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con gli occhiali di Piero…

GLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413NESSUNO HA PRESO IL SUO POSTO

A Nazzari ftAMEDEO NAZZARI
Muore a Roma il 6 novembre 1979 l’attore Amedeo Nazzari.
Cagliaritano, nato il 10 dicembre 1907, all’anagrafe Amedeo Buffa, adottò il nome del nonno materno come nome d’arte. Prima infanzia a Cagliari poi a Roma dopo la morte del padre Salvatore, quando ha sei anni.
Esordisce in teatro a vent’anni, poi nel cinema dal 1935.
Nel 1941 è premiato a Venezia per la sua interpretazione in “Caravaggio, il pittore maledetto”, film di recente ritrovato dalla Rai e che però ancora non si riesce di vedere. Il trionfo arriva con “La cena delle beffe” di Blasetti, dall’opera di Sem Benelli, film “cult” per diverse ragioni (non solo per la celebre battuta “chi non beve con me peste lo colga”), che rifece per la televisione 25 anni dopo, con la stessa energia fisica e interpretativa.
Seguirono i drammi popolari diretti da Matarazzo: Catene, Tormento, ecc.,
lavorò inoltre con registi quali Lattuada, Castellani, Camerini, Germi, Monicelli, Fellini.
Sposato con l’attrice Irene Genna, la loro figlia Maria Evelina è anch’essa attrice di teatro e autrice del libro “Amedeo Buffa in arte Nazzari”.
I simpatici amici sardi di Bareggio-Cornaredo, provincia di Milano, hanno intitolato il loro circolo ad “Amedeo Nazzari”,

con gli occhiali di Piero…

PeppinoImpastatoGLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501419Non tutto è come appare. I casi di Ulrike Meinhof, di Peppino Impastato, di Aldo Moro. Su Aladinpensiero un anno fa.

con gli occhiali di Piero…

GLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413- Un anno fa su Aladinpensiero, il 3 marzo 2014.
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ACQUEDOTTO a CAGLIARI
Il 3 marzo 1867 si inaugura a Cagliari il nuovo acquedotto.
Dall’acqua che si perde forse è rimasto ancora quello.

con gli occhiali di Piero…

GLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413- Un anno fa, il 2 marzo 2014, su Aladinpensiero.
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RIVOLTE ANTIFEUDALI – L’esempio di SORSO.
Il 2 Marzo 1796 tutto il paese di Sorso, nel sassarese, si rivolta contro il feudatario del luogo.
Il palazzo del feudatario viene raso al suolo.
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Chateau_de_VizilleIMPOSTE e RIVOLUZIONE – L’esempio di Grenoble.
Francia, anni ’80 del 1700. Deficit dello Stato, le spese superano le entrate. Il debito pubblico grave sul bilancio dello Stato per oltre 300 milioni. Lo scandalo maggiore riguarda le spese della Corte: mentre il popolo conosce la miseria e la fame, si scialano 30 milioni per feste e pensioni dei cortigiani. I bilanci delle famiglie anche del medio ceto sono gravemente compromessi. A Grenoble la protesta si allarga all’intera popolazione. Arriva l’esercito.
I soldati vengono accolti da una pioggia di tegole: saliti sui tetti i cittadini bombardano cosi’ le truppe.
E’ il 7 giugno 1788, la Giornata delle tegole.
Il 21 luglio a Vizille, vicino a Grenoble, si proclama lo sciopero delle imposte.
Il re, Luigi XVI, e’ costretto a convocare nel Maggio ’89 gli Stati Generali.
Quel che succede poi lo sappiamo tutti.
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disperazioneCASA della FRATERNA SOLIDARIETA’
Sassari. Corso Margherita di Savoia. Stamattina.
Una folla si accalca presso un’insegna: Casa della Fraterna Solidarietà. Conto circa 70 persone. Sul marciapiede di fronte altre persone attente, ma esitano ad unirsi al gruppo.
Spettacolo della miseria. Nei 50 anni che mi capita di venir a Sassari mai ho veduto un simile spettacolo.
Ma l’illustre Presidente e Segretario Democratico dice che le famiglie si stanno arricchendo sotto il suo Governo.
Sarà che queste cose succedono solo in Sardegna?

