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gli occhiali di Piero su…
ANNIVERSARI. Roberto Cotti, che l’altro ieri ha portato in Parlamento la bandiera sarda dei 4 mori per ricordare che non si rinuncia al nostro essere nazione sarda, già un anno fa ha meritato il nostro apprezzamento. Altri no. Gli occhiali di Piero un anno fa su Aladinpensiero.
Costituito l’Osservatorio Sardo Riforme Istituzionali
COMUNICATO STAMPA
Cagliari, 15 luglio 2014
Per difendere la specialità della Sardegna e la sua autonomia, è nato a Cagliari l’Osservatorio Sardo Riforme Istituzionali
È nato a Cagliari l’Osservatorio Sardo Riforme Istituzionali. L’obiettivo è quello di monitorare costantemente quanto accade nel Parlamento italiano, nel Consiglio regionale della Sardegna ed all’interno della società sarda, al fine sia di contrastare il pericolo della perdita della specialità sarda e dello svuotamento del nostro statuto autonomistico e sia di promuovere tutti quegli elementi che costruiscano una Sardegna del futuro più libera, giusta e solidale. - segue -
Renato Soru parlamentare europeo della Sardegna
di Franco Meloni
Con una certa ingenuità, parlando con degli amici che la sanno lunga di politica e particolarmente di tattiche politiche, avevo avanzato l’ipotesi di candidatura di Renato Soru a rappresentante sardo nel Parlamento Europeo (facendone anche oggetto di un intervento su questa news, che qui sostanzialmente ripropongo). L’idea aveva riscosso tiepida accoglienza da parte dei miei interlocutori, i quali, in prevalenza, l’avevano considerata una trovata elegante per “giubilare” Soru, togliendolo di mezzo rispetto a ben altri più importanti incarichi pubblici, tra i quali la presidenza della regione. Così non era (e non è), almeno nelle mie intenzioni. Oggi, avendo lo stesso Soru escluso la sua partecipazione alle primarie del centro sinistra per la candidatura a detto incarico, mi permetto di insistere sulla proposta. Il mio intento è anche quello di utilizzare la candidatura europea di Soru per rompere il silenzio sull’Europa e contrastarne la persistente sottovalutazione, specie in relazione alle implicazioni delle politiche europee per la Sardegna. Personalmente, in sintonia con tanti altri, credo che la Sardegna si salvi solo dentro una prospettiva europea, chiaramente di una Europa diversa da quella attuale e che l’Europa sarebbe comunque valorizzata da una forte presenza autonoma della Sardegna. Per questo occorre costruire una coerente politica europeista (in Italia e in Sardegna), a partire dal cambiamento della legge per l’elezione dei rappresentanti italiani nel parlamento europeo, al fine di superare l’attuale vergognosa esclusione della rappresentanza sarda. Su questa questione è ormai da parecchi anni che registriamo l’impegno di tutte le forze politiche, ma finora senza alcun esito, ultime in ordine di tempo le proposte avanzate da Roberto Cotti (Movimento 5 stelle) e da Roberto Capelli (Centro democratico), che allo stato non ci sembra abbiano avuto particolare attenzione e seguito. Ed è su questa questione che siamo impegnati come Aladinews insieme ad altre testate dell’editoria on line e a esponenti del mondo culturale sardo. Non occorre soffermarsi, ma giova ripetercelo, come le risorse più importanti per risollevare l’economia della Sardegna verranno proprio dai fondi europei (in particolare fondi strutturali della programmazione 2014-2020), che, evidentemente, devono essere spesi e spesi bene, in controtendenza rispetto a quanto finora avvenuto. Abbiamo dunque necessità di una forte, autorevole, presenza della Sardegna a Bruxelles. E l’efficacia di una presenza non è certo solo un fatto formale. E’ questione di persone. Scusatemi qui una digressione riflettendo sul passato: il posto di presidente della Democrazia Cristiana ha sempre contato bel poco sul piano del potere in quel partito e fuori dallo stesso; eppure quando quel ruolo fu coperto da Aldo Moro, venne giustamente considerato come il centro del potere politico italiano, tanto è che le sciagurate Brigate rosse lo assunsero come il cuore del sistema borghese, da abbattere, con tutto quello che seguì all’assassinio dell’uomo politico in quel momento davvero più importante del paese. Ma è un’altra storia. Qui voglio solo dire che Renato Soru rappresenterebbe davvero un riferimento europeo per la Sardegna, ovviamente in un’ipotesi di un nuovo decente governo di centro sinistra della Regione, ma anche considerando il maggior peso politico che dovrebbe assumere il futuro parlamento europeo (esito delle elezioni politiche tedesche permettendo). Almeno così l’ho pensata avanzando la proposta di “Renato Soru parlamentare europeo della Sardegna”, che mi sento di ribadire con la stessa convinzione e determinazione.
