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La passione come caratteristica vincente per un progetto d’impresa di successo
Intervista a Francesco Meloni, Università di Sassari
di Alessandro Ligas, trasferimentotec
#La nostra passione al vostro servizio per rendere il progetto un’impresa di successo, partiamo! (Francesco Meloni)
Oggi la parola start up è diventata di dominio pubblico. In moltissimi giornali e trasmissioni televisive si parla. Come ho scritto in un precedente articolo “oggi è uno dei termini più usati nel mondo delle imprese e sui titoli dei giornali. Startup, inteso come attività imprenditoriale, azienda che prima non esisteva e che viene avviata (dall’inglese startup: avvio, decollo)”.
Io ne ho sentito parlare per la prima volta nel 2007 quando, ancora acerbo, sono entrato a collaborare con il Liaison Office dell’Università di Cagliari e quando le parole “start up”, “spin off”, “incubatori”, “business plan” e tante altre non erano così diffuse . Sono entrate subito nel mio dizionario e mi sono appassionato all’innovazione grazie all’entusiasmo delle persone che ho avuto il piacere di incontrare. Persone, a partire dai colleghi, anzi ex colleghi (ormai non collaboro più con l’ILO Cagliaritano), dagli amministrativi, funzionari e ultimo, ma primo nei miei pensieri per forza e voglia di cambiare, dell’allora dirigente della direzione, che mi hanno trasmesso la passione e che tutt’oggi, dal 2010, porto avanti attraverso le pagine del Blog. Ma come non ricordare anche tutti coloro che oggi lavorano nell’ILO del capoluogo (con i quali ho avuto il piacere di collaborare per alcuni mesi) che contagiano la voglia di scommettere nelle idee e nella ricerca. Passione che ho visto negli occhi di tante persone che fanno, divulgano e portano avanti l’innovazione.
Oggi abbiamo il piacere di farci raccontare, da Francesco Meloni, Head of Technology Transfer UniSS, la nascita dell’Ufficio di Trasferimento Tecnologico dell’Università Turritana che ha aiutato, come capofila dell’allora progetto ILONET, a far nascere la scintilla dell’innovazione in Sardegna. Scintilla che quest’anno si è trasformata in un fuoco. Infatti quest’anno a Sassari, già sede nel 2012 del Premio StartUp dell’Anno, si svolgerà la finale del Premio Nazionale dell’Innovazione PNICube, competizione tra progetti d’impresa ad alto contenuto innovativo, nati dalla ricerca ad opera di studenti e ricercatori. Un evento che significa “tantissimo” come ci racconta Francesco “senza dubbio è l’attività più importante che stiamo gestendo e promuovendo da quando esiste l’Ufficio. Siamo riusciti a coinvolgere gli enti del territorio (Comune, Camera di Commercio e Associazione degli Industriali del Nord Sardegna) trasmettendo il nostro entusiasmo. Deve essere il punto di partenza per il rilancio del territorio, l’occasione per fornire alle persone prospettive reali”.
Start up? Bene a 360 gradi, cioè non solo legate all’innovazione tecnologica!
Abbiamo salutato con favore il recente provvedimento governativo per promuovere la costituzione e agevolare il funzionamento delle start up innovative (sia pure con tutte le cautele del caso, in attesa di leggere la normativa definitiva, e anticipando nel merito alcune perplessità *). Pensiamo però che lo Stato, le Regioni e gli Enti locali (Province, Comuni, ma anche Camere di Commercio) debbano dare una grossa mano a tutte le start up, a trecentosessanta gradi, cioè di qualsiasi materia esse si occupino. Si tratta infatti di favorire la giovane impresa, che, a certe condizioni, può davvero contribuire a creare consistente nuova occupazione. Non si comincia certo da zero. Conosciamo molte iniziative di sostegno alla giovane impresa intraprese dal pubblico, parliamo soprattutto di quelle che si avvalgono dei finanziamenti europei. In Sardegna citiamo Promuovidea e Impresa donna, ma anche le agevolazione con i programmi di microcredito. Ve ne sono altre, spesso gestite dagli Enti locali, dalle Università, dalle Camere di Commercio, etc. Si tratta di agire con maggiore convinzione e determinazione, iniziando a mettere l’esistente a sistema e a creare appositi tavoli di concertazione con tutti gli interessati a partire dai beneficiari, cioè dai giovani rappresentati dal loro associazionismo tradizionale e nuovo. Possiamo dire con una frase un po’ inflazionata e spesso usata fraudolentemente ma ora invece pertinente: ce lo chiede l’Europa!
* al riguardo si legga l’intervento del prof. Fabiano Schivardi pubblicato oggi da Linkiesta, tratto da lavoce.info
Il governo ha approvato il decreto che, tra l’altro, contiene le misure per favorire le start up
In attesa di disporre del testo del decreto legge licenziato oggi dal Consiglio dei ministri, che non sappiamo se ed eventualmente quanto si discosti dal testo diffuso questa mattina, pubblichiamo la sintesi fornita dal Governo e pubblicata sul sito istituzionale.
L’argomento, anche se ci limitiamo alla parte sulle start up, è decisamente complesso, tanto da meritare iniziative di approfondimento con la partecipazione di esperti di diverse discipilne. Sono infatti numerosi e diversificati i profili interessati: da quelli del diritto societario, a quelli giuslavoristi, da quelli inerenti le tecnologie a quelli più propriamente manageriali, e, in generale a tutte le materie che riguardano l’innovazione. Al riguardo, speriamo che le Istituzioni più vicine a questi aspetti si impegnino in misura e modalità adeguate. Parliamo delle Università, delle Camere di Commercio, della Regione, delle Provincie e dei Comuni (specie dei Comuni capoluogo), ma anche delle Banche, delle Associazioni di categoria e quant’altri (1).
Speriamo di non avere delusioni rispetto all’impegno che noi stessi ci stiamo mettendo e contiamo di continuare a metterci.
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