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in giro con la lampada di aladin…
- All’attacco dei fuoricorso. Sono il 43,6% degli iscritti. Melis: «Un trend in costante calo» – Le misure messe in campo per ridurre il numero degli irregolari negli studi. Su L’Unione Sarda, 02 ottobre 2014.
- Un altro punto di vista: ma i fuori corso, almeno in certa misura, sono una risorsa! Franco Meloni sul blog Valorest
LA LAMPADA di ALADIN
Ma si muove male!
Se girate su google in cerca di notizie sulla programmazione dei fondi comunitari 2014-2020 troverete un’infinità di materiali, molti di notevole pregio specie dal punto di vista della semplicità comunicativa. La Sardegna, anzi la Regione Sardegna, brilla invece per l’assenza. Non si capisce con quale preparazione e “potere contrattuale” la Sardegna parteciperà al riguardo ai tavoli nazionali ed europei. Riscontriamo in generale una desolante sottovalutazione della questione, che come Aladinews abbiamo ripetutamente segnalato, proprio mentre la situazione economico-sociale dell’Isola precipita nel baratro, e avremmo bisogno dei soldi europei, nella misura massima possibile (ma le risorse saranno inferiori rispetto al settennio 2006-2013) mentre a dismisura aumentano solo le chiacchiere. Ci si potrà obiettare che vi sono valenti funzionari al lavoro e già li sento lamentarsi dell’ingenerosità di queste righe, ma il problema è di ben altra portata: non si possono ridurre le questioni europee a materia di competenza dei nostri pur bravi funzionari. Personalmente sono rimasto allibito dal fatto che valenti consiglieri regionali da me interpellati fossero sostanzialmente ignoranti in fatto di fondi strutturali (“Sai, sono questioni che si cucinano gli assessori con i funzionari…”) o, tuttalpiù semplici orecchianti. Ancor più assurda la reale efficacia dei “tavoli di parternariato”, spesso riunioni del tutto formali e assolutamente inutili. Mi è capitato di parlare con un dirigente sindacale dei più informati che si lamentava della mancanza di un vero confronto su queste questioni. Ho riferito il fatto a un dirigente della programmazione il quale candido mi ha risposto “Strano, proprio alcuni giorni ha abbiamo tenuto la riunione del parternariato e il sindacato dell’esponente citato era presente. Poi, sai, non controlliamo se realmente la comunicazione passi…” Ecco fatta questa premessa, riduttiva quanto volete, ma sufficiente per affermare che come Regione Sardegna non andiamo da nessuna parte! Cosa si deve fare, allora?
Non c’è solo campagna elettorale: chiediamo un impegno delle Istituzioni della Sardegna per l’organizzazione delle “reti territoriali per l’apprendimento permanente”
Conferenza Unificata Stato Regione Enti Locali (seduta del 20 dicembre 2012)
Intesa riguardante le politiche per l’apprendimento permanente e gli indirizzi per l’individuazione di criteri generali e priorità per la promozione e il sostegno alla realizzazione di reti territoriali, ai sensi dell’articolo 4, comma 51 e 55, della legge 28 giugno 2012, n. 92. ( Per il testo integrale dell’intesa consulta il blog di aladinpensiero)
(…)
B) Organizzazione delle reti territoriali per l’apprendimento permanente
B.1 Le parti, ciascuna nel proprio ambito di competenza, si impegnano a promuovere e sostenere la realizzazione di reti territoriali che comprendano l’insieme dei servizi pubblici e privati di istruzione, formazione e lavoro attivi sul proprio territorio, di cui al comma 33 dell’art. 4 della legge n. 92/2012, nonché dei poli tecnico professionali di cui all’intesa del 25 settembre 2012 sullo schema di decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, con il Ministro dello sviluppo economico e con il Ministro dell’economia e delle finanze riguardante l’adozione di linee guida per realizzare misure di semplificazione e promozione dell’istruzione tecnico professionale a norma all’art. 52 del decreto legge 9 febbraio 2012 n. 5 convertito con modificazioni nella legge 4 aprile 2012 n. 35, ivi compresi i servizi individuati ai sensi del comma 58 dell’art. 4 del legge n. 92/2012.
B.2 Alla realizzazione ed allo sviluppo delle reti territoriali dei servizi concorrono anche:
a) le università nella loro autonomia, attraverso l’inclusione dell’apprendimento permanente nelle proprie strategie istituzionali, l’offerta formativa flessibile e di qualità, che comprende anche la formazione a distanza, per una popolazione studentesca diversificata;
b) idonei servizi di orientamento e consulenza, partenariati nazionali, europei e internazionali a sostegno della mobilità delle persone e dello sviluppo sociale ed economico;
c) le imprese, attraverso rappresentanze datoriali e sindacali;
d) le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura nell’erogazione dei servizi destinati a promuovere la crescita del sistema imprenditoriale e del territorio che comprendono la formazione, l’apprendimento e la valorizzazione dell’esperienza professionale acquisita dalle persone;
e) l’osservatorio sulla migrazione interna nell’ambito del territorio nazionale istituito con decreto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali 11 dicembre 2009, le strutture territoriali degli enti pubblici di ricerca;