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Oggi San Mauro, Elettorando…
Si racconta di San Mauro che i pagani lo posero nell’acqua bollente ed egli si lamentò che il bagno fosse troppo
freddo; il governatore pagano mise stoltamente la mano nell’acqua per controllare, e si ustionò
(Umberto Eco)
by Bomeluzo
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I migliori auguri di buon lavoro a Mauro Meli, perchè faccia volare alto il Teatro Lirico per Cagliari e per la Sardegna
Non partecipiamo a nessun dibattito sull’iter travagliato che ha portato alla nomina di Mauro Meli a Sovrintendente del Teatro Lirico di Cagliari. Partiamo invece dalla conclusione e dal nuovo inizio. Sappiamo che il maestro Meli possiede la capacità e l’esperienza per guidare al meglio il Teatro Lirico, che è una delle più importanti e prestigiose istituzioni culturali della Sardegna. Vedremo se sarà capace di far svolgere al Teatro le sue funzioni peculiari (istituzionali) e insieme farne un traino dell’economia della città e della regione. Come peraltro lui dice in una bella intervista rilasciata nel novembre 2003 a Cristina Aresu per Unicanews, proprio mentre Meli lasciava Cagliari per assumere la direzione artistica del Teatro alla Scala di Milano. Riproponiamo quell’intervista, per quanto dice Mauro Meli, tuttora di grande validità, assumendola come parte di una giusta linea programmatica per il Teatro e oltre il Teatro, e… ne approfittiamo per ricordare una bellissima stagione di fecondo impegno dell’Università sul territorio, che si è espressa anche attraverso i master Coinfo di comunicazione pubblica, che successivamente gestioni grigie e burocratiche dell’Ateneo non hanno saputo promuovere e riprodurre in nuove esperienze. Nel confronto tra Meli e i masterini di allora ci furono domande anche più insidiose di quelle riportate da Cristina, a cui Meli non si sottrasse. Una la ricordo chiaramente e si riferiva alle spese importanti che il Teatro a guida di Meli aveva sostenuto, cosa che gli comportava pesanti critiche e contestazioni in città e oltre. Meli difese il suo operato e le ingenti spese, sostenendo che la valutazione non andava fatta solo sui conti aziendali (il bilancio entrate/spese della Fondazione Teatro Lirico, in deficit, come peraltro tutte le grandi istituzioni liriche-concertistiche del mondo) ma soprattutto in termini di costi/benefici per la città e per la regione. Citò al riguardo la risonanza all’estero delle iniziative del Teatro cagliaritano, menzionando ad esempio il Giappone, cosa che aveva portato presenze giapponesi in città per assistere a concerti diretti dai più grandi direttori del mondo. Questo bilancio noi del master lo facemmo per grandi linee, guidati dallo stesso maestro Meli, evidentemente interessato, e come primo acchito lo riscontrammo veramente vantaggioso. Ma di più non approfondimmo. Ora è giunto il momento di riprendere il discorso… In ogni caso e per concludere, per ora: le aspettative dei sardi, in modo particolare dei cagliaritani (io tra essi), ma anche di tanti altri (italiani e stranieri) sono molte ed è pertanto gravoso, impegnativo e sfidante per Mauro Meli non deluderle. Per questo in tutta sincerità: buon lavoro Sovrintendente Meli! (Franco Meloni, direttore Aladinews)
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La comunicazione nel mondo del teatro
Parla Mauro Meli, testimonial al master del Coinfo e neo direttore della Scala
di Cristina Aresu
Mauro Meli, da Sovrintendente della Fondazione Teatro Lirico di Cagliari a capo della direzione artistica del Teatro alla Scala di Milano. Fresco di nomina, Meli ha incontrato gli allievi del secondo master Coinfo in comunicazione pubblica. Ne è emerso un confronto proficuo tra un professionista della comunicazione artistica e professionisti, in erba e non, della comunicazione negli atenei italiani.
Maestro Meli, come si comunica nel teatro?
Innanzitutto il rapporto tra teatro e comunicazione va visto sotto due prospettive. Il teatro è infatti una istituzione che ha bisogno di comunicare all’esterno ciò che fa ed è esso stesso uno straordinario strumento di comunicazione. Le strategie di comunicazione della nostra Fondazione, che è uno dei dodici teatri d’opera statali, non può prescindere dalla nostra natura di ente ad elevato interesse artistico che ha, tra le sue funzioni, quella di diffondere la cultura musicale, operistica e sinfonica presso la cittadinanza e che per farlo amministra denaro pubblico. Questa funzione implica problematiche della comunicazione, co- sì come quelle di diffondere l’istruzione musicale e di organizzare spettacoli: infatti le nostre iniziative, dal Festival d’estate al progetto Centoscuole, sono anche un’azione di comunicazione.
Quale sovrintendente della Scala di Milano, quali azioni e strategie di comunicazione ritiene indispensabili?
Bisognerà affrontare alcune criticità. Un primo problema è quello di rinnovare l’immagine di un teatro che, un po’ come la Ferrari, porta con sé il destino di vincere. Se il teatro è storicamente cartina di torna- sole dello stato di salute di una comunità organizzata, sia essa la polis dell’antica Grecia o lo Stato dell’Ottocento, occorre ripristinare una correlazione positiva in tal senso. Questo introduce anche il secondo problema, che è proprio quello di ricostruire il rapporto tra la Scala e Milano, perché da anni assi- stiamo ad una disaffezione dei milanesi verso un teatro che non sentono pienamente loro. Questo problema si può affrontare mettendo insieme iniziative diversificate, che coinvolgano i vari strati della cittadinanza, comprese le scuole, e soprattutto approntando un’adeguata comunicazione delle stesse. Terzo problema è che alla Scala devono tornare a dirigere i grandi direttori. Non è solo un fatto tecnico. Si tratta di artisti: bisogna “coccolarli”, offrendo strutture e servizi di accoglienza di qualità. In definitiva, occorre sviluppare la capacità di navigare su standard qualitativi molto alti, perché solo questo può diventare una forza e assicurare un’immagine positiva alla stessa città.
Il teatro può dunque cambiare il volto della città: come?
Certamente, e il caso di Ferrara è esemplare da questo punto di vista: a partire da un semplice festival (Ferrara musica), grazie ad progetto ambizioso il volto della città si è trasformato e “Ferrara città d’arte e di cultura” è oggi uno slogan che ben sintetizza una operazione di marketing territoriale di grande successo. In senso ampio, il teatro è oggi un importantissimo strumento di marketing territoriale in quanto agisce da traino per lo sviluppo economico. Perché la notizia e le recensioni degli spettacoli che offre finiscono nelle pagine dei quotidiani e dei periodici, nazionali ed internazionali, e questo significa pubblicità non solo per il Teatro, ma per tutto il territorio che vede incrementata la sua capacità di attrarre media e risorse per il suo sostentamento.
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Tratto da UnicaNews del mese di novembre 2003 (Anno IV, n. 19)
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Il curriculum di Mauro Meli, sul suo sito web
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La foto nel secondo riquadro riproduce la copertina di Godot news, rivista di spettacolo e cultura, non più pubblicata, allora diretta da Vito Biolchini. L’immagine è tratta dal citato numero di Unicanews, diretto da Mario Frongia.