Gli OCCHIALI di PIERO
ROBERTO COTTI
Il senatore del Movimento 5 stelle, Roberto Cotti è nato a Cagliari il 20 aprile 1961, di professione formatore, imprenditore e guida turistica.
Si parla tanto di lui oggi perchè, intervenendo in Senato contro l’acquisto degli F35, ha indossato una giacca (è obbligatorio avere la giacca) coi colori arcobaleno della bandiera della pace, aggirando il divieto di avere bandiere dentro l’aula.
Si è parlato meno, e invece bisogna farlo, del fatto che Cotti è primo firmatario di una proposta di legge che costituisca la Sardegna come collegio unico alle prossime elezioni europee. Finora aggregata alla Sicilia, che ha un numero di elettori quasi 4 volte superiore, la Sardegna rischia di non mandare nessun rappresentante a Bruxelles.
Finora è stata l’unica risposta concreta all’appello che abbiamo lanciato in questo senso io e gli amici Gianni Mascia e Franco Meloni.
Con questi amici e d’intesa con Fondazione Sardinia, Aladin Pensiero, Vitobiolchiniblog, Tramas de Amistade e altri, abbiamo promosso un convegno-confronto pubblico, che si terrà lunedì 16 settembre alle 17,30 presso l’Ostello della Gioventù a Cagliari, Scalette S.Sepolcro: “per la costituzione di una circoscrizione sardegna che garantisca rappresentanti sardi nel prossimo Consiglio d’Europa”.
IL GOVERNO E’ UNO STABILE
All’attico il candido Letta coltiva narcisi e fa la mammo/letta.
All’ultimo piano l’angelico Alfano ha un telefono in mano.
Al piano di sotto, che strano destino, risponde Bonino
e fa l’amareggiata, Alfano: no grazie, per me una kazata.
Al piano segreto lo strano gruppetto fa gli aeroplanini.
Al piano stradale i saggi impegnati a battaglia navale:
F35! colpito e affondato…
Il ministro della fellonia sta studiando la geografia,
lo stato kazako vuol saper dove sia:
E’ una seccatura non sapere dove inviare la fattura.
Al piano terra la ragioneria, lamenta lo stato dell’economia.
Nei sottosuoli il bel Calderoli grugnisce e ruggisce ma non si dimette.
Epifani nervoso, per l’accanimento della terapia, forse va via.
Governo, che inferno! c’è tanto da fare: le tasse aumentare,
i bolli, la benzina, c’è anche il furfantello da perdonare…
Contro i magistrati ci han fatto scioperare…
Per strada Civati raccoglie il dissenso.
Sarebbe ora di dargli una stanza,
è lui che mantiene la residua speranza.
Oppure c’è Barca che affronta il Diluvio:
iscritto recente, ma ha tanti pensieri,
peccato non averci pensato da ieri.
LA POESIA E’ SINTESI E PROFEZIA
Nel 1930 il regista Abel Gance girava a Parigi il film “La fin du monde”
Per creare l’atmosfera di una società alla fine fece rinchiudere nel Velodromo migliaia di comparse, uomini e donne separati, e li privò di cibo e acqua per 24 ore. Poi filmò lo spettacolo allucinante che ne era derivato.
Il 16 e 17 luglio 1942 a Parigi, sotto occupazione tedesca, per ordine del governo di Vichy e del zelante ministro collaborazionista Pierre Laval, furono arrestati 13.152 ebrei, 5.802 erano donne, 4.115 erano bambini tra i 2 e i 15 anni. Furono rinchiusi tutti per alcuni giorni nel Velodromo dello Sport, come nel film di Gance.
L’operazione “Vento di primavera” era guidata dalla polizia francese.
Gli ebrei furono tutti inviati nei lager. Solo 100 sopravvisero.
Sulla vicenda, nel 2010, è stato fatto il film “Elle s’appellait Sarah”.
Pierre Laval alla fine della guerra fu catturato, processato e fucilato.
Nel 1959 i Velodromo è stato demolito.
Il 16 luglio 1995 lo Stato Francese, per bocca di Jacques Chirac, ha riconosciuto il ruolo dello Stato nella persecuzione degli ebrei.
FINALMENTE. Rappresentanti sardi nel parlamento europeo: iniziativa del Movimento 5 stelle
Era ora! L’appello su Aladinews.
Il senatore sardo Roberto Cotti del Movimento 5 stelle ha presentato una proposta di legge (primo firmatario) per istituire la circoscrizione della Sardegna per l’elezione del Parlamento europeo. La proposta, che ricalca un testo approvato dal consiglio regionale del giugno 2009, punta «a sanare la grave discriminazione di rappresentanza istituzionale dei sardi», assegnando alla Sardegna «l’effettiva rappresentanza di cui avrebbe diritto in base al criterio demografico, prevedendo innanzitutto la disarticolazione dell’attuale circoscrizione elettorale dell’Italia insulare, formata da Sicilia e Sardegna, in due circoscrizioni autonome»