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Oggi 29 settembre sotto la protezione degli Arcangeli
Oggi 29 settembre con gli arcangeli Gabriele, Raffaele, Michele di Bomeluzo, ma anche con Lucio Battisti e l’Equipe 84. E, ancora: il governo sta per cadere per mano di Berlusconi (¡Qué vergüenza en el planeta! Ta brigungia in tottu su mundu! Che vergogna in tutto il pianeta!) e le primarie del centro sinistra per il candidato presidente della giunta regionale della Sardegna.
LO STABILE E’ CROLLATO
Cinque mesi a ripetere ogni settimana: il Governo è stabile.
Nessuno ci credeva. Era un Governo balneare, tradizione DC. Chi pensava di prenderci in giro ha preso in giro solo sè stesso…
Non al/lettano più le larghe intese, la miopia rimette gli occhiali.
L’estate è finita. Adesso un bagno di verità.
Peccato doverlo fare in mezzo alle macerie.
CITAZIONE DELLA SERA
Lo scorpione chiese aiuto alla rana per attraversare il fiume.
- Non mi pungerai?
- Come potrei? se tu muori io annegherei…
Durante la traversata la rana sentì un acuto dolore.
- Perchè l’hai fatto?
- Sai cos’è? E’ la mia natura. Non posso cambiare.
(Antica favola persiana).
ULTIME DELLA NOTTE
Francesca Barracciu sarà la candidata a presidente della giunta regionale del centrosinistra sardo alle elezioni regionali del 2014. Barracciu ha ottenuto il 44,3 per cento dei voti, Gianfranco Ganau il 32,31 per cento, Andrea Murgia il 12,66 per cento, Roberto Deriu il 7 per cento e Simone Atzeni il 3 per cento. Auguri a tutti e in primis alla vincitrice Francesca Barracciu!
Diamo le chiavi di casa ai nostri figli
di Franco Meloni
“Diamo le chiavi di casa ai nostri figli”. In questo slogan sta la possibilità di Murgia, Andrea Murgia, di affermarsi alle elezioni primarie per la candidatura del centro sinistra a presidente della giunta regionale. Per lui vincere vuol dire arrivare primo, ma sarebbe una vittoria anche arrivare al ballottaggio con un altro dei candidati. Lo slogan è felice anche perchè la metafora che lo esprime è di facile comprensione: le chiavi della casa cioè della Sardegna o, riduttivamente, dell’Istituzione Regione Autonoma, devono essere consegnate alle giovani generazioni, quelle in gran parte oggi escluse dal potere istituzionale (e non solo), che Murgia ben rappresenta per appartenenza generazionale e per il programma che propone in modo aperto e coinvolgente.
Le proposte dei candidati alle primarie del centro sinistra
Per quanti si sono persi la diretta in streaming del confronto tra i 5 candidati alle primarie del centro sinistra per l’elezione del presidente della Giunta regionale, segnaliamo che è disponibile il video completo dell’evento, tenutosi a Mogoro il pomeriggio del 24 settembre, nel sito dell’organizzatori (Cagliari.gobalist): http://www.youtube.com/watch?v=RzeZggeAJUE
- L’ubicazione dei seggi in tutta la Sardegna
Riflessioni a margine della conferenza stampa di Andrea Murgia tenuta oggi a Cagliari.
Diamo le chiavi di casa ai nostri figli
di Franco Meloni
“Diamo le chiavi di casa ai nostri figli”. In questo slogan sta la possibilità di Murgia, Andrea Murgia, di affermarsi alle elezioni primarie per la candidatura del centro sinistra a presidente della giunta regionale. Per lui vincere vuol dire arrivare primo, ma sarebbe una vittoria anche la possibilità di arrivare al ballottaggio con un altro dei candidati. Lo slogan è felice anche perchè la metafora che lo esprime è di facile comprensione: le chiavi della casa cioè della Sardegna o, riduttivamente, dell’Istituzione Regione Autonoma, devono essere consegnate alle giovani generazioni, quelle in gran parte oggi escluse dal potere istituzionale (e non solo), che Murgia ben rappresenta per appartenenza generazionale e per il programma che propone in modo aperto e coinvolgente. Tuttavia l’invito è rivolto soprattutto alle generazioni degli anziani, anche di quelli che in certa parte gestiscono oggi il potere istituzionale (e non solo). Si osserva: come mai il messaggio è palesemente rivolto agli “anziani” e a molti di questi ultimi attuali detentori di potere nella società? Beh, la ragione dovrebbe essere questa: Andrea Murgia, dà per scontato che al suo messaggio aderiscano immediatamente le giovani generazioni, lui parla delle ultime due, o almeno gran parte di quanti le compongono. Mentre tale adesione è meno immediata da parte degli anziani, quelli che dovrebbero cedere le chiavi di casa, magari con il rischio di dover chiedere “permesso” per potervi rientrare perfino solo in visita. E a questi Andrea si rivolge con meno chance ma con paziente insistenza. Dunque l’appello viaggia sul concetto di “alleanza generazionale”, che si basa su un forte e decisivo riequilibrio dei poteri tra le generazioni, a favore quindi di quelle giovani oggi quasi del tutto ai margini. Il nostro commento è questo: avrà ragione Andrea e dunque potrà vincere, a due condizioni, di cui la prima è quella decisiva: occorre far conoscere il suo messaggio a quanti più giovani sia possibile raggiungere. Si tratta – in una certa misura che non azzardiamo quantificare – di giovani che non andrebbero a votare a queste primarie e che con tutta probabilità ci andrebbero e ci andranno se “colpiti” dal messaggio di Andrea. La seconda condizione è, a nostro avviso, decisamente meno difficile anche perchè in parte conseguente: molti anziani sarebbero e saranno disposti ad affidarsi ai giovani, ai loro figli. Ovviamente stiamo parlando di buoni genitori ( e ce ne sono molti!). Questa alleanza vincente ha funzionato in diverse circostanze, anche a noi vicine. Murgia, Andrea Murgia, ci conterebbe e ci conta per davvero !
