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Gli OCCHIALI di PIERO su Carbonia, la Strage di Torino del 1922, William Winter scacchista comunista, Paul Klee.
CARBONIA
Oggi Carbonia compie 75 anni.
Costruita su progetto dell’architetto Guidi e dell’ingegner Valli, tipica realizzazionedi regime, con una bella chiesa parrocchiale (copia della cattedrale di Aquileia), il giorno dell’inaugurazione 18 dicembre 1938 conta già 12.000 abitanti, agglomerato di persone dalla disparata provenienza, accorse alla ricerca di lavoro e di pane sicuro.
Vengono dal Sarrabus, dalla Nurra,, contadini e pastori per farsi minatori, ma anche siciliani, itaiani del sud e del nord, polacchi, per estrarre il “carbone sulcis” che, dopo speciali trattamenti, dà un prodotto ancora scarso di calorie, ma che va bene per l’economia autarchica.
Carbonia crescerà ancora, fino a superare i 30mila abitanti.
Oggi è, con Iglesias, il capoluogo del Sulcis-Iglesiente, l’area più povera della Sardegna, disperata, inquinata, bisognosa di alternative alla vecchia economia mineraria esausta e a un’industria inquinante: risanamento ambientale, porti turistici, turismo ambientale e archeologico classico, ma anche archeologia industriale e mineraria, e forse anche industria, ma con criteri di salvaguardia dell’ambiente e della salute pubblica.
STRAGE DI TORINO 1922
Le squadracce fasciste di Torino il 18 dicembre 1922, col pretesto di vendicare la morte di due fascisti morti il giorno prima in uno scontro a fuoco nel quartiere di Nizza Millefonti, aprono la caccia a 24 antifascisti torinesi, scelti da un elenco di 3000 nomi.
Tra il 18 e il 20 dicembre uccidono 14 persone, i feriti sono 26.
In quei tre giorni di caccia all’uomo la polizia non interviene, nonostante vengano incendiate la Camera del Lavoro, il circolo dei ferrovieri, il circolo Carlo Marx, e devastata la sede del periodico L’Ordine Nuovo, fondato da Antonio Gramsci; anzi vengono arrestati numerosi comunisti.
Mussolini, capo del Governo, ordinerà il rilascio dei comunisti arrestati, dispiaciuto però che non ne fosse stato ucciso un maggior numero.
Il capo delle squadracce andrà sotto processo per questi delitti soltanto nel 1946 e sarà condannato nel 1950 a 26 anni di carcere, col condono di due terzi della pena, ma assolto in appello nel 1952: “insufficienza di prove”.
WILLIAM WINTER SCACCHISTA COMUNISTA
L’inglese William Winter, nato a Hampstead, sobborgo di Londra, l’11 settembre 1898, eccelle negli scacchi già da studente a Cambridge.
Conservatore negli scacchi, prediligeva la scuola tradizionale di Tarrasch, era invece rivoluzionario in politica, nell’Inghilterra liberale finì in carcere solo perchè comunista.
Nonostante non condividesse le nuove idee dei cosidetti “ipermoderni” che trionfavano nei tornei, fu capace di battere, grazie a un solido gioco posizionale, i grandi campioni dell’epoca: nel 1927 battè Nimzowitsch e Vidmar a Londra, nel ’31 Sultan Kahn a Hastings, nel ’37 Koltanowski ad Hastings, infine nel ’46 Bronstein nel radio-match tra Russia e Gran Bretagna (e Bronstein nel 51 avrebbe affrontato Botvinnik per il titolo mondiale).
Non ebbe però risultati costanti anche per le cattive condizioni di salute.
Morì ancora giovane a Londra il 18 dicembre 1955.
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P.S. L’autore di “Peter Pan”, lo scozzese James Matthew Barrie, era zio di William Winter.
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PAUL KLEE
Tedesco nato in Svizzera a Munchenbuchsee il 18 dicembre 1879, poeta e musicista (eccellente violinista), predilisse la pittura.
Combattente della prima Guerra Mondiale con l’esercito tedesco e docente di pittura all’Accademia di Dusseldorf, fu costretto dai nazisti a dimettersi dall’Accademia in quanto esponente dell’”arte degenerata”.
Riparò in Svizzera, dove continuò a dipingere nonostante fosse afflitto da sclerodermia progressiva. Morì a Muralto (Locarno), il 29 giugno 1940.
Lasciò migliaia di opere, 4000 delle quali sono esposte a Berna al Zentrum Paul Klee. I suoi dipinti sono valutati in milioni di euro.
Tra quanti hanno scritto di lui ci piace ricordare il nostro amico, di recente scomparso, Placido Cherchi: Paul Klee teorico, De Donato, Bari, 1978