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Una legge regionale per i Centri di aggregazione sociale.

cittaquartiere giugno 1986Con preciso riferimento alla “vertenza della Scuola Popolare di Is Mirrionis”, per contribuire a rispondere alle esigenze di democrazia partecipativa, rispolveriamo una “Proposta di legge regionale” formulata negli anni 80 (probabilmente nell’anno 1984) da Democrazia Proletaria Sarda, presentata su Cittàquartiere, periodico dei Comitati e Circoli di Quartiere di Cagliari (Nuova serie anno I n.4/5 giugno 1986, del quale riproduciamo al lato la copertina) da un articolo di Giorgio Giovannini e Ignazio Trudu (che riproporremo nei prossimi giorni). Mutatis mutandis riteniamo sia utile riscrivere un testo analogo per i nostri consiglieri regionali che volessero farsi carico di sostenere la partecipazione popolare, a partire dai paesi e dai quartieri delle città sarde.

Centri sociali (oggi diciamo più pertinentemente “centri di aggregazione sociale”) in tutti i paesi e in tutti i quartieri urbani della Sardegna

Art.1
La Regione, per contribuire a porre le premesse per un effettivo esercizio del potere pubblico da parte dei cittadini e per creare in Sardegna la più ampia possibilità per i gruppi di base di produrre e ricevere informazioni, adotta una serie di provvedimenti legislativi.
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