Tag Archives: Seminario ricerca-imprese 28 apr 2012

Per aziende innovative, che utilizzano lavoro intellettuale, la flessibilità, nelle giuste forme, è un fattore di crescita e di successo

Bomeluzo Aladino

Sintesi dell’intervento di Lucetta Milani*

Apriamo i cassetti dei ricercatori universitari

Uomo vitruviano

di Alberto Concu*

Nei laboratori delle Università della Sardegna opera una nutrita schiera di ricercatori che si dedicano a tempo pieno allo studio di fenomeni complessi nei vari ambiti delle scienze chimiche, fisiche, biomediche, ingegneristiche e veterinario-agrarie con, tra essi, non poche eccellenze riconosciute e apprezzate dalla comunità scientifica internazionale. I risultati della ricerca di base condotta da questi validi scienziati raramente esce dai loro laboratori, se non sotto forma di pubblicazioni scientifiche.

Manca quindi un ente che, anche se in modo figurato, “metta le mani nei cassetti dei ricercatori” in modo da verificare quali prodotti della ricerca di base, teorica o applicata, possono essere suscettibili di trasferimento tecnologico verso il comparto industriale della Sardegna.

Ma questa operazione, per poter essere efficace, deve essere attuata “in house”, ovvero deve essere l’esito di un rapporto “face to face” tra il ricercatore in possesso di un know how interessante ed un collega docente (che parla quindi li stesso linguaggio del ricercatore) esperto nella valutazione del prodotto – sia sul piano scientifico che sul piano delle potenzialità della sua trasferibilità in ambito industriale – che si assume l’onere di supportare il flusso di informazione tra il ricercatore e la struttura attuatrice delle politiche per lo sviluppo delle imprese (l’Assessorato regionale all’Industria? L’associazione industriali? La Camera di Commercio?).

Si tratta quindi di costituire un’interfaccia snella tra il comparto della ricerca nelle Università della Sardegna e il comparto delle imprese la quale, con pochissimi passaggi intermedi, metta in relazione funzionale ricerca e industria. In questo modo si favorirà l’instaurarsi di un ciclo virtuoso che miri direttamente a creare il contatto tra l’offerta potenziale – il know how generato nei laboratori universitari – e la domanda potenziale – le imprese che intendono innovarsi attraverso l’acquisizione di conoscenze strategiche -.

Verranno quindi bypassati farraginosi processi intermedi quali gli incubatori d’impresa, gli sportelli per gli start up ecc., strumenti ormai soffocati da una burocrazia sempre più pervasiva e fine a se stessa, che per un verso tendono a forzare i ricercatori all’interno di una veste da imprenditore che non è loro congeniale, e per un altro verso tendono a trattare gli imprenditori alla  stregua di potenziali trasgressori delle norme implementate negli articolati piani per le agevolazioni, senza creare quel rapporto di amichevole consulenza per le strategie aziendali che invece dovrebbe essere privilegiato.

La costituzione di un gruppo di lavoro per le interazioni tra Università e imprese, se concepito con le modalità sopra accennate, potrebbe agevolmente vicariare megastrutture caratterizzate da costi di funzionamento stratosferici e pesante impatto ambientale. Si tratterebbe di un gruppo di lavoro regionale per il trasferimento tecnologico dei prodotti della ricerca delle Università della Sardegna al comparto industriale della stessa regione che, in termini di risorse umane, non richiederebbe più di una dozzina di unità, senza nessun costo rilevante per strutture ad esso dedicate in quanto le attività primarie – quelle della ricerca di base teorica o applicata – si sviluppano totalmente all’interno dell’Università.

* professore ordinario di fisiologia dell’Università di Cagliari

 

L’articolo del prof. Alberto Concu ripropone l’intervento effettuato in occasione del Seminario “Rapporto ricerca-imprese” tenutosi sabato 28 aprile presso la Fiera della Sardegna, organizzato dalla Camera di Commercio di Cagliari

 

Un “salone dell’innovazione” punto d’incontro ricerca-impresa nella Fiera della Sardegna

