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con gli occhiali di Piero…

GLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413ANNIVERSARI. Ricordo di Camillo Bellieni, e un consiglio di Orazio. Un anno fa, il 9 dicembre 2013, su Aladinpensiero.
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ANTICHE CRONACHE SARDE
9 dicembre 1769, si inaugura a Cagliari la stamperia reale.
9 dicembre 1862, straripa il Tirso, gravi danni nelle campagne oristanesi.
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Stampaxi Cagliari
FUEDDA SARDU
SA CUMMEDIA

Cabras – … o su Visurei, ita dd’est beniu a conca de mi fai arrestai?
Seu a conca bianca, totus mi connoscint, comenti mai non at domandau?
Seu stampaxinu, est berus, ma seu becciu, cuccuru cottu femu a piccioccheddu. At biu ita at cumbinau?

(Sa dì de s’acciappa, di Piero Marcialis)
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SERGIO MURRU
Nasce a Cagliari, in Castedd’e susu, il 9 dicembre 1949, Sergio Murru.
A 18 anni inizia la sua carriera di attore nel gruppo Teatro Studio.
Nel 1969 ha la parte di Marat nel Marat-Sade di Peter Weiss, memorabile realizzazione del giovane teatro di avanguardia cagliaritano.
Nel 1974, in seguito alla morte del padre, che lo segna dolorosamente. interrompe gli studi universitari e l’attività teatrale, lavora per una compagnia di assicurazioni.
Nel 1976 pubblica la raccolta di poesie “Esperienze” e riprende in qualche misura
l’attività artistica. Nel 1984 torna la teatro come professione. Collabora con la compagnia “I Medas” e, quando essa si scioglie, rifonda con Enzo Parodo il Teatro Studio, prima produzione “Nella valle di Lanaittu” (1986) di Marcialis e Parodo, dove è il protagonista; segue la produzione di “Cinixu”, da Su Mundu de ziu Bachis di Antonio Garau, “una svolta nella storia del teatro sardo” (Francesco Masala):
Nel 1988 recita in sardo a Radio Sardegna 36 fiabe dell tradizione sarda.
Con “Su vapori” (1991) vince il premio Ozieri 1992 per il teatro.
“Su stani”, suo affettuoso ritratto di Cagliari e del mondo dei pescatori, va in scena nel 1996 e per anni sarà richiesto dal pubblico, si può dire fino alla sua morte, avvenuta quest’anno, un mese dopo aver compiuto 64 anni, poche settimana dopo dall’ultima replica del suo spettacolo sulla Beat-generation (vedi Aladinpensiero, 9 gennaio 2014).

Orazio_FlaccoCITAZIONE DELLA SERA
Qualunque ora lieta gli dei ti abbiano concesso
coglila con mano grata e non differire le gioie
anno dopo anno.
(Orazio)

con gli occhiali di Piero…

Camillo_Bellieni foto wGLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413CAMILLO BELLIENI
Camillo Bellieni muore a Napoli il 9 dicembre 1975, lo stesso anno in cui muore a Roma Emilio Lussu, il 5 marzo. Scompaiono con loro i due grandi della nuova speranza dei sardi, fondatori del Movimento degli ex-combattenti in Sardegna e subito dopo del Partito sardo d’azione (1921).
Bellieni, nato a Sassari il 31 gennaio 1893, due lauree, giurisprudenza e filosofia, due medaglie al valor militare nella Grande Guerra, fu l’ideologo e primo Direttore del partito. Antifascista, sospeso da docente universitario, vagò insegnante precario per le città d’Italia.
Dopo la caduta del fascismo rimase sardista, mentre Lussu si faceva socialista, differenze tra i due che, a ben guardare, anche se maturano attraverso la dura esperienza della resistenza nel ventennio fascista, datano fin dalle origini: una maggiore propensione di Bellieni all’idea indipendentista (che ispirerà in tempi più vicini i Mossa e i Caria), una maggiore tendenza di Lussu al federalismo e all’europeismo.
Una sintesi tra le due posizioni mancò nel momento in cui Lussu registrò la propensione borghese del gruppo dirigente sardista e se ne separò (1948): una ferita che si riapre continuamente nella storia successiva del sardismo, sia sulla sponda indipendentista, sia su quella socialista.
La scomparsa del partito socialista nella palude craxiana e la collocazione a destra del partito sardista segna tristemente il tramonto degli ideali che furono incarnati da questi grandi personaggi, ma forse la storia darà ancora qualche possibilità alla sintesi unitaria tra sardismo indipendentista e sardismo di classe.
Camillo Bellieni, le sue spoglie avvolte nella bandiera dei Quattro Mori, è sepolto nel cimitero di Sassari.
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Orazio_FlaccoCITAZIONE DELLA SERA
Qualunque ora lieta gli dei ti abbiano concesso
coglila con mano grata e non differire le gioie
anno dopo anno.

(Orazio)