo, la Cina sta realizzando colossali investimenti in quel continente diventando, nei fatti, un paese leader per le popolazioni africane. L’America, se realizzerà il programma del neo presidente Trump, potrebbe rimettere in discussione la maggior parte dei trattati commerciali in atto e di quelli in discussione ( es. TTIP) per realizzare una politica protezionistica dei propri prodotti. Uno sconvolgimento epocale dei commerci internazionali. La stessa politica di difesa della Nato, o meglio, il ruolo che nella Nato svolge l’America, potrebbe subire radicali mutamenti ponendo l’Europa di fronte alla necessità di riorganizzare al più presto le politiche e le strategie per la difesa del vecchio continente. La disponibilità a realizzare un nuovo rapporto di confronto e collaborazione – tempestivamente manifestata da Putin dopo l’elezione di Trump – può far pensare a nuovi rapporti, questa volta non conflittuali, tra la Russia che cerca una nuova collocazione nello scacchiere mondiale e gli Stati Uniti. Paradossalmente potrebbe perfino accadere che la politica estera di Trump, almeno per quanto riguarda il rapporto con l’Unione Sovietica, possa caratterizzarsi come azione orientata allo sviluppo della pace e del confronto anziché al prolungamento della “guerra fredda”. Tutte ipotesi da verificare, naturalmente. Infine l’Europa. L’Unione viene fuori da questa vicenda molto ridimensionata. Si vanno affermando in tutti i paesi dell’Unione forti stimoli antieuropeiste e nazionalitarie, in parte innescate dall’uscita della Gran Bretagna, che riceveranno nuovo impulso dal grande trionfo del populismo di Trump. Mai come ora è indispensabile e urgente che l’Unione Europea riscriva e ridefinisca i principi fondamentali del progetto di costruzione di un’Europa politica, della realizzazione degli Stati Uniti d’Europa. L’alternativa sarebbe l’uscita di scena dell’Unione e la disperata ricerca dei paesi che ora la compongono per ridefinire un proprio ruolo nazionale nel più ampio panorama della globalizzazione e del confronto tra le superpotenze, quelle tradizionali e quelle emergenti. Ci serve tempo per pensare, confronto delle analisi del voto per capire.