Liaison office generico

Organizzare nella Fiera di Cagliari un “Salone dell’Innovazione”, spazio adeguatamente attrezzato dove i centri di ricerca, le università e i singoli ricercatori possano incontrare (per un periodo da tre giorni a una settimana) le imprese esistenti e quanti hanno l’idea di fare impresa e fare affari. E’ questa una delle più importanti proposte scaturite dal confronto tra ricercatori, imprenditori e esponenti della pubblica amministrazione in occasione del Seminario sul rapporto “ricerca-imprese” organizzato il 28 dalla Camera di Commercio. (Vedi l’Editoriale del direttore)

Un “salone dell’innovazione” punto d’incontro ricerca-impresa nella Fiera della Sardegna

Liaison office generico

di Franco Meloni

Organizzare nella Fiera di Cagliari un “Salone dell’Innovazione”, spazio adeguatamente attrezzato dove i centri di ricerca, le università e i singoli ricercatori possano incontrare (per un periodo da tre giorni a una settimana) le imprese esistenti e quanti hanno l’idea di fare impresa e fare affari. E’ questa una delle più importanti proposte scaturite dal confronto tra ricercatori, imprenditori e esponenti della pubblica amministrazione in occasione del Seminario sul rapporto “ricerca-imprese” organizzato il 28 dalla Camera di Commercio.

