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con gli occhiali di Piero…

GLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413ANNIVERSARI. Solstizio: arriva l’inverno; 1792 i francesi se la tentano; l’ironia di Trilussa: 4 giorni a Natale, ma il Governo non è Babbo Natale. Un anno fa, il 21 dicembre 2013, su Aladinpensiero.
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suballutunduZuri_2Ballu tundu Abbasanta
FUEDDA SARDU
Bidda’ mes’abbandonadas
a i’ beccius mesu bius
a su prant’e is pippius
a pobiddas annugiadas.
Oh, sa mellu gioventudi
sprazzinada in mesu mundu
scarescendu ballu tundu
scarescendu su chi fudi

(Cuaddeddu cauddeddu, de Benvenuto Lobina)

con gli occhiali di Piero…

GLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413SOLSTIZIO D’INVERNO
Alle ore 18,11 di oggi 21 dicembre 2013 inizia l’inverno.
Sarà la notte più lunga dell’anno.

IERRU

Carrigu de nieddas temporadas
benit s’ierru, bezzu, tristu e canu,
e senz’ervas est tristu su pianu,
e sas forestas parene brugiadas.

Non puzzones ch’allegren su manzanu
cun sas milli pibias delicadas,
su entu muinat intro a sas foradas
e tristos colvos cantan a luntanu.

Gai est s’umanu istadu, rie rie
fuit s’amare, fuit su cuntentu,
passat de zuventude cudda die

cument’una die ‘e magiu senza entu,
ma su dolore, simile a su nie,
falat continu frittu e lentu lentu.

(Montanaru)

sant'efisio e francesi 1793STORIA SARDA
Il 21 dicembre 1792 la flotta francese fa una prima minacciosa apparizione nel golfo di Cagliari, l’intenzione è di invadere l’isola, Si tratta di 10 vascelli e 2 fregate, al comando del capitano Louis René Latouche-Treville, che ha preceduto il comandante in capo della flotta francese, ammiraglio Laurent Truguet, in ritardo con le sue 13 unità navali.
Un fortissimo vento di libeccio disperde però il convoglio francese e le navi sono costrette a rifugiarsi in Africa, in Sicilia e a Napoli.
Il tentativo di occupazione è soltanto rimandato di alcune settimane.

TRILUSSA
Il 21 dicembre 1950 muore a Roma, dov’era nato il 26 ottobre 1871, il poeta Carlo Alberto Salustri, noto Trilussa.
20 giorni prima, il 1° dicembre, il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi lo aveva nominato senatore. Il poeta, malato da tempo, commentò: “M’hanno nominato senatore a morte”.
Aveva soltanto la licenza elementare, il che non gli impedì di diventare il grande poeta in romanesco del secolo scorso.
Nonostante la sua popolarità ebbe quasi sempre seri problemi economici.
Non aveva mai aderito al fascismo, pur senza dichiararsi antifascista, ma più semplicemente “non fascista”.
L’ironia fu la sua cifra stilistica fondamentale nei versi a commento di ogni cosa, dalla critica sociale a quella politica, dal fatterello di costume alla condanna della guerra.
Per esempio:
Quanno che senti dì “cleptomania”
è segno ch’è un signore ch’ha rubbato:
er ladro ricco è sempre un ammalato
e er furto che commette è una pazzia
.

O quella “del compagno scompagno”
… semo compagni.
No, no – rispose er Gatto senza core -
io non divido gnente co’ nessuno:
fo er socialista quanno sto a digiuno,
ma quanno magno so’ conservatore
.

O quella famosa su La Statistica:
risurta che te tocca un pollo all’anno
e, se nun entra nelle spese tue,
t’entra nella statistica lo stesso
perchè c’è un antro che ne magna due.

Senza dimenticare la Ninna nanna della guerra:
chè quer covo d’assassini
che c’insanguina la terra
sa benone che la guerra
è un gran giro di quatrini
che prepara le risorse
per li ladri delle Borse.

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(4 giorni a Natale)
CITAZIONE DELLA SERA

Audito un canto: “Gloria en alto
a l’altissimo Deo!
E pace en terra, ch’è ‘strutta la guerra
et onne reo;
unde laudate et benedicate
Cristo adorato!”

(Iacopone da Todi, Cantico de la natività de Iesù Christo)

NON E’ BABBO NATALE
Dice che non è Babbo Natale.
Tutti chiedono e non si può dare a tutti.
Lui dà a pochi: banchieri, speculatori, tenutari di case e slot machine (no, qui c’è stato un errore, lui rimedierà all’ingenua ammissione di simpatia).
Ai Comuni, no, loro devono contentarsi di dialogare.
Ai gatti, no no, loro devono contentarsi di miagolare.
Operai superstiti, disoccupati in aumento, pensionati infelici, precari imprecanti, sardi e meridionali alluvionati, pensino al peso del downgrade, di qualunque cosa si tratti… Lui deve fare il bravo padre di famiglia, quello che non si toglie il pane dalla bocca nè le coperte dal letto, non li cura se sono malati, non li manda a scuola, ma li manda a chiedere la carità.
E Buon Natale a tutti!!!

CHIEDEVANO TROPPO
Uno s’impicca, l’altro si dà fuoco.
Volevano una casa, volevano un lavoro.
Troppo hanno chiesto a Babbo Natale.