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Gli editoriali di Aladinews

la-nostra-ipotesi-2-768x480_mlogo76Le relazioni del 2 dicembre 2017 all’assemblea di Roma. Pubblichiamo, tratta dal sito, quella introduttiva di Raniero La Valle [disponibile anche il video-audio, curato da Radio Radicale].
PER IL TEMPO CHE VIENE UN NUOVO “NOMOS DELLA TERRA”

La relazione introduttiva all’assemblea di Chiesa di tutti Chiesa dei poveri: “In quale tempo accade il ma del tempo sperato”. Quattro soglie oltre le quali c’è la morte o la vita: la guerra privatizzata, l’esodo dei migranti, la de-creazione della terra, l’uscita dalla cristianità

di Raniero La Valle, relazione ripresa da Aladinews.
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Impegnati per il NO

sedia di VannitolaLa sedia
di Vanni Tola
NO NO NOOOReferendum Costituzionale: Le ragioni del NO spiegate in un intervento di Raniero La Valle (pubblicato dalla rivista Micromega).

Raniero La Valle 3Un saggio di Raniero La Valle non può certamente essere riassunto o condensato, deve assolutamente essere letto integralmente e con la dovuta attenzione. Lo sforzo del lettore sarà però ampiamente ripagato dalla chiarezza espositiva e dallo spessore culturale del ragionamento che La Valle sviluppa in modo articolato e coerente, tale da far comprendere le reali motivazioni politiche che hanno portato alla necessità di questa riforma costituzionale.

Mi limiterò pertanto a elencare brevemente i punti cardine del saggio di Raniero La Valle che costituiscono l’asse portante dalla sua indicazione a favore del NO al referendum. A parere di Raniero La Valle la situazione attuale è caratterizzata da una serie di fenomeni di grande importanza. I movimenti di migranti nel mondo, sessantadue milioni tra profughi, perseguitati e fuggiaschi, in giro per il mondo alla ricerca di una nuova vita. Qualcuno dice che nel 2050 i trasmigranti saranno 250 milioni.
E’ in corso una terza guerra mondiale non dichiarata, ma che fa vittime in tutto il mondo. Aleppo, la Siria, l’Iraq, l’Afganistan, la Palestina, da cinquant’anni prigione di un popolo nella propria terra. Fallisce il G20 ad Hangzhou in Cina. I grandi della terra non riescono a indurre neppure un ragionevole cessate il fuoco in Siria, per soccorrere la popolazione civile bombardata dagli aerei dei belligeranti. I Grandi della Terra: “ Non sanno che fare per i profughi, non sanno che fare per le guerre, non sanno che fare per evitare la catastrofe ambientale, non sanno che fare per promuovere un’economia che tenga in vita sette miliardi e mezzo di abitanti della terra, e l’unica cosa che decidono è di disarmare la politica e di armare i mercati, di abbattere le residue restrizioni del commercio e delle speculazioni finanziarie, di legittimare la repressione politica e la reazione anticurda di Erdogan in Turchia e di commiserare la Merkel che ha perso le elezioni amministrative in Germania”. L’Europa vede messa in crisi la sua stessa esistenza e non soltanto per l’uscita della Gran Bretagna dal consesso UE ma anche, direi soprattutto, perché si sta rivelando inconsistente il progetto stesso di Europa unita che non è finora riuscita ad andare oltre una discutibile unione monetaria. Il referendum costituzionale, presentato dai sostenitori del Si come il rimedio universale per tutti i mali dell’Italia, nasconde una verità differente che ci porta a darne una lettura in un contesto più ampio di quello territoriale italiano, referendum come espressione di un processo geopolitico in atto, guidato da grandi centri di potere internazionale, all’interno dei quali l’Italia e Renzi hanno un ruolo di pedine da manovrare, di collaboratori ubbidienti e sottomessi che devono facilitare i processi in atto. Quella che c’è raccontata dal Governo sarebbe quindi una verità di facciata. Il Referendum non servirebbe per risparmiare sui costi della politica. Non servirebbe per risparmiare sui tempi della politica, non assicurerebbe maggiore stabilità politica. - segue -