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Paren faulas. Una favola per adulti

sedia-van-gogh4di Vanni Tola

Fin da bambini siamo stati abituati a sentire le favole, a credere nelle favole, a fantasticare intorno alle vicende che in esse erano raccontate. Poi, diventati grandi, abbiamo imparato a sentire altre favole, diverse da quelle raccontate dalle nonne, favole molto più fantasiose e particolari, tanto da sembrare storie vere. Ma sono favole che lasciano l’amaro in bocca e talvolta molta rabbia dentro al punto che, le nostre menti, ormai adulte, tendono a rimuoverle semplicemente classificandole come cose non vere. “Paren faulas”. Sotto le feste di Natale una di queste favole l’ha raccontata un simpatico tenente dei carabinieri che, per renderla più credibile, l’ha integrata con fotografie tali da fare apparire il racconto molto verosimile. Una fiaba per adulti. Durante un’indagine dei carabinieri, racconta il Tenente, si scopre che i denari e i beni materiali di una società erano utilizzati, da alcuni dipendenti infedeli, per interessi personali, molto personali. Come vedete l’incipit è particolarmente intrigante. Uno dei protagonisti della vicenda, essendo molto maschio, ha non una ma ben due amanti, di una delle quali, la voce narrante comunica perfino nome e cognome anche perché capucetto rosso bomeluzoè, essa stessa, una dipendente infedele della medesima società. Favola di denaro e di sesso, tutti gli ingredienti di base per una vera favola per adulti. Come Cappuccetto Rosso, anche il nostro protagonista amava andare nel bosco per cercare funghi o andare in ristorante in buona compagnia. Lui preferiva i boschi del nuorese, lì i funghi sono più buoni. E anziché andarci a piedi, nel bosco, preferiva arrivarci con un comodo Suv aziendale e con le sue amanti. Non è dato sapere se le amanti le frequentasse una per volta o entrambe contemporaneamente, un pizzico di discrezione, che diamine. Sappiamo soltanto che le due amanti avevano un Suv ciascuna, come il protagonista che però utilizzava il Suv dell’azienda, molto comodo e spazioso. E’ noto che per andare in campagna a cercare i funghi, il fuoristrada è il mezzo migliore. Per il carburante poi nessun problema. Nella società presso la quale lavorava il nostro personaggio, il carburante non mancava mai e, per evitare la scomodità di andarselo a prendere di volta in volta nella ditta, il nostro si era fatto installare un comodo serbatoio personale da 600 litri in prossimità della sua abitazione. Con quello riforniva di carburante il proprio mezzo, i due Suv delle amanti e, occasionalmente, quando capitava lì un amico per prendere un caffè lui gli offriva anche il pieno. Era molto generoso il protagonista di questa favola. Nella ditta presso la quale lavorava, vi era anche grande disponibilità di materiale edile e sapete che ha fatto lui? Si era riservato un angoletto tutto suo nella miniera ormai abbandonata e lo aveva riempito di materiale edile preso in ditta. Naturalmente, all’occorrenza, ne disponeva per usi personali ma anche, essendo lui molto generoso, per distribuirlo gratuitamente agli amici che, un po’ per riconoscenza e un po’ per sdebitarsi, alle elezioni locali votavano per i candidati che lui consigliati. carabiniere ft MinisteroErano tutti felici, vivevano in armonia e in pace con la natura e con la loro coscienza fino a quando non comparve …. il lupo cattivo travestito da carabiniere che, per rovinare la pace e la serenità del nostro protagonista cominciò a impicciarsi dei fatti suoi. Fotografie, appostamenti e pedinamenti, indagini sui movimenti di denaro e il furto di materiale edile, sugli spostamenti delle amanti che andavano con lui a cercare funghi e altro ancora. E, come talvolta accade nelle favole, la storia non fu a lieto fine, almeno per il nostro fantasioso e geniale protagonista. Un detto popolare recita: “Si Deus cheret e sos carabineris lu permittini”. Questa volta sos carabineris …..

La LAMPADA, gli OCCHIALI, la SEDIA, la TAVOLOZZA… vi augurano BUON FERRAGOSTO!


by Bomeluzo

Foto di Natassja Kinski, Autore Richard Avedon

GRAZIA DELEDDA
Il 15 agosto 1936 muore a Roma Maria Grazia Cosima Deledda.
Nata a Nuoro il 27 settembre 1871, Premio Nobel, è la più grande scrittrice in lingua italiana della storia della letteratura.
Innumerevoli romanzi e racconti, film e riduzioni televisive e teatrali sono stati tratti dalle sue opere. Doveroso ricordare almeno i titoli più importanti:
Il vecchio della montagna, Elis Portolu, Cenere (Eleonora Duse ne fece un film), L’edera, Canne al vento (famosa la riduzione televisiva), La madre (da cui Monicelli trasse il film Proibito), Annalena Bilsini, La chiesa della Solitudine, Cosima (autobiografico).
Le sue spoglie sono a Nuoro presso la Chiesa della Solitudine, la sua casa natale è divenuta museo.

FORZE DI SICUREZZA
Ucciso un gran numero di cittadini per sgombrare un sit-in di protesta.
Sicurezza d’Egitto.

La Madonna e il lanzichenecco (trittico attribuito a Rogier van der Weyden)
Andate a vedere il trittico di Roger Van der Weyden nella Cattedrale di Cagliari (aperta oggi ferragosto fino alle 22)