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GLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x15014131- Un anno fa, il 28 febbraio 2014, su Aladinpensiero.
Bomeluzo-Australia-bis—————–
Le lettere del sardoaustraliano di un anno fa su Aladinpensiero.

con gli occhiali di Piero…

Simone-Weil-e1394732094790-150x150GLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413SIMONE WEIL
Il 3 febbraio 1909 nasce a Parigi Simone Adolphine Weil, straordinaria figura di filosofa, la cui biografia è stretta parente dei suoi pensieri, fino al limite di farla sembrare folle.
Teorizza la ricomposizione tra lavoro manuale e lavoro intellettuale, unità spezzata dall’organizzazione capitalistica del lavoro; lascia il lavoro di insegnante e si impiega come operaia in una fabbrica metallurgica, ma è inesperta e si fa male lavorando. Favorevole a una rivoluzione che dia da mangiare a tutti, è accusata di comunismo perchè dstribuisce il suo stipendio di insegnante a operai e disoccupati e tine per sè solo una somma pari al sussidio di disoccupazione, ma non aderisce al partito comunista, anzi ha un violento alterco con Troski, che pure ospita in casa sua; si considera cattolica in qualche misura, ma accusa il cattolicesimo di aver scelto il potere temporale, creando uno Stato che fa da modello agli stati totalitari,
Vicina all’anarchia partecipa alla guerra civile in Spagna, ma incapace di usare le armi è destinata alle cucine, dove si fa male, bruciandosi con l’olio bollente; poi lascia la Spagna, persuasa dell’inutilità di una lotta che non è più “una guerra tra contadini affamati contro i proprietari terrieri e un clero complice dei proprietari, ma una guerra tra Russia, Germania e Italia”.
In Italia, chiesa di Santa Maria degli Angeli, inizia il suo percorso spirituale, mistico e francescano, ma non aderisce alla Chiesa Cattolica.
Durante l’occupazione tedesca della Francia distribuisce volantini contro il governo di Vichy, arrestata e minacciata di essere rinchiusa in carcere con le prostitute, dice al giudice che ha sempre desiderato di conoscere quell’ambiente: liberata perchè il giudice la crede pazza.
Si sottopone a dure privazioni, fino all’estremo che all’indomani della sua morte, il 24 agosto 1943 ad Ashford (Londra), a un giornale sembrò giusto titolare così: “French professor starves herself to death”, si lascia morire di fame.

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CITAZIONE DELLA SERA
Io i fiori ai poliziotti li lancerei, ma con tutto il vaso e la terra.
(William Seward Burroughs)

GLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413ValpredaIL TORTO DI PIAZZA FONTANA

“Fascisti, padroni, Democrazia Cristiana / han messo le bombe a Piazza Fontana”, “La strage è di Stato”: queste parole si sono gridate per anni in migliaia di manifestazioni di protesta. Nessuna inchiesta, nessun processo, dal 1969 al 2005, ne ha dato smentita, nè conferma.
La strage è impunita. Questo è il torto fatto a tutti da uno Stato che non ha saputo, nè potuto, chiarire la sua innocenza.
Il 12 dicembre 1969 alle 16,37 nella Banca nazionale dell’Agricoltura, a Milano, in Piazza Fontana, esplode un ordigno che contiene 7 chili di tritolo.
16 morti, 88 feriti. Ferita è anche la democrazia in Italia.
Mariano Rumor si affaccia agli schermi della televisione, con faccia severa e accento determinato promette giustizia rapida e inesorabile. Mente.
La Questura di Milano ha formato 84 persone, tra anarchici e militanti di sinistra, 2 sole persone di destra. E’ la loro par condicio.
Il tamburo dei media batte una sola parola: anarchia.
Giuseppe Pinelli vola dalla finestra al quarto piano della Questura di Milano.
“Quella sera a Milano era caldo”, era il 15 dicembre.
Il 16 arrestano Pietro Valpreda, anarchico, il mostro in prima pagina.
Lentamente si fa strada la pista nera, che parte da Padova.
Lentamente si indaga su responsabilità che abitano in questure e nel ministero degli Interni. (segue)