Resistendo alla tentazione di una bella passeggiata lungo i viali della Fiera in una soleggiata mattina di aprile, circa trenta persone si sono rinchiuse per tre ore nello stand F per mettere insieme idee ed esperienze sul come contribuire allo sviluppo del territorio. E’ possibile fare nuova impresa o riorientare le imprese esistenti attraverso i risultati della ricerca scientifica, in gran parte prodotta dall’università? Certo che sì. Lo hanno detto tutti i quindici intervenuti nel dibattito, coordinato dal direttore di aladinpensiero news, raccogliendo le sollecitazioni del prof. Franco Nurzia, il quale ha invitato i ricercatori a porre le proprie competenze al servizio del territorio. Si dirà: lo hanno sempre fatto, ma indirettamente. Oggi il ricercatore e le organizzazioni nelle quali presta la propria attività devono collegarsi sistematicamente alle esigenze del proprio territorio. Una parte consistente della ricerca scientifica deve proprio porsi direttamente ed esplicitamente al servizio del territorio per contribuire a risolverne i problemi e determinarne lo sviluppo. Concetto che dall’altra parte della barrricata, cioè dalla parte delle imprese ha ripreso il dott. Cristiano Erriu, che si è detto convinto della disponbilità delle imprese ad innovare, con l’aiuto dell’università, ma ha lamentato le poche occasioni di incontro vero, fuori cioè dalle cerimonie di sia pur utili convegni. Occorre imitare con intelligenza le esperienze positive in giro per il mondo, come, per esempio, quelle della vicina Barcellona, che ha saputo cogliere il pretesto della “zona franca” per creare un poderoso centro di innovazione al servizio della città e dell’intera Catalogna. Il prof. Francesco Ginesu ha confermato la totale disponibilità della ricerca universitaria al riguardo, avvertendo però che i mestieri di ricercatore e di imprenditore sono differenti, anche nelle modalità di lavorare e nei tempi di realizzazione delle proprie missioni, per cui è necessario integrarsi nel rispetto delle diversità, ma occorre elaborare un linguaggio comune che consenta di capirsi. La dott. Lucetta Milani ha fatto un quadro ottimista del mondo imprenditoriale isolano, in verità più in termini di potenziale che di effettive attuali presenze, che però ci sono in carne e ossa, spesso condizionate da un’eccessiva burocrazia e da “lacci e lacciuoli” imposti dalla pubblica amministrazione. Il prof. Alberto Concu ha rivelato il suo sogno quasi al termine della sua carriera universitaria: quello di “aprire i cassetti dei ricercatori”, pieni di ricerche facilmente “cantierabili”, cioè trasformabili in progetti di business e di impresa e agire di conseguenza con  l’aiuto delle istituzioni (l’assessorato all’industria si era dichiarato disponibile, aspettiamo un impegno della Camera di Commercio). Ne ha dato immediatamente prova il prof. Andrea Manuello, che ha presentato un’applicazione tecnologica per la raccolta e la conservazione dello zafferano, vero oro rosso della Sardegna (lo zafferano sardo è il migliore del mondo e quota 30.000 euro al kilo), che potrebbe consentire un notevole sviluppo del settore. Il prof. Alberto Angioni ha lamentato come le imprese sarde del comparto agricolo siano eccessivamente piccole e incapaci di innovare in misura adeguata non solo perchè difficilmente riescono a consorziarsi, ma perchè non utilizzano le opportunità offerte dalla ricerca delle università locali (spesso si rivolgono a caro prezzo ai consulenti della penisola). Esperienze positive di grandi prospettive, ma che non trovano l’accoglienza che meriterebbero da parte delle istituzioni, sono state portate dal direttore della società onlus San Lorenzo Giuseppe Madeddu (prodotti innovativi per la bioedilizia, che utlizzano le risorse locali, come la lana di pecora e le argille sarde) e dall’ing. Leonardo Ghisu, quest’ultimo impegnato allo sviluppo dei sistemi satellitari (che nell’isola possono trovare base operativa d’interesse internazionale, nella fase applicativa che deve seguire a quella in corso, prevalentemente di studio e ricerca). Il dott. Antonio Fadda ha dato conto della nascita di una nuova impresa spin off dell’università di Cagliari, che si occuperà di trattamento dati e che allo stato utilizza le incentivazioni dei fondi europei messi a disposizione da Sardegna Ricerche. I proff. Gianfranco Fancello e Felice Di Gregorio hanno parlato dei rispettivi settori di ricerca (Trasporti il primo, Ambiente il secondo), sostenendo come la ricerca universitaria abbia messo a disposizione da tempo strumenti utili rispetto a gravi problemi attuali, purtroppo sconosciuti ai decisori politici. Ci si è riferiti a questioni come la riorganizzazione dei porti e la problematica dell’erosione delle spiagge. Ciò richiama all’esigenza di trovare sedi di confronto o, come sono stati chiamati: appositi “tavoli istituzionali”, che coinvolgano la politica, l’impresa e la ricerca. Ma tutte queste riflessioni in fondo non sono già in atto da tempo? E perchè ogni volta sembra doversi ricominciare da capo? E’ una domanda che si è posta la dott.ssa Michela Loi, che ha richiamato al fatto che esistano precise linee di indirizzo europeo e coerenti programmi attuativi in materia di innovazione e aiuti all’impresa perchè si utilizzi la ricerca scientifica per innovare e creare nuove occasioni di sviluppo e di lavoro. Nelle università si sono creati gli uffici dedicati al trasferimento tecnologico (i liaison office), ma tutto viene mantenuto al livello di “minima utilia”, senza cioè adeguarsi alle dimensioni dei problemi, delle esigenze e delle stesse aspettative del territorio. Collegandosi a questo intervento la dott.ssa Stefania Tidu, collaboratrice del Centro di competenza Cemapros, ha richiamato la proposta di realizzare gli “incubatori d’impresa”, indispensabili per favorire la creazione di impresa innovativa, per aiutare i giovani imprenditori. C’è un problema di mentalità da superare per essere all’altezza dei tempi. Il prof. Nurzia in chiusura si è chiesto, retoricamente, se la Camera di Commercio di Cagliari con le sue Aziende Speciali (Fiera e Centro Servizi per le Imprese) possa costituire un soggetto di riferimento affidabile per costruire l’auspicata alleanza che integri, nel perseguimento di una missione congiunta, la ricerca e l’impresa. La risposta del sistema camerale, rappresentato dal dott. Erriu, è stata ovviamente positiva. Il nuovo presidente del Centro Servizi all’Impresa, Cristian Atzori, presente alla chiusura della manifestazione, ha confermato questa impostazione con gli impegni conseguenti, che saranno oggetto di un apposito prossimo incontro. Nel mentre ci si è dati appuntamento alla Decima Giornata Nazionale dell’Economia, che la Camera di  Cagliari celebra il 4 maggio p.v., dedicandola al tema della “Zona franca di Cagliari: un’opportunità di sviluppo per il territorio”.

Sabato 28 in Fiera Seminario sul rapporto ricerca-imprese

creatività-e-innovazione


Sabato 28 aprile con inizio alle ore 10 nello stand F della Fiera Campionaria

SEMINARIO SU TRASFERIMENTO TECNOLOGICO,  RAPPORTO RICERCA-IMPRESA, CREAZIONE  IMPRESA INNOVATIVA

Introducono al tema il prof. Franco Nurzia e il dott. Cristiano Erriu