La LAMPADA di ALADIN. Navigando in RETE
ELETTORANDO – Tutto l’impegno possibile per costruire una coalizione vincente. Il punto di vista di Vito Biolchini - La sorpresa Murgia, Andrea Murgia. Articolo di Alberto Urgu - Idee per un programma – Bolognesu: Ellus ca no? Andría Murgia est cambiende totu su giogu!
Murgia, Andrea Murgia. Ma chi è quello lì?
Ma cosa vuole questo Murgia, questo Andrea Murgia? E’ un tecnocrate europeo che farebbe (e forse fa) impazzire i giovani frustrati del master and back, solo master e niente back, perlomeno in terra sarda. Sì, proprio quei giovani che s’illudevano di contare qualcosa solo per essersi fatti il culo a studiare e ad acquisire competenze che valgono solo sulla carta, ma che dalle parti nostre non servono perchè c’è la crisi e comunque davanti ti trovi sempre uno che ha più conoscenze (personali) di te! No, bisogna che qualcuno glielo dica: mission impossible! Com’è che si è messo in testa di sconfiggere prima i big del suo (ora o per ora ex) partito, il PD, e poi addiritura quelli dell’altro partito alleato a Roma, il Pdl di Cappellacci (il peggior presidente della storia dell’Autonomia). Ma come può un tecnocrate uscire dal suo ruolo professionale per assurgere a quello politico, dichiarandosi di essere – udite bene – all’opposizione del governo romano delle larghe intese? Ma chi si crede di essere per affermare che lui i soldi europei li saprebbe spendere tutti e bene. E per lui bene significa creare lavoro, restituire alla Sardegna quei 54000 posti che ha perso in un solo anno. Murgia, Andrea Murgia, parla pacato ma dice cose pesanti. Per esempio che i politici devono accontentarsi di un dignitoso stipendio dirigenziale e stop, senza prebende e gettoni presenza, o ancora, che ci sono troppi sprechi nelle spese sanitarie e che in questo campo non si tratta di risparmiare ma di razionalizzare, che bisogna fare una seria politica dei trasporti esattamente opposta a quella della giunta di centro destra (regali alla Tirrenia, sprechi di milioni di euro nella fantomatica Flotta sarda, incapacità di garantire la continuità territoriale, …), che bisogna valorizzare l’agricoltura sarda, garantendo una giusta remunerazione dei prodotti e liberandola da una burocrazia che non ha saputo cogliere le opportunità dei finanziamenti europei. Punto centrale è l’investimento in cultura e istruzione e l’impegno per la lingua sarda (al riguardo ha invitato i suoi competitor a un dibattito tutto in lingua sarda). E così via nell’illustrazione di un programma che prende corpo nella valorizzazione di quanto di buono già si fa in Sardegna, ma che non trova spazio, rappresentazione e rappresentanza nelle istituzioni. Lui, Murgia, Andrea Murgia, questa rappresentanza vuole garantirla. E per questo si propone ai sardi, privilegiando come interlocutori i giovani e le donne. E’ un’impresa difficile, ma non più disperata, dimostrata dal crescente interesse alla sua proposta, di cui fanno fede le 5500 firme per la candidatura alle primarie del centro sinistra, depositate ieri nella sede del Pd di via Emilia, solo un parte delle oltre 8000 firme che si sono raccolte e si vanno ancora raccogliendo. Se pensiamo che alcuni attenti osservatori davano per problematico il raggiungimento di questo obbiettivo (5000 firme), possiamo riconoscere che l’impresa di Murgia, Andrea Murgia, comincia a convincere. Ma a convincersi della bontà della sua proposta non devono essere solo i giovani intellettuali e i giovani imprenditori che vogliono impegnarsi in terra sarda, ma tanti altri sardi che per rimarcare la sfiducia verso l’attuale classe politica preferiscono disertare le urne, anche quelle delle primarie! (f.m.)